lunedì 19 febbraio 2024

"La rosa del califfo" di Renée Ahdieh

La rosa del Califfo (The Wrath & the Dawn, #2)La rosa del Califfo by Renée Ahdieh
My rating: 1 of 5 stars

Il formicolio cominciò a irradiarsi per il suo corpo e il tappeto si sollevò da terra ... La mente di Shahrzad era divisa fra due emozioni contrastanti.
La prima era la paura.
La seconda era qualcosa a cui non osava dare un nome



MA A JKR STA BENE IL PLAGIO DEL LIBRO-HORCRUX?

A dispetto degli sforzi per concentrarmi sugli elementi più positivi, "La moglie del califfo" è una di quelle letture che nella mia memoria sono destinate a diventare sempre meno piacevoli con il passare del tempo; colpa soprattutto di un elemento della trama, che mi tornava in mente non appena vedevo la copertina. Dal momento che suddetto elemento non si sarebbe potuto ripetere nel seguito, ero abbastanza fiduciosa riguardo a "La rosa del califfo". E poche volte nella storia della narrativa, fiducia fu peggio riposta.

Le vicende riprendono solo pochi giorni dopo la conclusione del primo romanzo. Ritroviamo quindi Shahrzad "Shazi" al-Khayzuran nell'accampamento dello sceicco Omar al-Sadiq, con la sua famiglia e le forze radunate da Tariq Imran al-Ziyad per muovere guerra contro il califfo. Dal canto suo Khalid Ibn al-Rashid si trova sempre più isolato all'interno del suo stesso palazzo, dove le incombenze come sovrano lo bloccano; per questo preferirebbe di gran lunga attivarsi per ricostruire la città di Rey dopo la devastante tempesta che l'ha colpita nell'epilogo del volume precedente. Questa situazione di stallo non dura comunque troppo, perché gli antagonisti iniziano a palesare le proprie mire sul trono del Khorasan.

Ora prendete tutti questi begli spunti e buttateli alle ortiche, perché nulla nella trama di questo libro ha uno straccio di logica tra causa ed effetto. Ma prima di partire in quarta con le critiche, spendiamo qualche parola sui pregi: non solo molti, né più di tanto significativi, ma meritano il loro spazio. Innanzitutto non si può dire che il messaggio di fondo (andare oltre le apparenze e non dare ascolto alle maldicenze su chi non si conosce) sia sbagliato; seppur molto semplificato, credo possa risultare valido per l'audience a cui Ahdieh si rivolge. Ho trovato poi carina una delle coppie secondarie: evito di nominarli per non sciupare anche questo briciolo di sorpresa, ma posso dire che risultano ben equilibrati e davvero in sintonia.

Mi sento di affermare che anche la prosa della cara Renée sembra migliorata rispetto al suo esordio, infatti ricorre meno alle frasi fatte; rimane invece saldamente ancorata alle metafore di dubbio gusto, che a questo punto presumo siano la sua cifra stilistica. Pensando alle prime scene di questo volume -dove viene dato più spazio al lato avventuroso della storia-, speravo davvero di avere altri elogi da fare! invece più ci si addentra nella narrazione, più la situazione degenera.

La prima a scricchiolare è la caratterizzazione dei personaggi, che nel primo capitolo mi era sembrata più che sufficiente, mentre qui è a dir poco disastrosa: i protagonisti sembrano affetti da stupidità fulminante -patologia che li porta a compiere delle azioni senza senso, o a non compiere delle azioni sensate-, mentre antagonisti e personaggi secondari regrediscono allo stadio di macchiette monodimensionali. Questo abbruttimento generale da vita ad una trama che prosegue solo perché un dato personaggio fa qualcosa senza motivo; alcuni esempi senza spoiler (o almeno spero!) sono la scelta di dividersi di Shazi ed Irsa in occasione del furto del libro, la decisione di Tariq di pedinare Irsa come fosse una criminale, Artan che non sfrutta il proprio vantaggio magico durante lo scontro con le guardie di Salim al-Sharif e l'imprigionamento volontario di Vikram "Rajput".

Potrei continuare questo elenco fino all'epilogo, che è allo stesso modo carente in quanto a logica interna, nonché terribilmente affrettato e dal retrogusto stucchevole; anche i personaggi che l'autrice elimina non sembrano dei sacrifici sofferti quanto piuttosto delle scelte arbitrarie per arrivare al finale più favorevole possibile per la disagiata coppia protagonista. Sebbene più presente rispetto al primo volume, neppure il lato fantasy riesce a salvare questa lettura, e forse proprio perché ottiene maggiore spazio nella storia: si creano così sequenze inutili -come l'addestramento di Shazi-, escamotage convenienti a dir poco e spiegazioni sulle quali la cara Renée sorvola con leggerezza. Per lo meno ci viene risparmiata altra violenza romanticizzata! direte voi. Questo è vero, peccato che siano presenti ben due scene in cui la protagonista viene minacciata di stupro senza alcuna ragione ai fini della trama;e ovviamente senza alcun commento critico a riguardo.

Voto effettivo: una stellina e mezza

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