lunedì 14 febbraio 2022

"The Fallen Kingdom" di Elizabeth May

The Fallen Kingdom (The Falconer, #3)The Fallen Kingdom by Elizabeth May
My rating: 1 of 5 stars

"Despite the candles floating near the ceiling, the air is cold. Like the ruins of an old cathedral, a desolate place filled with memories long lost. An old fallen kingdom risen out of the rubble and destruction of another"


REDENZIONE PAZZI ASSASSINI? DA QUESTA PARTE, PREGO

Scegliere di affrontare questa lettura subito dopo un libro tanto deludente come "La malinconia dei Crusich" non è stata proprio una buona idea, in particolare perché già intuivo che la serie The Falconer non si sarebbe risollevata miracolosamente all'ultimo volume. Qual è il motivo di tanta fretta, allora? sembrerà banale, ma mi sono resa conto di aver dimenticato quasi del tutto gli avvenimenti del secondo capitolo, letto solo tre mesi fa! Urgeva quindi affrettarsi a completare la trilogia, anche se posso confermare sia una pessima scelta leggere consapevolmente due libri brutti di fila.
La storia ricomincia ad un paio di mesi dalla conclusione di "The Vanishing Throne", con la nostra eroina Aileana "Kam" Kameron resuscitata e convenientemente privata dei suoi ricordi: questo espediente permette infatti all'autrice di inserire decine di spiegoni nella prima parte del romanzo. Superato questo momento di angoscia per nulla angosciante, visto che la protagonista riacquista la memoria con la stessa rapidità con cui io mi scolo il the freddo in estate, può partire la trama vera e propria. La missione principale in "The Fallen Kingdom" è ritrovare un libro magico, poco più di una leggenda, che potrebbe risolvere tutti i problemi della serie; mi pare quasi superfluo specificare che di tale manufatto -di cui nessuno sa niente da milioni di anni, considerato dalle fatine alla stregua di una fiaba- verranno individuati locazione e modalità di recupero nell'arco di due scene.
A rendere ancora più tediosa la narrazione contribuiscono le dinamiche tra personaggi che si ripetono praticamente identiche ogni dieci pagine circa; risulta inoltre difficile percepire l'importanza di quanto i protagonisti stanno tentando di ottenere, visto che loro stessi preferiscono pensare ad altro (aka bombare come conigli ad ogni occasione) oppure agire d'impulso, senza neanche fare due domande a chi chiaramente ne sa più di loro sui pericoli che li aspettano. Per poi sorprendersi della loro stessa stupidità!
Ad essere onesti, non ci sono grossi cambiamenti sul fronte dei personaggi: come già detto, sono di un'idiozia imbarazzante (sì, anche le fatine millenarie) ed hanno una bussola morale tutta loro, per cui chi commette genocidi ha diritto al perdono mentre chi osa leggere nella mente dell'imparziale Aileana viene condannato a morte. Si ripropone anche il problema del taglio dei fondi per le comparse, tanto che oltre ai tre amici umani della protagonista non c'è nessuno nell'accampamento della regina Seelie; e quando dico nessuno non sto neanche esagerando, visto che May non si sforza neppure di nominare la presenta di qualche soldato fatato a fare la ronda o a scortare la sovrana. E voi direte: certo, non ci sono perché hanno voltato le spalle ad Aithinne e ora patteggiano per la corte Unseelie; peccato che anche il castello di Kiaran sia completamente deserto.
Potrei anche sorvolare su questi dettagli del world building se l'autrice stessa non ci tenesse ad inserirne continuamente di nuovi, in netta contraddizione con quanto spiegato nei capitoli precedenti. Ovviamente ci sono incongruenze anche nel passato dei personaggi e nel sistema magico, ma una volta messo in chiaro che l'aspetto su cui May si impegna maggiormente è quello romantico, la cosa non stupisce più. C'è anche da considerare che sono presenti molte meno ripetizioni fastidiose rispetto al secondo libro: un miglioramento piccolo ma molto gradito.
Tirando le somme di questa conclusione di serie, mi viene da pensare che forse in un momento meno frenetico avrei saputo apprezzarla di più (leggasi, detestarla di meno). È altrettanto vero che, se avessi potuto dedicarle più tempo, avrei notato altri buchi di logica, quindi forse è meglio sia andata così.

Voto effettivo: una stellina e mezza

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