Not a Great Plan
Recensione a "La Corporazione dei maghi" di Trudi Canavan
SCHEDA TECNICA
TITOLO: La Corporazione dei maghi
AUTORE: Trudi Canavan
TITOLO ORIGINALE: The Magician's Giuld
TRADUTTORE: Adria Tissoni
EDITORE: TEA
COLLANA: Teadue
PAGINE: 400
COMMENTO
Nel 2001
usciva nelle sale il primo film del mago più celebre al mondo, Harry Potter; lo
stesso anno, cavalcando l’onda del successo per il genere fantasy, veniva
pubblicato il primo volume della Saga dei Maghi di Trudi Canavan, ad oggi
composta da due trilogie e un prequel.
Qui però
non si tratta solo dello stesso genere: molti altri elementi ci ricordano la
serie ideata dalla Rowling! La protagonista, Sonea, è una povera orfana (1) che
vive con gli zii (2), finché non scopre di possedere dei poteri magici (3) e di
poter frequentare una prestigiosa scuola di magia (4), dove si sente subito in
sintonia con due maghi, Lord Rothen -molto dedito allo studio e dal carattere
riflessivo (5, Hermione!)- e Lord Dannyl -più spigliato e con la tendenza ad
infrangere le regole (6, Ron!)-, mentre diventa una “rivale” per un terzo mago,
il vendicativo Lord Fergun (7, Malfoy!).
Si possono
poi intravedere altre similitudini, seppur la trama di questo primo romanzo sia
talmente scarna che la sintesi sul retro riassume oltre la metà del volume.
Alcuni spunti sono però oggettivamente interessanti e di certo i vari quesiti
irrisolti sparsi tra la pagine invogliano a continuare la lettura della saga; seppur la storia sia eccessivamente diluita. L’intento della Canavan era
introdurre ai lettori l’universo fantasy che fa da sfondo alle vicende, ma così
la lettura è terribilmente appesantita da una serie di spiegoni su come
funziona la magia, sulle diverse classi sociali, sulla storia della Terra di
Kyralia e (ciliegina sulla torta) sui termini inventati dall’autrice stessa per
indicare animali, oggetti o luoghi per i quali esistono già dei nomi.
Altra nota
dolente è l’ambientazione: seppur ben pensata e abbastanza originale, con vari
tentativi da parte della Canavan per inquadrare il passato dell’universo
magico, appaiono però un giaccone o dei lampioni, oggetti che stridono
fortemente con lo scenario semi-medioevale. Anche il lessico utilizzato dai
personaggi pare troppo informale, ma questo potrebbe beni essere una scelta
stilistica dettata dalle molte scene ambientate nei bassifondi con personaggi
di bassa estradizione.
I
personaggi di questo romanzo risultano in parte ben strutturati seppur con
delle caratteristiche già viste e riviste, in particolare mi sono piaciuti il
ladruncolo Cery e l’Amministratore Lorlen (ehm Silente ehm), con i suoi modi
garbati e gentili; altri personaggi mi sono sembrati davvero mal impostati, a
cominciare dalla stessa protagonista.
Sonea
rimane per tutto il volume in costante balia degli eventi e degli altri
personaggi: prima viene convinta dagli amici a protestare contro l’Epurazione,
poi deve nascondersi, ma lascia che siano gli altri ad organizzare il tutto, e
quando si ritrova nella Congregazione si fa quasi ingannare da Fergun, seppure
sia diffidente nei confronti di chi è sinceramente interessato a lei.
Lo stesso
Lord Fergun come antagonista lascia molto a desiderare, con un piano troppo
elaborato e confuso, nonché estremamente rischioso, soprattutto nell’ottica del
ridicolo fine a cui mira.
Nel romanzo
vengono introdotti molti altri personaggi, soprattutto maghi, ma risultano
tutti soltanto abbozzati, tanto che risulta difficile ricordarne i nomi.
La
scorrevolezza dello stile salva questo primo volume dal rimanere letto solo a
metà.
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