La bontà del mostro
Recensione a "La chimera di Praga" di Laini Taylor
AUTORE: Laini
Taylor
TITOLO ORIGINALE: Daughter of Smoke and Bone
TRADUTTORE: Donatella Rizzati
EDITORE: Fazi
COLLANA: Lain ya
PAGINE: 380
È davvero insolito imbattersi in un romanzo young adult dallo stile tanto curato ed elegante. La Taylor dimostra l’abilità necessaria a coniugare una storia incredibilmente originale ad una ricca prosa che, una volta tanto, prende degnamente in considerazione i giovani lettori.
In questo primo volume, di quella che sarà
una trilogia, la trama è soprattutto finalizzata ad offrire al lettore un
quadro generale dei personaggi principale, nonché del particolare mondo fantasy
in cui questi si muovono. Uno dei maggiori pregi de “La chimera di Praga” sta
proprio nelle sue ambientazioni: si rimane quasi stregati dalle descrizioni
della capitale della Repubblica Ceca, del Marocco e dell’assurdo negozio di
Sulphurus. Come accennato, la storia è abbastanza povera di eventi, per lo meno
di quelli ambientati nel presente: Karou è una giovane artista che conduce una
doppia vita, come assistente della chimera Sulphurus, finché l’incontro-scontro
con l’angelo Akiva la aprirà gli occhi su un mondo nascosto, in cui imperversa
una guerra secolare tra le chimere e gli angeli.
Uno dei pochi punti a sfavore di questo
romanzo è proprio questa guerra, che viene spiegata in modo confuso e un po’
frettoloso; spero che questo aspetto venga chiarito nei capitoli successivi,
come pure le dinamiche del regno angelico che finora è rimasto parecchio
marginale e nebuloso.
Gli elementi più originali nella trama sono
la particolare concezione della magia, sia quella dei denti raccolti da Karou
in giro per il mondo, sia quella operata a mezzo dei desideri concessi ai suoi
clienti di Sulphurus, che a tratti ricordano un meccanismo fiabesco o anche le
promesse da tentatore di Mefistofele nel “Faust”; molto caratteristica è anche
la concezione degli angeli come un popolo di guerrieri avezzi al dominio sulle
chimere, che considerano esseri inferiori. Ad incuriosire il lettore, e a
creare una buona suspense per il seguito della trilogia, contribuiscono poi in
buona parte i bizzarri e misteriosi personaggi.
A spiccare nel cast è giustamente la
protagonista: Karou è coraggiosa, curiosa e tenace, si dimostra su tutta la
linea ben più interessante dell’ “altra” protagonista, Madrigal. Questo rende
purtroppo un po’ tediosa la seconda parte del romanzo, in cui la storia di
Madrigal è al centro della narrazione, e con lei il suo carattere ben più
debole e volubile rispetto a Karou, seppur rimanendo un personaggio positivo e
votato al bene. Con Akiva è tutt’altra storia, perché il suo personaggio rimane
sempre all’ombra delle due protagoniste e risulta pertanto totalmente
dipendente da loro, inoltre per ben due volte abbandona la sua cosiddetta
famiglia per un amore ingigantito dalla sua fantasia, senza curarsi del dolore
che lascerà dietro di se.
Le storie d’amore in questo romanzo sono un
po’ sotto tono e se ne caso di Karou e Akiva ciò può essere giustificato dalla
rapidità con cui procede, che pare più una sorta di predestinazione, per
Madrigal e Akiva sembra invece che tutto sia basato solo su un’attrazione di
tipo fisico, praticamente un colpo di fulmine senza alcuna motivazione più profonda
alla base.
Vorrei inoltre dare il giusto credito alla
brillante caratterizzazione dei comprimari, in prmis Sulphurus e il suo gruppo
di fedeli, che presentano un volto decisamente umano del mondo delle chimere,
nonché la “coppia” formata da Izîl e Razgut, grottesco duo capace di mostrare
le estreme conseguenze per quelli che cercano di ottenere troppo da un patto
con il diavolo.DOVE COMPRARE QUESTO LIBRO
LA VIGNETTA
Karou è una vera artista!
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