Carta batte vetro
Recensione a "Glass Magician" di Charlie N. Holmberg
LA SCHEDA TECNICA
TITOLO: Glass Magician
AUTORE: Charlie N. Holmberg
TITOLO ORIGINALE: The Glass Magician
TRADUTTORE: Marina Scarsella
EDITORE: Fanucci
COLLANA: Narrativa
PAGINE: 220
TRADUTTORE: Marina Scarsella
EDITORE: Fanucci
COLLANA: Narrativa
PAGINE: 220
IL COMMENTO
Al termine del
commento a “Paper Magician” (QUI la recensione) mi ero augurata che l’autrice
apportasse alcune migliorie sia alla storia sia al suo stile. Completata la
lettura di questo secondo capitolo, posso affermare con cognizione che se lo
stile è rimasto grosso modo inalterato, la storia è stata sviluppata in maniera
ben più consapevole ed approfondita, con la scelta di inserire qualche
personaggio secondario in più -nonché di caratterizzarlo a dovere- e di rendere
più adrenaliniche le scene d’azione.
Sul fronte
dell’inventiva invece non ho nulla di nuovo da segnalare, anche questa volta la
Holmberg è riuscita ad incantarmi con la sua sconfinata fantasia e la capacità
di ideare nuove magie collegate ai materiali più disparati: non solo carta, ma
anche vetro, fuoco, ferro, gomma e (ancora me ne stupisco) plastica!
La vicenda
riprende alcuni mesi dopo lo scontro tra l’apprendista della carta Ceony e
Lira, l’escissionista -ossia chi sfrutta la magia del sangue- che aveva
letteralmente rubato il cuore del Mago Thane. Gli studi per la giovane protagonista
proseguono con ottimo profitto, ma la lotta contro i maghi del sangue non è
conclusa; in particolare, in questo volume vedremo Ceony scontrarsi con
l’imponente Grath, deciso a liberare Lira dall’incantesimo che l’ha trasformata
in una statua di ghiaccio, e lo spietato Saraj.
Continua anche
a svilupparsi la relazione tra la protagonista ed Emery Thane, legame che
ottiene finalmente la dovuta attenzione da parte dell’autrice. Il loro rapporto
nel primo volume era infatti privo di solide basi e risultava pertanto forzato;
in questo sequel, le molte scene in cui li vediamo interagire e confrontarsi
contribuiscono a rendere più reale la storia d’amore tra i due, che
personalmente ho trovato davvero dolce.
L’aspetto
della trama che meno mi ha convinto è indubbiamente il finale: anticlimatico e,
rispetto a “Paper Magician”, privo di una vera traccia su quanto accadrà nel
capitolo conclusivo.
Uno dei miei
elementi preferiti in questa trilogia è la protagonista; a differenza di buona
parte dei suoi “colleghi”, Ceony non è una prescelta, capace di imprese
mirabolanti in nome di un destino già scritto, e il suo univo superpotere si
riduce ad una valida memoria. Reputo molto positivo che la Holmbeerg abbia
scelto di tratteggiare una ragazza consapevole dei propri difetti e decisa ad
affidarsi unicamente alle proprie capacità.
Al Mago Thane
viene concesso più spazio e una scena d’azione davvero convincente; positivo
l’inserimento di un suo capitolo POV perché, a dispetto del lungo viaggio nel
suo cuore, i sentimenti dell’uomo non erano stati ben descritti.
Come già
accennato, in questo volume vengono introdotti diversi nuovi personaggi, come
la dolce Delilah e i familiari di Ceony -sono accennati in precedenza-, nonché
degli antagonisti finalmente degni di tal nome, incuranti degli innocenti che
potrebbero essere coinvolti nelle loro azioni ma ancora carenti di valide
motivazioni. Il principale problema con gli scissionisti è la mancanza di un
vero e proprio piano o missione che li guidi, o se c’è il lettore non ne viene
messo a parte; mi auguro che l’ultimo volume fornisca delle risposte più
concrete a questo riguardo.
Oltre alla
stupefacente fantasia con cui è stata creata l’ambientazione per questa
trilogia, la narrazione della Holmberg viene arricchita dalle descrizioni quasi
minuziose e capaci di rendere vivido un mondo di fantasia.
L’autrice
dimostra la sua bravura anche quando scrive della passione con cui Ceony si
dedica alla Piegatura, sebbene quella non fosse la sua prima scelta in fatto di
magia. Buona anche l’idea di introdurre di volta in volta gli incantesimi
collegati al vetro di previsione dello scontro finale.
Tutto sommato,
ritengo che questo capitolo abbia segnato un chiaro passo avanti per la
trilogia e mi auguro che “Master Magician” possa proseguire sulla stessa
strada, regalandoci un degno epilogo.
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