Le padrone di Francia
Recensione a "Amanti e Regine - Il potere delle donne" di Benedetta Craveri
LA SCHEDA TECNICA
TITOLO: Amanti e Regine - Il potere delle donne
AUTORE: Benedetta Craveri
TITOLO ORIGINALE: -
TRADUTTORE: -
EDITORE: Adelphi
COLLANA: I casi
PAGINE: 430
TRADUTTORE: -
EDITORE: Adelphi
COLLANA: I casi
PAGINE: 430
Capiterà a
molti lettori forti, se famosi per essere tali tra amici e parenti, di ricevere
dai suddetti amici e parenti dei libri in regali o in prestito con tanto di
calorosi incoraggiamenti affinché il tomo in questione venga letto e commentato
positivamente al prima possibile.
Bisognerebbe
però ricordare che la scelta di un libro per un’altra persona può essere più
difficile di quella di un abito o di un profumo; la passione per la lettura non
è sinonimo di “mi faccio piacere qualunque parallelepipedo di carta stampata,
dal romance pseudo-erotico alla biografia di Santa Chiara d’Assisi”. Sì, mi
sono stati entrambi regalati. Dalla stessa persona.
Con queste
premesse, quando mi è stato prestato (non richiesto) questo volume, devo
ammettere di averlo affrontato in modo prevenuto: il problema principale era il
mio totale disinteresse per la lettura in questione, che quindi ho percepito
come lenta e in più frangenti noiosa. Altra conseguenza di una lettura imposta
è che il lettore svogliato cercherà un modo per svagarsi, dando inizio ad una
vera e propria caccia ai difetti del libro.
Lasciando per
un attimo da parte elogi e critiche, è doveroso innanzitutto spendere qualche
riga sul contenuto del volume. Si tratta di una raccolta di quasi di una
ventina tra biografie relative alle Regine di Francia dal 1547 al 1789 e quelle
dedicate alle più celebri amanti dei sovrani francesi del medesimo periodo,
rappresentanti quindi delle Case Reali di Valois e Borbone.
Si inizia con
Enrico II e le due donne più importanti nella sua vita e nel suo regno: la
bellissima Diane de Poitiers, l’amante ossessionata dalla mitologica dea Diana,
e la moglie Caterina de’ Medici, che sarà poi reggente dei giovani figli ma, a
dispetto della numerosa prole, segnerà il tramonto per la dinastia Valois.
Sul trono
salirà poi Enrico IV, marito di una figlia di Caterina, Margherita meglio nota
con il diminutivo di Margot, che pagherà cara la scelta di preferire la
famiglia d’origine al consorte: nonostante l’ascesa di Enrico, a lei non sarà
mai concesso di diventare Regina di Francia. Il sovrano avrà poi al suo fianco
una favorita tanto amata da pensare di farne sua moglie, tale Gabrielle
d’Estrées; i doveri verso il regno avranno però la meglio, e le seconde nozze
di Enrico IV lo uniranno ad una partente della suocera, Maria de’ Medici.
Frutto di
quest’unione, Luigi XIII non sarà celebre per le sue amanti come i precedenti
sovrani; le malelingue attribuiranno invece delle relazioni extra coniugali a
sua moglie, Anna d’Austria. Il successivo re sarà per opposto attorniato da una
schiera di amanti; Luigi XIV (il celebre Re Sole) sarà quasi conteso
nell’ordine da Maria Mancini, Louise de La Vallière, Françoise “Athénaïs” de
Montespan e Françoise de Maintenon. Quest’ultima è celebre per aver ispirato la
nota fiaba di Cenerentola.
Per tante
favorite, ci dev’essere una moglie umile e quasi in ombra, come saranno in
effetti sia Maria Teresa d’Austria sia Maria Leszczhñska, consorte di Luigi XV,
un altro sovrano con diverse amanti, alcune particolarmente famose: le sorelle
Mailly-Nesle, Jeanne-Antoinette de Pompadour e Jeanne Bécu du Barry.
A conclusione,
con l’”ultimo re” Luigi XVi, era d’obbligo dare spazio a colei che è senza
dubbio la Regina di Francia per eccellenza, Maria Antonietta.
Durante la
lettura si può notare come in molti casi la vita delle amanti -dispensatrici di
piaceri- fosse povera d’amore, come quella delle loro rivali Regine. Le
favorite citate non sono ovviamente tutte, e nell’opera vengono spesso nominate
altre figure femminili, meno importanti.
Premio la
raccolta per lo stile chiaro, scorrevole che con la dovuta concentrazione può
risultare coinvolgente alla pari di un romanzo. Positivo anche l’inserimento
dei ritratti delle donne protagoniste.
Ed ecco i punti dolenti: l’autrice ricorre di
frequente a termini inutilmente ostici, propone in continuazione lunghe
interrogative dirette e sembra divertirsi nel nascondere la reggente. La pecca
più grave è però l’inserimento di alcuni giudizi soggettivi che in un’opera
biografica non dovrebbero trovare posto.DOVE COMPRARE QUESTO LIBRO
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Quando leggi cose serie, ma pensi a tutt'altro!
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