Di recente ho deciso di affrontare tre romanzi che
stazionavano da diversi anni nella mia libreria (Shame... shame... shame...).
La causa? Probabilmente i protagonisti, che si impegnano parecchio per non
piacere al pubblico.
"Magisterium - L'anno di ferro"
di Holly Black e Cassandra Clare, un libro davvero scorrevole, con un po' degli
incantesimi di Harry Potter e un po' della (auto)ironia di Percy Jackson; ma almeno
nella prima parte, il povero Call, metà orfano e metà storpio, mi ha fatto
parecchio sbuffare.
"Olive Kitteridge" di Elizabeth
Strout, un puzzle di tante storie per raccontare una sola, quella di una donna straordinaria
seppur difficile, volendo usare un garbato eufemismo.
"Cime tempestose" di Emily Brontë,
una delle mie peggiori vergogne, in quanto cominciato ed abbandonato ben due
volte negli ultimi tre anni; spero che finalmente i pittoreschi -ed imprecanti-
abitanti della brughiera inglese riescano a conquistare il mio cuore.
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