mercoledì 21 giugno 2017

Una matrioska di emozioni - Recensione a "Non lasciarmi" di Kazuo Ishiguro

Una matrioska di emozioni

Recensione a "Non lasciarmi" di Kazuo Ishiguro


LA SCHEDA TECNICA 
TITOLO: Non lasciarmi

AUTORE: Kazuo Ishiguro

TITOLO ORIGINALE: Never Let Me Go
TRADUTTORE: Paola Novarese
EDITORE: Einaudi
COLLANA: Super ET
PAGINE: 290

 
IL COMMENTO

  Capita di rado di imbattersi in libri come questo: storie che spingono a riflettere sui sentimenti, sull’etica, sulla civiltà e su se stessi. Storie che ti entrano nel cuore, e lì rimangono sempre.
  “Non lasciarmi” è un romanzo in grado di canalizzare l’attenzione del lettore, senza una traccia di banalità. Lo stile è di certo ricercato, ma riesce nel contempo a mantenersi semplice e scorrevole.
  La maestria con cui si delinea l’intreccio narrativo è il maggior pregio del capolavoro di Ishiguro, senza dimenticare le descrizioni che permettono al lettore di essere davvero partecipe alla scena.
  Dopo tante e meritate lodi, vi stupirà sapere che non mi sento di consigliare questo volume. O meglio, non credo sia una lettura per tutti perché, sebbene la narrazione si tenga quasi sempre lontana da eventi tragici, il lettore scoprirà a poco a poco una realtà molto cruda e crudele: di certo inadatta a chi è troppo sensibile.
  Gli eventi vengono narrati direttamente dalla protagonista, in quello che a tratti sembra la trascrizione di un monologo; come se Kathy tentasse di farci pervenire la sua testimonianza, la sua memoria.
  Come accennato, l’ambientazione viene presentata come una realtà a noi familiare; l’autore svela la verità molto lentamente, e questa scelta permette al lettore di essere mentalmente pronto al momento della rivelazione.
  La decisione di centellinare le informazioni ha inoltre riscontro nella sequenzialità della narrazione: dal momento che il volume è suddiviso in tre parti, ossia nelle tre fasi di vita della protagonista (l’infanzia a Hailsham, la giovinezza nei Cottages e l’età adulta sempre in viaggio a causa del lavoro), il lettore si ritrova a crescere assieme a lei, e ad acquisire per gradi la consapevolezza del suo destino.
  Sebbene il romanzo affronti tutti i momenti più importanti nella vita di Kathy, esso mantiene una grande frammentarietà a livello cronologico, che comunque va attenuandosi mano a mano che la protagonista cresce.
  La vediamo quindi bambina nel collegio di Hailsham, dove stringe una forte amicizia con gli altri due protagonisti, Ruth e Tommy. Tra i ragazzi si crea un legame empatico in grado di resistere agli anni in cui saranno lontani, e di superare indenne sciocchi screzi e grandi litigi.
  Giunge poi il periodo di convivenza nei Cottages con altri ragazzi, ed è allora che i protagonisti iniziano a percepire i limiti importi alle loro vite. Va notato che l’atroce destino a cui andranno incontro, qualcosa quasi inconcepibile per la nostra mente, li porta a riflettere e confrontarsi, ma è ormai diventato un concetto troppo a fondo radicato nella loro psiche perché ne possano comprendere il vero significato.
  Questo si esplica con maggiore chiarezza quando Kathy intraprenderà la carriera di assistente: il lettore rimane a dir poco stupefatto che nessuno dei cosidetti “donatori” si ribelli a quanto gli viene imposto, che nessuno tenti di fuggire alla sua sorte, che nessuno provi davvero a crearsi un’alternativa di vita.
  A rendere ancor più peculiare questo romanzo è il suo stile, o meglio la “voce” che l’autore assegna alla narratrice; Kathy non si limita a raccontare, ma spesso si interrompe per rivolgersi direttamente al lettore e spiegargli qualcosa di cui non può essere al corrente.
  In alcuni casi, la narrazione di un determinato evento viene inframmezzata dal racconto di alcuni aneddoti, utili ad inquadrare il contesto E il lettore ha la sensazione di essere il tra pubblico, durante uno splendido monologo teatrale.

DOVE COMPRARE QUESTO LIBRO
LA VIGNETTA

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