
My rating: 4 of 5 stars
"Persone anziane, gente all'antica, di mezza età, tutti molto distinti ... Nessuna persona di cattivo gusto, nessuno fuori posto; la maggior parte era lì per godersi un pomeriggio inglese d'altri tempi. Poteva veramente esserci qualcosa che non andava in un luogo che serviva il tè del pomeriggio secondo le più antiche consuetudini?"
SORA IMPICCETTA AL BERTRAM HOTEL
Arrivata ormai alle ultime avventure della sempre affabile zia Jane, pensavo che Christie non sarebbe di certo riuscita a stupirmi con questo personaggio, specie in una storia all'apparenza tanto tradizionale come "Miss Marple al Bertram Hotel". Invece il decimo romanzo della pseudo-serie mette in scena una narrazione insolita per i canoni marpleiani, con un taglio decisamente più poliziesco e senza la struttura del murder mystery classico. Ciononostante, anche in quest'occasione, Miss Marple riesce a rendersi indispensabile per portare avanti le indagini: cosa farebbero a Scotland Yard, senza di lei?
Già dal titolo è chiaro che le storie dei personaggi -per quanto sembrino distanti tra loro- sono collegate dal Bertram Hotel, una struttura d'altri tempi sia per l'arredamento scelto sia per il tipo di clientela: tutto sembra essere cristallizzato all'epoca di Edoardo VII. Qui soggiorna Jane Marple, qualche tempo dopo le vicende narrate in "Miss Marple nei Caraibi", grazie alla generosità del nipote Raymond. Una coincidenza a dir poco fortuita, perché nell'albergo sembrano succedere eventi sospetti che portano perfino all'intervento delle forze dell'ordine, in particolare quando l'anziano canonico Pennyfather scompare nel nulla.
In realtà la narrazione poggia su molti altri spunti (furti diaboliki e ghiotte eredità), che nel corso della lettura possono anche lasciare interdetti perché non se ne coglie facilmente il nesso. Però il finale riesce come sempre a fornire una chiara risposta a tutti i quesiti disseminati nel testo, anche se forse con un paio di forzature che trovano giustificazione parziale nelle informazioni che mancano al lettore e nello spazio insufficiente assegnato allo sviluppo dei personaggi. In questo più che in altri romanzi christieani si sente infatti la mancanza di una caratterizzazione degna, specialmente per le figure di Lady Bess Segdwick e della giovane Elvira Blake, che avrebbero giovato di un maggiore approfondimento.
Del resto non ho grandi critiche da muovere a questo volume, in cui perfino l'edizione italiana non regala scivoloni degni di nota. Al massimo potrei evidenziare l'ennesimo caso di finale affrettato, che pur non lasciando misteri irrisolti, non si impegna eccessivamente per chiudere le sottotrame secondarie: una volta individuato il colpevole, la cara Agatha sembra avere sempre una gran fretta di scivere la parola fine, quindi non c'è tempo per conoscere nei dettagli la sorte del canonico Pennyfather o quali siano le prove scovate da Scotland Yard per incastrare la banda dietro le rapine spettacolari.
Questo non fa allontanare però la trama dalla categoria dei pregi, perché l'intreccio si conferma studiato molto bene nel suo insieme. È anzi estremamente soddisfacente vedere i diversi caratteri in gioco interagire tra loro per capire quali legami li uniscano, e come queste relazioni andranno ad influire sulla storia. I migliori confronti sono senza dubbio quelli tra Miss Marple e l'ispettore capo Fred "papà" Davy, sia quando si scambiano indizi sul mistero principale, sia quando discutono in senso più ampio sull'ineluttabilità del cambiamento o su come una medesima indole viene percepita in modi tanto diversi a seconda dell'epoca storica.
A sostenere questa lettura c'è poi l'ambientazione, quella londinese in generale (la scena nella nebbia raggiunge quasi delle note horror) e quella del Bertram in particolare. L'atmosfera vintage che trasmette la struttura è sottolineata fin dalle prime pagine e si rivela un elemento fondamentale tanto per fornire un contesto solido quanto per la risoluzione effettiva del giallo. Immaginare nei dettagli questo hotel, e la storia dietro ad esso, è a mio avviso una delle migliori idee che l'autrice abbia avuto nella sua produzione più matura.
Voto effettivo: quattro stelline e mezza
View all my reviews
Nessun commento:
Posta un commento