
My rating: 3 of 5 stars
"Desmond fissò Harry Roberts per un'ultima volta, sforzandosi di non abbassare lo sguardo. Dopodiché, acconsentì con un cenno della testa ... Aveva accettato il caso"
MYSTERY STORICO IN CHIAVE MODERNA
Ho scoperto "L'eredità dei Taylor" quasi per caso da un post su Instagram, ma la trama mi ha da subito incuriosito. Capirete quindi che sono stata davvero felice di essere contatta dall'autrice per leggere una copia del suo romanzo d'esordio. Pur essendo molto grata per l'opportunità, in questa recensione cercherò di essere il più possibile oggettiva, come quando parlo dei libri che acquisto personalmente.
La narrazione si concentra per la maggior parte del volume sulla città di Londra, in un periodo che coincide con la svolta del secolo, non solo perché si passa letteralmente dal Ottocento al Novecento, ma anche per la fine dell'età vittoriana e l'inizio di una nuova era per quanto riguarda le innovazioni tecnologiche. In questo scenario si muove Desmond "Des" T. Wilder, gentiluomo che si diletta a risolvere piccoli misteri per i suoi pari; proprio nella sua veste di detective, l'uomo viene contattato da un funzionario di Scotland Yard: un membro della ricca famiglia Taylor è stato brutalmente rapinato ed assassinato da una banda di malviventi, e lui potrebbe contribuire al ritrovamento della preziosa refurtiva. Desmond intuisce immediatamente che questo delitto presenta una risoluzione ben più complessa di quanto le indagini delle autorità abbiano saputo portare alla luce.
La caratterizzazione del protagonista, con la sua commistione di intuito investigativo e sensibilità umana, mi è piaciuta molto: sebbene la narrazione sia in terza persona, il testo riesce a trasmettere molto bene i pensieri e le emozioni di Desmond, che -pur ricordando a tratti alcuni celebri detective letterari- riesce a sviluppare una propria identità. Il resto del cast si dimostra interessante ma non è altrettanto memorabile, con la sola eccezione di Carole "Carol", una personaggia dal carattere risoluto che esprime delle idee decisamente moderne ma senza sembrare per nulla anacronistica.
Ho apprezzato particolarmente come è stato reso il contesto storico, specie per alcuni dettagli di world building che in poche righe rendono più verosimile l'ambientazione. Il pregio maggiore del romanzo penso risieda però nelle tematiche che affronta: mentre seguiamo Desmond impegnato a risolvere il caso, abbiamo la possibilità di riflettere su temi attuali come la discriminazione in ogni sua triste sfaccettatura, la violenza domestica e le conseguenze della pressione sociale. Il tutto è ovviamente contestualizzato nell'epoca in cui la storia si ambienta, ma è molto facile cogliere dei parallelismi con la realtà contemporanea.
Per contro, penso che il modo in cui questi argomenti vengono introdotti nella narrazione non sia particolarmente sottile: pur essendo adeguati, vengono proposti al lettore in modo troppo diretto, come una lezione da imparare più che dei concetti sui quali ragionare in modo autonomo. Devo ammettere di non aver apprezzato del tutto neanche la parentesi romance, che ho trovato carina ma sviluppata con troppa fretta; l'evolversi della relazione avrebbe beneficiato di qualche pagina in più, per risultare più credibile e genuina.
Il grosso limite di questo titolo è rappresentato però dalla prosa, che specialmente nei primi capitoli potrebbe risultare respingente, mentre quando i personaggi iniziano ad interagire nei dialoghi migliora in modo netto. Trattandosi del primo libro di Pasqualone, sono certa ci siano ampi margini di miglioramento, specialmente per quanto riguarda la sovrabbondanza di subordinate che spesso interrompono la proposizione principale ed i passaggi in cui il narratore in terza persona si rivolge al lettore: sono talmente pochi che lasciano straniti quando li si legge. A questo punto, avrei preferito diventasse un tratto stilistico vero e proprio, magari adottando un tono irriverente -con ammiccamenti e battute rivolte all'audience-, perché questa via di mezzo mi è sembrata fuori luogo.
View all my reviews
Nessun commento:
Posta un commento