venerdì 25 ottobre 2024

"La torre dell'alba" di Sarah J. Maas

La torre dell'alba (Il Trono di Ghiaccio, #6)La torre dell'alba by Sarah J. Maas
My rating: 3 of 5 stars

"La costruzione ... era enorme, sembrava quasi un castello, ma tondeggiante, smussato. Vari edifici la circondavano da tutti i lati, collegati tra loro ai piani più bassi. Il tutto era circondato da mura bianche e impenetrabili, mentre i cancelli di ferro, che componevano l'immagine di una civetta con le ali spiegate, erano aperti"


SGUARDI SEMPRE PIÙ CIARLIERI

Voglio mettere subito in chiaro che, tra tutti i volumi della serie Throne of Glass, "La torre dell'alba" è quello per cui forse provavo meno interesse. In realtà, una volta superato lo scoglio de "Il trono di ghiaccio" e preso confidenza con la prosa di Maas, immaginavo una lettura tutta in discesa per i seguiti; soltanto dopo ho scoperto che mi aspettava un mattone di oltre 600 pagine interamente dedicato alla quest secondaria di Chaol nel Continente Meridionale. Ed in effetti la lettura è stata sfiancante come temevo, seppur la colpa non sia tutta della cara Sarah: sono io quella che ogni due frasi sente la necessità di fermarsi per alzare gli occhi al cielo esasperata.

Come accennato, la narrazione si sposta interamente nel cosiddetto Continente Meridionale, su gran parte del quale governa una sorta di imperatore chiamato khagan, con il quale Chaol e Nesryn sperano di potersi alleare per contrastare l'avanzata di Erawan. Al contempo, l'ex capitano delle guardie di Adarlan chiede l'aiuto dei magici guaritori di Torre Cesme, e questo riporta in scena il personaggio di Yrene Towers, già al centro di una delle novelle prequel. Ben presto i protagonisti si ritrovano coinvolti nelle trame di corte, ed iniziano anche a sospettare di essere stati preceduti dai demoni Valg nella capitale Antica.

Si ritorna quindi al tono dei primi libri, e questo non mi entusiasmava granché: la cara Sarah non si è mai dimostrata troppo portata per trattare intrighi politici e misteri da risolvere, e con il passare del tempo non ho visto migliorie su questo fronte. Inoltre un po' mi dispiaceva che le battaglie e la magia venissero lasciate da parte, ma non mi rendevo conto che il problema sarebbe stato un altro, ovvero la totale assenza di tensione narrativa. Chaol e Nesryn sembrano sapere a loro volta che alla fine il khagan passerà dalla parte dei buoni, e quindi non provano neppure a convincerlo della minaccia rappresentata dai Valg. Da lettori, è logico immaginare che i protagonisti porteranno a casa la vittoria finale, ma raramente ho letto storie in cui suddetti personaggi si impegnassero così poco per un obiettivo che la quarta di copertina stessa definisce «l'ultima speranza per l'Erilea».

Si arriva al punto in cui i caratteri stessi affermano di non avere le idee chiare su cosa stanno facendo in un dato momento, e sperano soltanto ci possano essere dei risvolti positivi. Risvolti che logicamente non mancano, ma ciò rende la struttura della serie stessa ancora più debole; in questo senso le numerose retcon non aiutano! danno anzi l'idea di una storia sistemata in corso d'opera. La narrazione è particolarmente fiacca nei primi capitoli, pieni di name dropping e di spiegoni talmente prolissi e noiosi da rendere quasi impossibile per il lettore seguire il filo dei dialoghi; a quanto parte anche per l'autrice stessa si è trovata a sbadigliare sonoramente, viste le battute insensate e contraddittorie che fa pronunciare ad alcuni personaggi.

Purtroppo lo stile non sopperisce alle mancanze del contenuto. In questo romanzo, i segni distintivi della prosa di Maas mi hanno fatto raggiungere vette di frustrazione sulla quali mai mi sarei avventurata di mia sponte; sono arrivata perfino a chiedermi se per avere l'altra metà delle battute dovessi acquistare un volume a parte! Le frasi lasciate in sospeso non si contano, così come le ridondanti descrizioni dei bellissimi protagonisti e gli inutili dettagli sull'abbigliamento, gli arredi ed il cibo. Presumo che obiettivo fosse creare un'atmosfera distinta rispetto agli altri luoghi della saga, ma si tratta di tentativi davvero fiacchi quando poi si scivola ogni due per tre in locuzioni moderne e stonate.

Una mia lamentela personale riguarda invece il POV di Nesryn, che ho trovato a dir poco soporifero e spesso fuori luogo. Di lei non sappiamo quasi nulla quando inizia il volume, e ben poco arrivati alla fine: essere legati alla propria famiglia e voler combattere contro i Valg a colpi di freccie non sono dei tratti così intriganti. Per lo stesso motivo reputo poco convincente la sua nuova romance (viene chiaramente detto che è stato un instalove!) e tutti i comportamenti pretestuosi che spingono lei e Chaol ad allontanarsi e cercare nuovi interessi amorosi. Non sia mai che un protagonista maasiano rimanga senza partner per più di qualche pagina!

Pretesto a parte, ho apprezzato il conflitto alla base della romance principale, perché ha delle solide basi e non viene portato avanti più del necessario. In realtà, se dovessi valutare questa storia unicamente come un romanzo rosa, potrebbe guadagnare anche una stellina in più perché questo aspetto è trattato con parecchia cura dall'autrice... peccato per la pretesa di imbastirci attorno un'avventura fantasy! Sono tiepidamente convinta anche dalla rappresentazione della disabilità: si degenera prevedibilmente nell'abilismo, ma sul finale la cara Sarah è riuscita fortunatamente a correggere almeno un po' il tiro su questo aspetto.

L'altro pregio più rilevante del volume è rappresentato dalle tematiche attuali -come discriminazione e pregiudizi, superamento di un trauma fisico e psicologico, violenza di genere e femminismo-, che l'autrice tratta adattandole come può al contesto magico. Anche in questo caso, non penso di aver riscontrato dei risultati entusiasmanti (la battuta sulla madre che solleva la carrozza per salvare il figlio, in particolare, mi ha stesa) perché è difficile coniugare ambientazione fantasy e situazioni contemporanee, però l'intento è indubbiamente positivo e fornisce una valida chiusura agli archi narrativi dei personaggi di Chaol ed Yrene.

Voto effettivo: tre stelline e mezza

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