Alchemised by SenLinYuMy rating: 3 of 5 stars
"Ovunque guardasse, c'era solo grigiore ... Come se tutti i colori fossero stati cancellati dal mondo. Tranne lei, che se ne stava lì vestita di rosso sangue, in contrasto con l'ambiente monocromo"
I FERRON DELLA GILDA DEL FERRO? AVANGUARDIA PURA.
Solitamente lascio passare senza troppo rammarico le nuove uscite più chiacchierate, per poi magari recuperarle ad anni di distanza, quando non interessano più neppure a chi le ha scritte; nel caso di "Alchemised" invece la curiosità ha avuto la meglio, al punto da averne acquistata una copia in preordine. Non nego che parte del mio hype fosse dovuto alla fama della fanfiction da cui sembrerebbe basarsi il romanzo; fanfiction che non ho letto ma so essere collegata a un fandom al quale sono ancora molto legata, e all'interno del quale anch'io ho dato un (sicuramente atroce) contributo scritto eoni fa. SenLinYu invece si è messa d'impegno: tante critiche si possono muovere a questo libro, eppure rimane una delle letture più compulsive che abbia fatto nell'ultimo anno.
Forse la mia percezione in tal senso è stata alterata dalla macchinosa prosa di Le Guin che mi sono sorbita di recente? di sicuro si tratta di due modi di raccontare il fantasy molto lontani, eppure un punto di contatto c'è: la poca chiarezza nel sistema magico, e in questo caso anche nell'ambientazione. Lo sfondo è infatti un mondo fittizio che ricorda per tanti versi i primi anni del Novecento, con la randomica aggiunta di armature medioevali e chiese gotiche. Al centro delle vicende si colloca la città-Stato di Paladia, composta principalmente da due isole alla foce di un fiume e arricchitasi nei secoli grazie alla predisposizione dei suoi abitanti per l'arte dell'alchimia, la magia di questa realtà. Per fortuna la narrazione non si muove troppo da questi confini, perché tutti gli altri luoghi menzionati sono descritti a malapena e le mappe ufficiali non sono state incluse in nessuna edizione per motivi mistici.
Accantonando il fumoso world building, le vicende ruotano attorno a una guerra civile in corso da anni tra il governo ufficiale comandato dalla famiglia Holdfast -che può vantare una sorta di diritto divino- e la fazione dei Non-morti che grazie a un inesauribile esercito di necroschiavi riesce a prevalere. A più di un anno dal termine del conflitto, la guaritrice Helena "Hel" Marino viene risvegliata dalla stasi e si ritrova del tutto spaesata, non solo perché la nazione è ora controllata dai suoi nemici, ma anche per aver perso una buona fetta dei ricordi recenti. Con l'obiettivo di scoprire quali informazioni siano nascoste nella sua memoria, viene affida all'enigmatico Kaine Ferron, un individuo pieno di segreti che sembra però in grado di riportare a galla il passato della protagonista.
Pur non potendo vantare un intreccio particolarmente appassionante, il ritmo della storia scorre in maniera ottimale, specie nella prima parte volume. In generale, ho trovato gradevole la prosa di SenLinYu: a parte qualche infelice scelta lessicale, il suo stile risulta accattivante e permette di digerire senza sforzo anche la trentesima ripetizione di una descrizione o una dinamica. Ho apprezzato anche la presenza di collegamenti frequenti ma non troppo sfacciati tra le due linee temporali e la scelta della tematiche legate alla condizione femminile in ogni suo aspetto; sulle modalità con cui queste ultime sono poi state sviscerate avrei qualche appunto (mi sono sembrate spesso un po' superficiali e troppo strombazzate), però ritengo siano in linea con la storia raccontata e dosate in modo corretto. Molte riflessioni sono poi lasciate alla sensibilità di chi legge, come la contrapposizione tra gli ideali dei due protagonisti e la maniera in cui raggiungono dei compromessi.
Proprio la coppia principale si dimostra il maggior pregio del romanzo, forse più come personaggi singoli che all'interno della loro dinamica sentimentale. In realtà la romance ha delle basi comprensibili e uno sviluppo credibile, con il dialogo che diventa sempre più presente e onesto, ma Helena e Kaine funzionano ancor meglio presi individualmente: lei compie un notevole percorso di crescita -non sempre in positivo, ma per le meno si percepisce la sua maturazione-, mentre lui rimane un po' nelle retrovie per la mancanza di POV però mostra a più riprese di saper imparare e migliorare rispetto agli errori passati. Tra i punti di forza mi sento inoltre di includere le vibes gotiche e decadenti adatte al tema, e il focus sulle conseguenze di un conflitto dalla prospettiva di chi si occupa dei feriti.
Purtroppo la stessa lode non si può applicare all'altra faccia della guerra, ossia quella legata alla strategia e allo scontro militare, perché su questo fronte il testo è tragicamente vago. Un senso di confusione che colpisce il lettore anche in altri ambiti: dalla frankensteiniana ambientazione alle approssimative relazioni che esulano dalla romance principale, fino ad arrivare al sistema magico, altrimenti noto come la prova provata che questo non è un fantasy. Ammetto che dopo un po' gli spiegoni sull'alchimia mi sono venuti a noia, eppure rimango convinta che neanche il fan più sfegatato saprebbe illustrare in modo chiaro come funzioni questo elemento, teoricamente vitale per la trama!
Trama che posso forse indicare come il vero limite della narrazione, essendo sia estremamente dispersiva (con una quantità di sottotrame e personaggi secondari abbandonati a loro stessi, checché ne dica l'autrice nelle sue note conclusive!) che stantia: questo perché sono presenti tantissime ripetizioni di intere scene -specie nella parte centrale- piazzate al solo fine di dare più respiro al lato romance e di ritardare ulteriori sviluppi, ai quali magari si sarebbe arrivati prima se la brillante protagonista si fosse fatta qualche domanda in più. Non potendo contare sull'acume dell'eroina, la vicenda prosegue quindi grazie a improbabili colpi di fortuna e alla presenza aleatoria di oggetti magici e alleati disponibili, che verso l'epilogo spuntano più numerosi dei funghi in questa stagione!
Mi ritaglio ancora qualche riga per delle lamentele sparse, come il ruolo dei caratteri secondari, che per lo spessore dimostrato mi sono sembrati piuttosto delle comparse dimenticabili. Non ho apprezzato quasi per nulla la scelta dei nomi: a parte poche eccezioni, si oscilla tra imbarazzante banalità (il credo religioso chiamato Fede, la fazione che si oppone agli invasori detta Resistenza, o il capo dei negromanti identificato come Sommo Negromante) e termini improbabili, come nei casi di Principato -no, non si tratta di un luogo, bensì dell'appellativo per il sovrano- e Alto Reeve, che mi porta immancabilmente a chiedermi se ci sia anche un Basso Reeve, e più in generale cosa diamine sia un Reeve? E per concludere in frustrazione, abbiamo un finale anticlimatico e strascicato, che mi ha dato la sensazione di una tortura ben peggiore di quelle praticate dai Non-morti. Dopo oltre un migliaio di pagine mi aspettavo per le meno di provare qualche emozione in più: è comprensibile rimanere tiepidi di fronte a un racconto o una novella, che magari non hanno avuto lo spazio sufficiente per colpire chi legge, ma con un simile tomo a disposizione SenLinYu aveva tutto il tempo per dare più carattere alla sua storia.
View all my reviews
Nessun commento:
Posta un commento