Humperdinck Holmes in: Elementare, Rugen!
Recensione a "La principessa sposa" di William Goldman
TITOLO: La principessa sposa
AUTORE: William Goldman
TITOLO ORIGINALE: The Princess BrideTRADUTTORE: Massimiliana Brioschi
EDITORE: Marcos y Marcos
COLLANA: Gli Alianti
PAGINE: 320
VOTO: 4 stelline e mezza
“La principessa sposa” è un romanzo fantasy per ragazzi
datato 1973, divenuto ormai un classico anche per merito del film culto “La
storia fantastica”, titolo ripreso dalla prima edizione del volume.
Mescolando elementi
reali (ad esempio, il film “Butch Cassidy” che ha effettivamente sceneggiato) e
pura finzione, Goldman crea una storia nella storia, con l'introduzione in cui
racconta di come suo padre lo avesse iniziato alla lettura dei romanzi
d'avventura leggendogli proprio “La principessa
sposa” quando aveva
dieci anni
«“La principessa sposa” apparteneva solo a mio padre. Tutto il resto fu mio. Non ci fu storia di
avventure al mondo che poté sottrarsi alla mia ingordigia.»
e
di come a sua volta lui abbia mosso mari e monti per procurare una copia dello
stesso libro al figlio in occasione del suo decimo compleanno. Purtroppo la magia
non sembra ripetersi, ma è presto spiegato il motivo: il padre di Goldman gli
leggeva solo alcune parti del testo, quelle più emozionanti ed ricche d'azione,
tralasciando invece le prolisse digressioni del fittizio autore Simon
Morgenstern sulla storia del fantastico regno di Florin.
Con l'intento di far riscoprire al grande
pubblico il capolavoro di Morgenstern, Goldman si imbarca quindi nell'impresa
di rieditare il volume, togliendo come il padre le parti più noiose in favore
delle scene d'azione
«Ma da punto di vista narrativo in
quelle centocinque pagine non succede niente. Salvo questo: “Tra una cosa e
l'altra passano tre anni”.»
dando
così vita ad una storia avventurosa che pesca a piene mani dai classici della
letteratura per ragazzi come i romanzi di Alexandre Dumas, Robert Louis
Stevenson e Jules Verne.
La storia è ambientata nello Stato fittizio
di Florin, in un periodo storico che rimane misterioso seppur l'autore si
sprechi in indicazioni a riguardo
«Morgentern poteva parlare sul
serio, oppure no. [...] O forse era solo un vezzo stilistico dell'autore per
comunicare al lettore che “questo non è reale, non è mai successo”.»
e si
focalizza principalmente sull'amore tra Buttercup, giovane lattaia dalla
sfolgorante bellezza, e Westley, il garzone che assiste la famiglia di lei
nella gestione dell'allevamento; questo amore è però contrastato tanto dai
numerosi antagonisti quanto da un destino che sembra costantemente avverso alla
loro riunione. La trama è ricca di svolte inaspettate, sulle quali autore fa
spesso dei commenti, e devo ammettere che un paio di twist mi hanno davvero
colto di sorpresa ed ero curiosa di sapere come i personaggi avrebbero risolto
determinate situazioni, perché non mancano delle scene in cui l'effetto
sorpresa è assicurato
«E sprofondando in un batter
d'occhio si trovò a stringere il suo [di Buttercup] polso. Westley urlò a sua
volta di orrore e sorpresa, e la Sabbia nevosa lo aggredì alla gola, perché
quello che aveva afferrato era il polso di uno scheletro [...]»
Nel complesso, i due protagonisti non mi
hanno fatto impazzire, specialmente Westley che risulta fin troppo perfetto,
mentre Buttercup alterna momenti nei quali è estremamente irritante ad altri
nei quali sfodera un coraggio ed una risolutezza invidiabili. Molto più
affascinanti sono i personaggi secondari e gli antagonisti, tra i quali il mio
preferito è indubbiamente Inigo Montoya, ma ho apprezzato molto anche il
Principe Humperdinck, una versione più sveglia e determinata del Gaston di “La bella e la
bestia”, a mio avviso.
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Cover portoghese |
Ad avermi colpito maggiormente è lo stile
della prosa, molto ironico al limite del sarcasmo e della satira più pungente
«I genitori di Buttercup non avevano
quello che si dice un matrimonio felice. Il loro unico sogno era lasciarsi.»
e
capace di riunire in un solo testo ben tre voci distinte e chiaramente
riconoscibili: quella del vero autore Goldman, quella dell'autore fittizio
Morgenstern e quella del narratore della storia.
La narrazione è inoltre arricchita da brevi
interruzioni nelle quali l'autore si ritaglia un piccolo spazio per introdurre
i suoi giovani lettori a concetti e riflessioni validi a qualunque età
«Inigo lo amava. Totalmente E non
domandate perché. [...] ma l'amore è fatto di tante cose e nessuna logica.»
«-La vita non è giusta, Bill. Quando
diciamo il contrario ai nostri figli, facciamo un grosso errore: non solo è una
bugia, è una bugia crudele. La vita non è giusta, non lo è mai stata e non lo
sarà mai.»
e
capaci di rendere questo volume, come per “La storia infinita” (QUI la recensione), molto più di
un banale romanzo d'avventura. Un strumento per prendere coscienza del mondo
che ci circonda.
DOVE COMPRARE QUESTO LIBRO
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