Rivoluzione ad ogni costo
Recensione a "Q" di Luther Blissett
LA SCHEDA TECNICA

TITOLO: Q
AUTORE: Luther Blissett (aka Wu Ming)
TITOLO ORIGINALE: -
TRADUTTORE: -
EDITORE: Einaudi
COLLANA: Super ET
PAGINE: 640
TRADUTTORE: -
EDITORE: Einaudi
COLLANA: Super ET
PAGINE: 640
Questo romanzo
è un album fotografico e… no, nessuno usa più gli album.
Riproviamo:
questo romanzo è un tablet sul quale un parente o un amico ha archiviato le
foto di un certo evento. E il narratore è quel cugino di secondo grado che vi
piomba in casa, di ritorno dalla vacanza a Capo Verde, per propinarvi una di
seguito all’altra le sue foto ricordo. Analogamente, l’anonimo protagonista ha
un bagaglio ricco di avventure con le quali intrattenere il lettore, ma sembra
abbia talmente fretta di passare da una scena a quella successiva da non dare
il giusto spazio a nessuna, in una corsa quasi frenetica verso l’epilogo.
La narrazione
si focalizza sui ricordi del protagonista ed è, come detto, generalmente
sbrigativa, concentrando la dovuta attenzione solo su pochi eventi.
A (parziale)
difesa degli autori, va precisato che il romanzo copre un arco temporale di
oltre trentacinque anni; e tuttavia, non sarebbe stato sufficiente risparmiare
al protagonista qualche “incontro fortuito”, per incentrare la narrazione su un
numero minore di avvenimenti?
Invece il
protagonista si ritrova al centro di ogni movimento religioso rivoluzionario ed
incrocia la strada di ogni figura di spicco, politica o spirituale.
La sua storia
ha inizio all’università di Wittenberg, dove ovviamente incontra Martin Lutero
e Melantone; compreso che il padre della Riforma sta diventando un burattino
nelle abili mani dei principi tedeschi, il giovane sceglie di seguire
fedelmente Thomas Müntzer, nel tentativo di sollevare gli umili, fino alla
cruenta disfatta di Frankenhausen..
Ci sarà poi il
tentativo di far insorgere un’intera città, Münster, contro il suo vescovo e
fondare una Nuova Sion; la coesistenza di più leader con idee non sempre
concordi porterà al progressivo sfaldamento del sistema su cui poggia la vita
della città. Ancora una volta il protagonista riesce a salvarsi e, ad Anversa,
diventa membro di una setta anabattista e con il loro capo organizzerà
un’astuta truffa ai danni addirittura dei Fugger.
La parte
finale del romanzo ha come ambientazione il nord Italia, dove il protagonista
ha ben tre obiettivi: gestire un bordello veneziano, contribuire alla
diffusione di un libello eretico e formare un gruppo di anabattisti che faccia
da esca per il suo eterno rivale. Ah, nel mentre incontra anche un Papa.
Nelle sue
peregrinazioni, il protagonista cambia spesso nome o assume l’identità di un
altro, inizialmente per necessità e poi per scelta; ciò si ricollega in modo
evidente alla pratica anabattista di somministrare il battesimo ai soli adulti,
perché capaci di comprenderlo. Personalmente ho trovato il protagonista poco
approfondito nelle sue motivazioni e desideroso di seguire chiunque lo possa
trascinare nel vortice della rivoluzione, di facciata contro la Chiesa romana e
in realtà contro ogni forma di potere che affligga gli umili.
Per contro ho
apprezzato molto l’antagonista, anonimo quanto il suo avversario ma molto più
efficiente e determinato, seppur a sua volta braccio armato di un nemico ben
più potente.
Tutti gli
altri personaggi sono immancabilmente secondari e privi di spessore,
soprattutto perché il narratore ha troppa fretta per focalizzarsi su di loro.
Il trattamento peggiore è però riservato alle figure femminili che sembrano
create con lo stampino: tutte affascinanti, forti ed attratte dal protagonista.
Il romanzo di
compone di diverse parti per ogni moto abbracciato dall’eroe, tutte divise in
brevi capitoli, ed alternate alle lettere inviate dall’antagonista al suo
maestro. Sul piano storico, il romanzo presenta una ricostruzione molto fedele,
inficiata solo dalla scelta di adottare un linguaggio troppo moderno. E sono
proprio i dialoghi uno degli aspetti che mi hanno più deluso, perché non passa
quasi pagina senza una battuta con un’imprecazione o una bestemmia.
Per questo
aspetto mi sento in dovere di sconsigliare questa letture a chi è sensibile ad
un linguaggio o a delle scene violenti.
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