Apologia di Mr Whicher
Recensione a "Omicidio a Road Hill House" di Kate Summerscale
TITOLO: Omicidio a Road Hill House, ovvero invenzione e rovina di un detective
AUTORE: Kate Summerscale
TITOLO ORIGINALE: The Suspions of Mr Whicher or The Murder at Road Hill House
TRADUTTORE: Luigi Civalleri
EDITORE: Einaudi
COLLANA: Frontiere
PAGINE: 360
TRADUTTORE: Luigi Civalleri
EDITORE: Einaudi
COLLANA: Frontiere
PAGINE: 360
IL COMMENTO
Questo non è
un libro per tutti. Ho adorato questo libro. Entrambe le affermazioni sono
vere.
Il lettore in
cerca di una storia leggera e d’evasione farà meglio a cercala altrove, perché
qui viene richiesto un grado di attenzione abbastanza alto e non c’è spazio per
i temi frivoli. È un volume poco indicato anche per le persone sensibili alle
scene cruente, che non vengono affatto risparmiate: il titolo preannuncia un
delitto ed una conseguente indagine, quindi già da questa premesse ci si può
aspettare dettagliate descrizioni di cadaveri ed autopsie. Infine, l’omicidio
non è frutto della fantasia di uno scrittore, bensì un avvenimento reale, e
questo rende la lettura davvero cupa ed angosciante.
Chi potrebbe
apprezzare “Omicidio a Road Hill House”, allora? Sicuramente gli appassionati
dei romanzi gotici e, soprattutto, delle detective novel. In questo volume
viene illustrata la genesi di questi particolare filone letterario, con
moltissimi riferimenti e citazioni dei grandi autori classici del genere, come
Wilkie Collins, Edgar Allan Poe ed Arthur Conan Doyle, che proprio da questo
caso di cronaca nera hanno preso spunto per alcuni noti romanzi. La Summerscale
non si è limitata alle storia con protagonisti gli investigatori, ma ha scelto
di raccontare anche le origini della figura stessa del detective, impiego
creato agli inizi dell’Ottocento con la prima squadra formata da alcuni tra i
migliori agenti di Scotland Yard.
La vicenda
vede come eroe -o antieroe, agli occhi dei suoi contemporanei- l’ispettore Jack
Whicher, detective dalla carriera all’ora in ascesa, a cui viene affidata
l’indagine sull’omicidio del piccolo Saville Kent. Nel 1860 l’opinione pubblica
inglese fu letteralmente sconvolta da questo caso, con persone che scrivevano
ogni giorno decine di lettere al Ministero dell’Interno per suggerire il nome
di chi ritenevano essere il colpevole o arrivando al gesto assurdo di
autodenunciarsi per il crimine.
Pur concedendo
molto spazio alla figura di Whicher ed alla sua vita, protagonista è l’intera
famiglia Kent, della quale viene illustrata la storia con specifici focus sui
personaggi più significativi, nonché su figure a loro collegate come la servitù
e alcuni abitanti della zona. L’autrice si sofferma molto sugli aspetti più
oscuri e scabrosi, come l’ex governatore diventata padrona di casa, il
tentativo di fuga da parte di Constance e William o la riservatezza estrema
delle figlie maggiori, per dimostrare come il caso fosse gravato da elementi
che puntavano verso diversi sospettati, gettando l’ombra del dubbio anche sugli
innocenti.
Questo aspetto
si evidenza in special modo nelle reazioni al caso della gente comune,
canalizzate negli articoli dei molti quotidiani e settimanali in circolazione
all’epoca: nel volume sono riportati numerosissimi articoli e solo un paio
tentavano una seria ed attenta analisi degli avvenimenti, mentre la maggior
parte preferiva sbandierare le teorie più disparate o puntare il dito contro lo
stesso Whicher, colpevole di non aver fornito al pubblico il colpevole tanto
agoniato. Fu proprio a causa di siffatte pubblicazioni che le vite di molte
persone coinvolte nel caso di Road sono state rovinate ingiustamente. E a 150
anni di distanza, le cose non sembrano troppo diverse.
Preferisco non
fornire ulteriori dettagli sui personaggi per evitare spiacevoli spoiler, ma
farò un’eccezione per Jack Whicher. Amico di Charles Dickens, il detective
soffrì fisicamente e psicologicamente a causa di questa indagine, prima che una
serie di insuccessi lo costringessero a lasciare anzitempo le forse dell’ordine.
Solo dopo la risoluzione del caso, l’uomo riuscì a rinascere come una fenice e
prendere dopo anni quella che era non solo la sua professione ma anche una vera
passione.
“Omicidio a
Roda Hill House” si prefigge in effetti il fine di ridare dignità alla figura
di Whicher, cosa che non fecero i suoi contemporanei. Il volume può essere
considerato la fusione tra un saggio, atto appunto a riabilitare il primo vero
detective, un romanzo per la struttura e una cronaca giornalistica per il
figlio dello stile e la precisione con cui sono riportati i fatti.
Proprio
l’eccesso di dettagli nelle descrizioni, unito alle molte divagazioni, può far
risultare il libro noioso e prolisso, ma questo pericolo è scongiurato grazie
allo stile coinvolgente della Sumemrscale, che trasporta il lettore nella
vicenda, al fianco di agenti, medici ed avvocati.
Calarsi nella
storia è ancor più facile grazie a mappe e piantine inserite nel volume che
aiutano ad orientarsi. Gradevoli e suggestive anche i documenti e le foto
d’epoca, che permettono di dare un volto ad alcuni dei protagonisti.
DOVE COMPRARE QUESTO LIBRO
Nessun commento:
Posta un commento