martedì 12 novembre 2024

"Minaccia dal sottosuolo" di Francesca Pasqualone

Minaccia dal sottosuoloMinaccia dal sottosuolo by Francesca Pasqualone
My rating: 3 of 5 stars

"Man mano che si allontanava da casa, la folla cominciava a sfoltirsi. Le famiglie, imbellettate con gioielli vistosi, pellicce e bastoni d'ebano, immerse nelle luci dei teatri, dei ristoranti alla moda e degli spettacoli di strada, lasciarono il posto a viandanti svelti ... Alla fine, arrivarono i vicinati bui e umidi della periferia, che sapevano del sale del pesce sotto conservazione, di fango e di escrementi"


DES E GINNY: IN DUE S'INDAGA MEGLIO

C'è gente che aspetta soltanto il primo freddo autunnale per appendere dei decori spooky e dare il via alla stagione halloweeniana, e poi ci sono io che non appena canottiere e teli da mare vengono riposti nell'armadio sono pronta a far partire il conto alla rovescia fino al 25 dicembre. E senza dubbio "Minaccia dal sottosuolo" mi ha aiutata ad entrare con un po' di anticipo nel mood giusto, perché a dispetto del titolo non propriamente allegro è una narrazione dalla perfetta atmosfera natalizia, sia nell'ambientazione che nelle sensazioni.

Un anno è passato dall'uscita del primo libro, ed un anno è passato anche nella storia dal momento della risoluzione del mistero legato alla famiglia Taylor. Siamo agli ultimi giorni del 1903 e ritroviamo Desmond "Des" T. Wilder ormai divenuto un celebre detective privato, felice di impegnarsi con passione in questa attività; un simile interesse per il mistero sta al contempo nascendo in sua moglie Guinevere "Ginny". I due trovano ben presto l'occasione di mettere a frutto le rispettive competenze quando il capitano Harry Roberts li mette al corrente di una serie di lettere minatorie inviate al consigliere della Contea di Londra Matthew Morris. I coniugi Wilders sono chiamati a svelare l'identità del mittente, e nel farlo scoprono diversi altri segreti legati alla vita di Morris.

Il primo pregio che balza all'occhio è quindi la strutturazione di un giallo più solido e ricco di svolte rispetto a quello su cui si basava "L'eredità dei Taylor": da amante del genere, mi azzardo a dire che il colpevole non sia troppo difficile da individuare, però il percorso seguito dai protagonisti è più corposo e motivato. Desmond e Guinevere poi funzionano molto bene come squadra, perché hanno dei caratteri che compensano l'uno le lacune dell'altra; ho apprezzato in particolare le scene in cui portano avanti in modo parallelo degli interrogatori, perché l'alternarsi dei loro POV rende davvero interessante seguire l'indagine.

Tra i punti a favore di questo secondo romanzo possiamo poi includere la caratterizzazione dei personaggi, in senso lato. Indubbiamente, il duo protagonista ottiene un focus più sostanzioso, infatti ho apprezzato la loro crescita come singoli individui e come coppia: le scene romantiche o familiari risultano molto piacevoli, forse le migliori dell'intero volume. Anche tra i comprimari c'è qualche figura interessante, che dimostra di andare oltre il mero ruolo assegnatogli nell'intreccio, come il socialista Garland Ross o l'affabile Susan Xu. Infine, ricadono tra i meriti i collegamenti al primo volume, la rappresentazione degli attacchi di panico (nonché delle altre barriere che i protagonisti devono superare) e la maggior definizione data a Desmond nel suo ruolo di detective, sempre più personale e slegata da individui simili, come può essere Sherlock Holmes.

Pur avendo apprezzato grossomodo il contenuto, devo invece includere la forma tra gli aspetti meno riusciti. Un buon esempio di questo sono le tematiche che l'autrice vuole veicolare tramite Desmond e Guinevere, che sono tante e valide, ma all'interno della storia danno l'impressione di essere dei predicozzi o delle lezioncine da impartire a chi legge, tramite i personaggi che ascoltano diligentemente. Più in generale, ho individuato parecchi dialoghi artificiosi e retorici, non solo in contesti formali nei quali un linguaggio simile sarebbe consono; il risultato è straniante, tanto da distrarre l'attenzione del lettore dalla narrazione, perché nessuno -nemmeno nel 1903- partirebbe con delle simili filippiche spontaneamente.

In modo simile, i flashback sembrano mal posizionati nel testo: ce ne sono diversi, e non sempre risultano piazzati nei momenti più adatti per integrarsi alla vicenda nel presente. Magari avrebbe giovato separali in modo più netto, non fosse che al momento della stampa non sono stati inclusi neppure dei segni grafici ad indicare il cambio di prospettiva tra una pagina e l'altra. E non è purtroppo la mia sola lamentela verso l'edizione, infatti sono presenti dei refusi, l'impaginazione andrebbe migliorata (non si può andare alla pagina successiva per stampare solo due righe!), avrei preferito trovare i trigger warning ad inizio volume e la cover... be', diciamo che non vado pazza per l'operato dell'AI in questo settore. La prima copertina, per quanto semplice, era molto più distintiva ed accattivante.

Voto effettivo: tre stelline e mezza

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