
My rating: 4 of 5 stars
"Our mission was to locate the Assassins List and destroy it. But first we had to insert the Chimera between the two men Fortune would bring together three days from this"
LA DIVINAZIONE CON GLI AGHI È DA PROVARE
Con una trama più complessa ed un cast di personaggi già ben noti, "A Conjuring of Assassins" segna un deciso passo in avanti rispetto al primo capitolo della trilogia Chimera per molti aspetti, pur conservando l'atmosfera accogliente e vivace che aveva caratterizzato "An Illusion of Thieves", di cui questo romanzo è un sequel diretto: la narrazione riprende solo pochi giorni dopo l'epilogo e si sviluppa sulla base di uno schema simile, pur includendo una trama secondaria che ho trovato interessante, anche se malamente amalgamata all'altra storia.
La vicenda principale riguarda una nuova missione affidata alla squadra Chimera dallo Shadow Lord: questa volta dovranno recuperare una lista contenente i nomi di alcune persone molto in vista a Cantagna che si sono unite in una congiura ai danni della tiranna della vicina Mercediare. Di fianco a questa trama che mi ha fatto tornare indietro di ben diciotto anni (in particolare, all'epoca in cui "Elisa di Rivombrosa" dettava legge dagli schermi di Canale 5) troviamo una storia secondaria incentrata sul misterioso Teo, un uomo salvato da Romy quando rischia di annegare nel fiume Venia e che nell'incidente ha perso quasi tutti i ricordi; per quanto importante sia il suo contributo per la risoluzione della storia e per l'intreccio della serie nel suo complesso, come già accennato ho trovato un po' forzata e conveniente la sua entrata in scena, mentre l'avventura principale mi ha decisamente convinta, con un ottimo ritmo dovuto in parte al minore spazio necessario per la presentazione dei personaggi.
Proprio i personaggi si confermano senza dubbio il punto di forza di questa serie, che concede sempre il giusto spazio alle interazioni sia delle varie coppie sia del gruppo protagonista nel suo insieme, che risulta essere ormai quasi una famiglia, tanto sono affiatati: i loro momenti assieme riescono a trasmette un calore ed una felicità genuini che raramente ho riscontrato nel genere fantasy, soprattutto per il target adult dove si tende a puntare più sulla spettacolarizzazione della violenza rispetto all'emotività dei sentimenti. Il rapporto su cui Glass si è focalizzata di più in questo romanzo è quello tra Placidio e Romy -che cerca di smuovere la riservatezza dello spadaccino- senza però accantonare il percorso di crescita di Neri, al quale entrambi stanno contribuendo e che qui compie un importante miglioramento.
Un altro aspetto che approvo in pieno sono indubbiamente le rivelazioni legate al sistema magico. Assieme al lettore, Romy riesce a scoprire nuove informazioni legate ai limiti del suo potere, ma anche a come funzioni la magia in generale e alla sua connessione con la mitologia del mondo fantasy della Costa Drago. Molto carina anche l'idea della predizione tramite la lettura degli aghi, che risulta descritta con grande accuratezza.
Cosa invece non mi ha convinta appieno? Oltre alla parte dedicata a Teo ed al cringe che continuo a provare ad ogni nuova parola in fanta-italiano, devo segnalare come qui l'autrice abbia un po' abusato del name dropping, specialmente nelle scene in cui Romy sta impersonando qualcun altro ed il lettore deve aspettare pagine o interi capitoli prima di avere conferma di determinate identità. Ho trovato anche un pochino frettoloso l'epilogo, che lascia forse troppi spunti aperti per l'ultimo libro.
Voto effettivo: quattro stelline e mezza
View all my reviews
Nessun commento:
Posta un commento