Comprendere la verità per accettarla
Recensione a "La ragazza di Brooklyn" di Guillaume Musso
LA SCHEDA TECNICA
TITOLO: La ragazza di Brooklyn
AUTORE: Guillaume Musso
TITOLO ORIGINALE: La fille de Brooklyn
TRADUTTORE: Sergio Arecco
EDITORE: La nava di Teseo
COLLANA: Oceani - Narratori stranieri
PAGINE: 430
TRADUTTORE: Sergio Arecco
EDITORE: La nava di Teseo
COLLANA: Oceani - Narratori stranieri
PAGINE: 430
Mentre si
legge un romanzo è inevitabile esprimere dei giudizi sulla trama o sui
personggi ben prima della fine; ma c’è un genere letterario che non si merita
affatto una valutazione affrettata, ed è il thriller.
Purtroppo
questa volta non sono proprio riuscita ad aspettare e, già dai primi capitoli,
mi sono sentita in diritto di emettere sentenze su “La ragazza di Brooklyn”. In
particolare, trovavo molto avvincente la trama, ma non riuscivo a comprendere
appieno le azioni dei personaggi, e quindi a comprenderne le scelte.
A chi sta
leggendo o progetta di leggere questo romanzo, posso consigliare di cuore di
arrivare al finale, dove molti interrogativi trovano una risposta del tutto
razionale e logica.
La trama viene
sviluppata su più livelli, cosicché quando il protagonista (e con lui il
lettore) riesce a risolvere un filone dell’indagine subito ne compare uno
nuovo, rendendo via via più complesso un intreccio narrativo che, dalla
sinossi, si presentava abbastanza semplice.
I misteri
presenti nel romanzo, sono principalmente due; sebbene l’autore cerchi di
unirli, il collegamento risulta credibile seppur labile.
Il volume
segue l’indagine amatoriale di Raphaëll Barthélémy, alla ricerca della
compagna, “Anna”, che scoprirà nascondere un passato molto doloroso. Ad affiancare
il protagonista, in buona parte della sua investigazione, troviamo l’ex
poliziotto Marc. Il romanzo è arricchito dalla presenza di molti altri
personaggi che, seppur secondari, sono generalmente ben caratterizzati; in
particolare ho apprezzato il giovane e tormentato Maxime Boisseau e la
combattiva giornalista Florence Gallo.
Ci sarebbe
molto di più da dire sulla trama, ma penso che ognuno dovrebbe scoprire durante
la lettura tutti i colpi di scena che il volume ha da offrire. L’unico
imperativo da tenere a mente, per comprendere tutti i retroscena del mistero, è
che in un caso è sufficiente l’omissione di un piccolo dettaglio da parte di
ogni persona coinvolta per rendere impossibile risalire alla verità.
Come già
accennato, a tratti ho trovato arduo empatizzare con i protagonisti. Raphaël
dimostra un amore quasi cieco verso “Anna”, che lo porta a compiere azioni
spesso estreme o improvvise; solo nel suo ultimo capitolo POV, Musso giustifica
quanto fatto dal suo protagonista, che per molti aspetti si potrebbe
considerare il suo alter ego.
Con Marc la
situazione si fa già più complessa, perché sarebbe necessario scindere tra le
motivazioni che muovono il personaggio e il suo temperamento: l’autore ce lo
presenta come lo stereotipo del poliziotto nei film d’azione americani, anche
per quanto riguarda l’aspetto fisico, tanto che neppure la spiegazione finale
permette di rivalutarlo del tutto.
Il personaggio
meglio strutturato è invece “Anna”, sebbene le siano concessi ben pochi
capitoli per illustrare il suo POV al lettore. Il piccolo Théo si aggiudica a
mani basse il premio del personaggio peggio scritto: vi basti sapere che, per
farci capire quanto sia piccolo, Musso gli fa ripetere sempre le stesse parole,
come un Pokémon”
Il romanzo ha
una struttura particolare, senza una divisione in capitoli veri e propri; sono
presenti dei brevi paragrafi che ogni tanto si concludono con un degno
cliffhanger, ma più spesso troncano senza motivo una scena. Il volume è
comunque godibile, grazie all’ottima edizione italiana, che presenta delle
utili note e una copertina di qualità, seppur flessibile.
Ho apprezzato
lo sviluppo adrenalinico della storia, che si articola in una manciata di
giorni, con una netta predominanza delle scene d’azione e dei dialoghi. Trovo
azzardata invece la scelta di alternare la narrazione in prima persona da più
POV a quella in terza persona, con l’aggiunta di alcune scene in cui il
narratore infrange la quarta parete per rivolgersi al lettore (“Anna”).
Particolarità del romanzo è l’essere
perfettamente calato nel mondo reale e contemporaneo, tanto che mi sono spesso
chiesta se alcuni fatti narrati fossero vero.DOVE COMPRARE QUESTO LIBRO
LA VIGNETTA
Zorah nuovo personaggio peggiore di sempre!
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