Bene, ma non benissimo
Recensione a "La scuola dei maghi" di Trudi Canavan
LA SCHEDA TECNICA
TITOLO: La scuola dei maghi
AUTORE: Trudi Canavan
TITOLO ORIGINALE: The Novice
TRADUTTORE: Adria Tissoni
EDITORE: TEA
COLLANA: Teadue
PAGINE: 480
TRADUTTORE: Adria Tissoni
EDITORE: TEA
COLLANA: Teadue
PAGINE: 480
Se un lettore
continua una saga deludente, ci sono due ragioni: spera in un irrealistico
miglioramento dello stile oppure ha già comprato tutti i volumi e si sentirebbe
in colpa a non leggerli. Mi imbarazza dover ammettere che ho continuato la
lettura della Black Magician Trilogy per il secondo motivo.
In realtà avevo
anche qualche speranza che la storia ingranasse un po’ e ci fossero più azione
ed emozioni; da un lato, posso dire di essere stata accontentata, perché
rispetto a “La Corporazione dei maghi” (QUI la recensione) questo secondo
volume ha una trama maggiormente densa di eventi, nonché una discreta
evoluzione dei personaggi principali.
La storia
riprende alcuni mesi dopo la fine del primo capitolo, con Dannyl pronto a
partire per Elyne dove sarà Ambasciatore e Sonea che, dopo essersi allenata con
Rothen, sta per iniziare il suo primo anno da novizia presso l’università della
Corporazione.
Nel primo
romanzo avevo trovato alcune somiglianze con la saga Potteriana, e analogamente
qui ho provato un senso di déjà vu collegato alla serie del Mondo Emerso in generale,
e a “Nihal della Terra del Vento” in particolare, ma non posso certo gridare al
plagio in questo caso, perché il romanzo della Troisi è stato pubblicato ben
due anni dopo. Comunque alcuni elementi sono davvero simili: la giovane
protagonista che riesce ad accedere ad una scuola dove “quelli come lei” (gente
dei bassifondi da una parte e donne dall’altra) non sono mai stati ammessi
prima, ed è vittima delle molesti dei compagni. A completare il quadro,
possiamo aggiungere la figura del saggio maestro (Rothen/Ido) e del misterioso
antagonista da affrontare rigorosamente nell’ultimo libro (Akkarin/il Tiranno).
Parlando della
trama, ho notato alcuni miglioramenti come la presentazione di nuove
ambientazioni, grazie ai viaggi di Dannyl, e delle scene adrenaliniche ed
emozionanti nella parte finale. Ma ciò che più ho apprezzato è sicuramente come
la Canavan abbia trattato il tema della tolleranza, sia verso chi ha origini
umili sia in relazione all’orientamento sessuale, con molto accortezza e
sensibilità.
Per quanto
riguarda i personaggi, in questa serie è d’obbligo fare una distinzione tra
quelli principali e le comparse, che non sono nulla più di sagome in cartone
messe in scena con il solo nome a distinguerle, e poi fatte sparire in modo
randomico.
Anche in
questo volume ho tollerato a fatica la protagonista: nonostante quanto ha
vissuto, Sonea continua a dimostrarsi debole e vittima delle decisioni altrui.
Purtroppo è un personaggio che il lettore deve quasi farsi piacere a forza,
perché è una delle pochissime figure femminili nell’intera saga.
Il nuovo
antagonista ha mostrato gli stessi difetti di Lord Fergun, infatti anche Regin
è del tutto privo di una motivazione seria e credibile, ma è ancor più assurdo
che così tanti novizi gli diano retta. Mi sono invece piaciuti il Sommo Lord,
tratteggiato in modo da renderlo ambiguo e spaventoso (forse anche troppo) e
Lord Dannyl che rispetto al primo libro ha avuto molto più spazio e uno
sviluppo notevole.
La Canavan ha
però scelto di accantonare, o meglio eliminare, parecchi personaggi importanti
ne “La Corporazione dei maghi”, nonché due ottimi spunti, quali il governo
tirannico del sovrano e le trame dell’organizzazione criminale note come i
Ladri.
Come già
accennato, lo stile dell’autrice non pare migliorato, anzi è ancora molto
banale e si dilunga eccessivamente in descrizioni del tutto inutili o in scene
ripetute più volte, come gli attacchi della banda di Regin ai danni di Sonea.
A mio giudizio, l’edizione italiana della
Nord (TEA in flessibile) ha contribuito notevolmente a svilire una serie non
proprio brillante: due problemi minori e forse soggettivi, ma che saltano
subito all’occhio, sono le traduzioni arbitrarie dei titoli da questo volume in
poi e i molti refusi per la mancata revisione, presenti soprattutto nella
seconda parte del volume. Il difetto peggiore è però la sinossi in quarta di
copertina, che di nuovo si dimostra pressappochista e zeppa di spoiler; nel
primo libro ciò era spiegabile con la brevità della trama stessa, ma qui non
c’è davvero scusa che tenga.DOVE COMPRARE QUESTO LIBRO
LA VIGNETTA
Per questo libro non ho dovuto inventare nulla... è così confuso da colpirsi da solo!
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