
My rating: 3 of 5 stars
"Heloise raised her voice. «Freedom is… it's like a mountain. Impossibly high, impossibly steep … And we have climbed it, step after impossible step»"
TANTI PASSETTI IN AVANTI (E UN SALTO INDIETRO)
Ammetto di non aver iniziato questa lettura con grande entusiasmo: dopo la grossa delusione del primo libro di The Sacred Throne, l'idea di continuare una serie dalle ottime premesse ma con una pessima esecuzione non mi andava a genio. Ho cercato di farmi forza sia per la brevità dei volumi, sia per la bellezza delle cover (fattore superficiale, ma comunque degno di nota), e nel complesso posso dirmi abbastanza soddisfatta per come "The Queen of Crows" porti avanti la trilogia, pur non trasformandola in un capolavoro.
La narrazione riprende pochi giorni dopo l'epilogo di "The Armored Saint", in cui un demone aveva messo in fuga gli adepti dell'Order (l'equivalente dell'Inquisizione da quelle parti) per poi essere sconfitto da Heloise Factor, la nostra non troppo convinta eroina, che ora si trova involontariamente a capo del suo villaggio dove in molti la vedono come una nuova Palantine, in pratica una sorta di Santa guerriera. La trama ruota principalmente attorno agli scontri tra i popolani e vari gruppi di soldati o combattenti richiamati dall'Order, mentre le voci sulle gesta di Heloise si diffondono di città in città; nonostante la maggior parte del testo si concentri quindi sulle scene di battaglia -e sui confronti tra la protagonista ed i suoi detrattori-, l'intreccio risulta molto prevedibile e di conseguenza lento, anche perché molte dinamiche si ripetono praticamente identiche: ho perso il conto di quante volte vediamo Poch Drover criticare gli ordini di Heloise, senza che questo influisse minimamente sugli eventi.
Dove sono allora i miglioramenti, vi chiederete. In primis, nell'aspetto che avevo maggiormente contestato in "The Armored Saint", ossia i personaggi. Nonostante i miei preferiti venissero brutalmente sterminati alla fine del primo libro, devo ammettere che qui ho scoperto un inedito affetto per Heloise e alcuni dei suoi comprimari, che vengono indagati in modo più completo. In particolare la protagonista risulta molto maturata e più consapevole del suo ruolo nella rivolta contro l'Order: sono riuscita ad apprezzarla sia nei momenti in cui dimostra clemenza verso chi non l'appoggia, che nelle scene in cui la rabbia la porta ad agire in maniera impulsiva, perché alla fin fine si ottiene un personaggio complesso e verosimile.
L'autore va anche ad ampliare in piccola parte il world building, in particolare fornendo qualche dettaglio in più sul funzionamento della magia e sul passato di questo mondo fantasy; nulla di eclatante, ma sono dettagli comunque apprezzabili. Sul fronte delle tematiche affrontate, vediamo un deciso accantonamento dell'aspetto sovrannaturale in favore dell'antagonismo contro l'Order, che porta avanti il tema della discriminazione dal punto di vista religioso e culturale, nella persecuzione contro i Traveling People: un cambiamento che approvo in pieno.
Questo sequel ha però un grosso difetto, perché rovina completamente il romance, una delle poche cose riuscite del primo capitolo. Per quanto io apprezzi la presa di coscienza di Heloise sul suo orientamento sessuale, trovo che usare espedienti come l'instalove e il triangolo amoroso per portare avanti questa sottotrama sia una pessima scelta; in generale, questo aspetto risulta inserito a forza e nei tempi sbagliati.
Tutto questo mi porta a non avere le idee chiare sulla serie, a differenza del solito: i primi due libri sono talmente lontani che non so proprio come andrò a valutare la trilogia nella sua interezza. Di conseguenza sono parecchio curiosa di leggere l'ultimo volume, e questa volta non è solo la stupenda copertina ad intrigarmi.
AVVISO IMPORTANTE!
Durante la polemica scoppiata due anni fa, in merito ai comportamenti molesti di alcuni autori fantasy e sci-fi nei confronti delle colleghe, è spuntato tra gli altri il nome di Myke Cole. In realtà le accuse a cui si faceva riferimento erano già state rese pubbliche nel 2018, e l'autore aveva risposto scusandosi tramite il suo sito, ma questa situazione ha fatto sì che due CE abbiano abbandonato i progetti di pubblicazione dei suoi libri.
Personalmente ho saputo di questa vicenda dopo aver acquistato i primi due libri della serie; ho quindi considerato i diversi fattori, decidendo di leggere e parlare comunque di questi romanzi, includendo un avviso per chi non fosse al corrente della vicenda. Per il futuro invece eviterò di acquistare altri suoi titoli, così come ho fatto nel caso di Mark Lawrence.
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