
My rating: 4 of 5 stars
"A good ghost story gets told… and retold. It's in the telling where the tale takes on a life of its own ... This one will live beyond me. And you. It'll live beyond all of us. This whole town. As long as there's someone around to tell it"
LA SIGNORA PENDLETON CANDIDATA AL PREMIO "MAMMA DELL'ANNO"
Il mio hype verso questo libro si è fatto una bella corsa sulle montagne russe. Inizialmente me ne sono interessata convinta trattasse di loop temporali, e quando ho scoperto che nell'effettivo non era così mi sono un po' abbattuta; la particolarità della trama però continuava ad intrigarmi, peccato che la media alquanto bassina delle valutazioni non facesse ben sperare; infine a risollevare il mio desiderio di leggere "The Remaking" ha giocato un ruolo chiave la copertina. E se già all'inizio mi piaceva dal punto di vista estetico, a lettura ultimata la trovo perfino brillante per come riassume in un'unica immagine l'intero volume.
Il libro presenta una struttura decisamente peculiare, divisa in quattro parti affidate ad altrettanti narratori e separate da un paio di decenni l'una dall'altra. Per contro, la trama di base è un grande classico nelle storie horror: a Pilot's Creek, cittadina della Virginia, una donna e sua figlia vengono additate come streghe e -ritenute colpevoli di un omicidio- bruciate vive dai superstiziosi compaesani. Con il passare degli anni, la tragica fine di Ella Louise e Jessica Ford diventa una leggenda da raccontare attorno al fuoco, poi lo spunto per realizzare un film slasher ed infine una storia degna di un podcast sui fenomeni paranormali.
In un miscuglio mai del tutto chiarito tra semplice suggestione e veri eventi sovrannaturali, la vicenda sembra destinata non solo ad essere narrata ancora e ancora con mezzi sempre diversi, ma anche a ripetersi: più persone si sentono predestinate a diventare testimoni e attori in questa tragedia. Ad essere più influenzata di tutti è l'attrice Amber Pendleton, interprete della piccola Jessica prima e di Ella Louise poi, ruoli che la porteranno a pregiudicare la sua carriera e perfino la salute psicologica. Questo tema della ripetizione, ben rappresentato dall'uroboro in copertina, è continuamente ripetuto -spesso dagli stessi personaggi; in questo modo, un concetto dal grande potenziale diventa soltanto ridondante.
Oltre a questo focus, l'autore cerca di portare l'attenzione sull'atmosfera della storia, che si impegna veramente per rendere angosciante, a tratti quasi soffocante, specie quando la narrazione segue il punto di vista di Amber. Inoltre, pur ispirandosi chiaramente ad un certo filone cinematografico, non scade mai nello splatter e nel gore, e riesce comunque a creare un clima di tensione crescente attorno ai personaggi.
Questi ultimi sono ben presentati ma nell’effettivo poco approfonditi, a causa della rapidità con cui si sviluppa la storia: non si fa praticamente in tempo ad affezionarsi a loro. L'unica a sapersi ritagliare il gusto spazio è forse Amber, che risulta una protagonista non convenzionale e decisamente spiacevole, quindi perfetta per una storia dalle tinte horror; il suo POV è quello più confuso, eppure Chapman riesce a far capire sempre cosa la spinga ad agire. Tramite la sua vicenda, l'autore tenta di affrontare la tematica del rapporto madre/figlia, che viene però accantonata in favore degli elementi paranormali; si parla anche della ricerca della propria strada e del sentirsi imbrigliati dai ruoli sociali, inoltre è presente una chiara critica al mondo dell'intrattenimento sia sul piano della mancanza di contenuti originali che della vita malsana condotta dagli attori, spesso giovanissimi.
Per quanto riguarda lo stile di Chapman, l'ho trovato molto buono considerato che quella dello scrittore non è la sua attività principale; ho apprezzato soprattutto come ha saputo dar voce ai diversi narratori, cambiando di volta in volta il lessico ed il tono. Meno bene la scelta di sfruttare troppo i jumpscare ad inizio capitolo; è la mia sola critica al romanzo, assieme alla già citata ripetitività ed ad una confusione narrativa che a tratti impedisce di capire i collegamenti tra le varie scene.
Questa volta devo fare invece una critica a me stessa: sono davvero dispiaciuta di non aver tenuto da parte questa lettura per Halloween! Voi invece prendete nota e recuperatela ad ottobre.
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