
My rating: 2 of 5 stars
"The room was dominated by two engines shaped liked men … they were like suits of armor, giant metal frames articulated with brass rondels to give the rough shape of a man's limbs"
COVER INGANNEVOLE, PER DUE TERZI
Durante la lettura di "The Armored Saint" mi sono posta più volte un quesito: io e Tommy Arnold avremmo letto lo stesso libro? Perché vedendo la meravigliosa copertina che ha realizzato mi aspettavo di leggere la storia di una guerriera determinata e coraggiosa, pronta a salvare il mondo (o forse a lasciarlo bruciare), ma la realtà si è rivelata un pochino diversa. La protagonista indossa un'armatura gigante? sì, per poche pagine a fine libro. Ci sono abitazioni date alle fiamme? di nuovo sì, però fuori scena. Non saprei a chi sia da attribuire la colpa, se all'illustratore che ha pescato due elementi a casaccio per fare una cover bella ma fuorviante, oppure alla CE che ritrovandosi tra le mani la sua proposta da deciso di utilizzarla pubblicizzando il libro in modo errato; l'unica certezza è che la sottoscritta ha comprato quello che pensava essere un dark fantasy per adulti e si è ritrovata con la storia di una sedicenne davvero infantile, ambientata in un vaghissimo mondo fantasy medievale, con elementi grimdark a giorni alterni.
La vicenda si svolge principalmente nell'umile villaggio della protagonista, Heloise Factor, luogo del quale non sappiamo nulla se non che l'amministrazione è affidata ad un sindaco eletto dai villici e dove tutti venerano la figura dell'Emperor, una sorta di divinità che eoni prima ha cacciato i demoni oltre un velo salvando il mondo umano. La trama ha il via quando in zona arriva un gruppo di Paladins, aka i classici inquisitori fanatici religiosi, impegnati a dare la caccia agli stregoni, che tramite la magia potrebbero squarciare il velo e richiamare i demoni; Heloise rimane molto turbata dai loro metodi brutali e questo sarà l'innesco di una sorta di ribellione da parte dei popolani.
La particolarità di questo volume è data dal rovesciamento di diversi cliché, una scelta decisamente originale che vede il suo limite nel momento in cui diventa chiaro perché quei tropes funzionino in tutti gli altri libri: ad esempio, la protagonista non è un'orfana, ma i suoi genitori sono inutili nel migliore dei casi, e fastidiosamente ottusi nel peggiore. Un caso ancor più spiazzante -e non in senso positivo- è la rivelazione che gli invasati cacciatori di streghe hanno ragione; in qualunque altro libro si sarebbe dimostrato come la magia non sia qualcosa di inevitabilmente malvagio, mentre qui nonostante siano chiaramente gli antagonisti i Paladins sono perfettamente nel giusto volendo sterminare gli stregoni. Capisco il tentativo di essere originali, ma così l'autore sembra voler dare ragione ai cattivi, e non solo: nell'epilogo non si fa il minimo accenno a questa cosa, e tutti sembrano dimentichi di ciò che hanno appresso sulla magia.
Un altro aspetto non troppo convincente è la brevità del volume, che causa diversi problemi nel world building e nella timeline delle vicende narrate. L'autore ha scelto un mondo fantasy riciclatissimo per non dover dare troppi dettagli, lasciando al lettore il compito di immaginare ciò che non gli viene detto; non che quando fornisce chiaramente le informazioni vada meglio, perché si creano dei dialoghi davvero cringe in cui i personaggi pongono domande fuori contesto ad unico benefico del lettore. È uno di quei casi in cui avrei voluto leggere di più, non perché il romanzo mi abbia affascinata, ma perché penso che l'autore avrebbe avuto bisogno oggettivamente di più pagine per sviluppare meglio la storia.
I personaggi sono un ulteriore tasto dolente, soprattutto perché anche di loro sappiamo ben poco e per il resto ci dobbiamo fidare di quanto ci viene detto (se due personaggi dicono di conoscersi fin da piccoli, diamo per certo che siano amici) o riusciamo ad intuire grazie ad anni di lettura di romanzi fantasy simili. La protagonista è l'unica sulla quale Cole si sofferma un po' di più, per nostra sfortuna; Heloise passa metà del libro a piangere (ora capite perché la cover mi fa tanto arrabbiare?) e quando agisce lo fa letteralmente senza pensare, dicendoci in svariate occasioni che il suo corpo si è mosso di sua iniziativa. E per fortuna che il corpo della protagonista ha più volontà di lei, perché altrimenti questo romanzo non avrebbe una trama. Tra l'altro queste sue azioni avventate non hanno mai delle conseguenze per lei, che trova sempre qualcuno pronto a darle rifugio e consolarla, motivo per cui Heloise non sembra davvero una sedicenne bensì quasi una bambina... addirittura si dispera perché è lontana dal padre da mezza giornata!
Ma voi invece non diperate, perché comunque ho trovato qualcosa da salvare in questa lettura, nonostante non fosse affatto quello che mi aspettavo di apprezzare. Sebbene sia a tratti un deux ex machina, il personaggio di Clodio mi è piaciuto, in particolare per le sue riflessioni sull'amore e per aver portato in scena Twitch, un topolino ammaestrano che è di gran lunga il personaggio più sveglio del libro. Nella parte centrale c'è poi una bella fetta di romance che mi è davvero piaciuta, perché mi è sembrata molto dolce e genuina.
Visto l'epilogo, le mie aspettative per i seguiti sono decisamente basse, ma non si può mai dire. Magari questa serie riuscirà a riscattarsi.
AVVISO IMPORTANTE!
Durante la polemica scoppiata lo scorso anno, in merito ai comportamenti molesti di alcuni autori fantasy e sci-fi nei confronti delle colleghe, è spuntato tra gli altri il nome di Myke Cole. In realtà le accuse a cui si faceva riferimento erano già state rese pubbliche nel 2018, e l'autore aveva risposto scusandosi tramite il suo sito, ma questa situazione ha fatto sì che due CE abbiano abbandonato i progetti di pubblicazione dei suoi libri.
Personalmente ho saputo di questa vicenda dopo aver acquistato i primi due libri della serie; ho quindi considerato i diversi fattori, decidendo di leggere e parlare comunque di questi romanzi, includendo un avviso per chi non fosse al corrente della vicenda. Per il futuro invece eviterò di acquistare altri suoi titoli, così come ho fatto nel caso di Mark Lawrence.
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