
My rating: 3 of 5 stars
"«God stayed Rashid's hand and spared your life, then led you to free him. Then He guided the three of you here through grave perils. It was for a purpose»"
LA SPADA, IL PUGNALE E LA FIONDA
Quando ho acquistato "The Sword and the Dagger" non avevo grosse aspettative: era solo un libro trovato a buon prezzo su uno store online. Il mio entusiasmo non è aumentato al momento di iniziare la lettura, vista la trama abbastanza banale e le prime pagine dello stesso tenore. Eppure, pian piano, questo romanzo è riuscito almeno in parte a stupirmi e perfino ad entusiasmarmi, tanto da farmi rivalutare quello che all'inizio reputavo un personaggio terribile.
Prima di passare alla trama, bisogna però fare una doverosa precisazione: questo non è in alcun modo un fantasy! nonostante la cover ed il modo in cui viene targetizzato possano trarre in inganno, si tratta di una storia di avventura ambientata nel Medio Oriente del 1220 e, ad eccezione di qualche semplificazione e un paio di libertà narrative, rimane grosso modo fedele al setting scelto. La narrazione parte dalla città di Tripoli, dove fervono i preparativi per le imminenti nozze della principessa Elaine con il principe Conrad, futuro sovrano della vicina (si fa per dire) Antiochia; ad impedire una cerimonia che comunque non faceva impazzire di gioia neppure gli sposi giunge Rashid, giovane assassino incaricato dell'omicidio di Elaine. Da queste premesse non proprio inedite, parte la missione che i protagonisti intraprendono per scoprire l'identità del mandante.
Questo spunto in realtà copre solo la prima parte di un percorso ben più lungo, che porta i tre a lasciare l'attuale Libano per muoversi nei territori della Siria, dell'Iraq e dell'Iran, arrivando perfino sulle rive del Mar Caspio. Nonostante il pretesto dietro a questo viaggio non sia particolarmente solido, mi è piaciuto seguire le loro avventure, approfondendo un capitolo della Storia forse poco conosciuto dagli occidentali, ma molto importante per capire quali siano le basi dei conflitti attuali in quelle regioni. Il romanzo si focalizza infatti sui contrasti religiosi ed etnici, concentrandosi sia sulle Crociate che sulle guerre di conquista intraprese da Genghis Khan; questi temi vengono trattati con il giusto tono, seppur in termini un po' semplicistici per adeguarsi al target scelto dall'autore.
Altra tematica centrale nella storia è quella della crescita dei protagonisti, in particolare della presa di consapevolezza del loro ruolo come regnanti per Elaine e Conrad, e del valore dell'amicizia per Rashid. Questo aspetto del libro è forse il più convincente, specialmente per quanto riguarda l'arco narrativo di Conrad ed il rapporto che quest'ultimo riesce ad instaurare con Rashid; Elaine invece non mi è andata proprio giù, ad eccezione di una scena sul finale, perché è stata scritta per essere la classica Mary Sue che ormai non voglio più trovarmi come protagonista in un romanzo. È presente anche una vaghissima sottotrama romantica, che mi lascia non poco combattuta: da un lato approvo che sia (giustamente!) marginale e non troppo prevedibile viste le premesse, dall'altro sentir parlare di amore a prima vista in una narrazione in cui l'intento è invece quello di spiegare come le relazioni maturino con il tempo mi è sembrato davvero stonato.
Non mancano alcune piccole forzature di trama -come la scelta di rendere analfabeta il futuro re Conrad e la facilità con cui si risolvono le diverse linee narrative nel finale- e un paio di aspetti migliorabili: ad esempio, si sarebbe potuta spendere qualche pagina di più per caratterizzare gli antagonisti o dare una ragion d'essere ad alcuni dei personaggi secondari dimenticati tra un capitolo e l'altro. Anche motivare le azioni del potente Genghis Khan con qualcosa di più sostanzioso del suo sentirsi annoiato avrebbe reso la trama più solida.
Da ultimo, voglio analizzare due aspetti dell'edizione. Il primo è la mappa ad inizio volume, che risulta tanto utile per seguire il viaggio dei protagonisti quanto spoilerosa su quali ne siano le tappe: non viene indicato solo il percorso, ma anche gli eventi principali, nei luoghi in cui si svolgono! Approvo invece la nota storica a fine lettura, perché rende comprensibili le scelte del caro Robert e fornisce anche qualche spunto a chi fosse interessato a comprendere meglio il contesto.
Voto effettivo: tre stelline e mezza
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