venerdì 25 settembre 2020

Cosa diamine c'era in fondo al lago? - Recensione a "Beneath the Citadel" di Destiny Soria

«In all fairness, her plan to get into the citadel had worked. It was getting out again that had proved to be the problem»

Cosa diamine c'era in fondo al lago?

Recensione a "Beneath the Citadel" di Destiny Soria


LA SCHEDA TECNICA

TITOLO: Beneath the Citadel
AUTORE: Destiny Soria
TITOLO ORIGINALE: -
TRADUTTORE: -
EDITORE: Harry N. Abrams, Inc.
COLLANA: Amulet Books
PAGINE: 470
VOTO: 4 stelline e mezza

IL COMMENTO 

  "Beneath the Citadel" è un romanzo per ragazzi di genere fantasy dai toni molto avventurosi, pur mantenendo un ritmo non fastidiosamente frenetico; il testo comprende anche una generosa componente di romanzo di formazione, che permette al lettore di entrare in empatia con i protagonisti della storia, nonostante siano relativamente numerosi.
  La vicenda si sviluppa in una manciata di giorni e vede come teatro la città fittizia di Eldra, dove governa da svariati decenni il cosiddetto alto concilio, organo elettivo che si avvale dei servigi di persone dotate per la divinazione al fine di mantenere il controllo -e la fiducia- della popolazione. Da qualche tempo però in città avvengono degli strani casi di malesseri che spesso portano le persone a vegetare in uno stato semi-comatoso; il gruppo dei giovani protagonisti è determinato a scoprire cosa si celi dietro questi episodi, sperando così di smascherare anche la corruzione nella quale prospera il concilio,

«Now the prophecies were twisted to justify the council's seizing land and raising taxes on the lower wards to fund their lifestyles [...].»

ai danni della popolazione, che si trova in balia delle profezie infallibili enunciate secoli prima dagli elder seers.
  Oltre a questi antichi veggenti, ormai più simili a delle figure leggendari che a persone vere, il sistema magico ideato dalla Soria comprende altre categorie: abbiamo i diviners -capaci di predire il futuro prossimo osservando le rune o le foglie di tea-, mentre rooks e sentients possiedono dei poteri legati alla lettura dei ricordi passati. A queste figure si affiancano poi gli alchemists e il Blacksmith (che crea un legame tra persone e materiali), le cui abilità sono però legale più alla scienza che alla pura magia. Nel complesso, trovo che l'autrice abbia saputo gestire molto bene il fattore fantastico, circoscrivendo i poteri di ognuno e sfruttandoli soprattutto per creare degli ottimi colpi di scena.
  I personaggi sono un altro aspetto positivo della narrazione, soprattutto per la varietà di minoranze che vanno a rappresentare: nonostante ci troviamo in un mondo di fantasia, per esempio, la descrizione del loro aspetto ricorda quello di etnie molto diverse; abbiamo anche diverse fisicità, orientamenti sessuali (in particolare, vorrei far presente quello asessuale, che non compare spesso negli YA) e disabilità, sia fisiche che psicologiche. È evidente l'impegno della Soria nel dar voce all'artropatia che affligge Newt, per cui il ragazzo capisce di aver compromesso la sua salute per raggiungere delle capacità ginniche di quel livello,

«[...] while he could bend his body in fantastic fashion, it came at a price. He'd never told them that one day he might finally break, irrevocably, and that this thought haunted his nightmares.»

come anche agli attacchi di panico della flemmatica Alys, che ricoprono un ruolo chiave nella trama, senza risultare però dei meri espedienti narrativi.

«She was afraid to open her eyes because sometimes in the middle of the maelstrom everything was hazy and dreamlike, and what if one day she couldn't find her way back to the waking world?»

  Tra i protagonisti, un posto d'onore è riservato a Cassa -diminutivo di Cassandra, un nome perfetto in un romanzo dove si parla di profezie-, figlia dei capi della ribellione che anni prima metteva in grosse difficoltà il concilio. La ragazza fatica a farsi apprezzare dal lettore, soprattutto per una testardaggine snervante, che trova però ragion d'essere più avanti nella storia; a mio avviso, proprio questa sua peculiarità la rende il personaggio più riuscito, in un gruppo che comprende comunque dei caratteri sempre molto credibili.
Cover audiolibro
  Gli altri quindi non sono da meno: in particolare, ho apprezzato lo spazio che la pianificatrice Vesper riesce a conquistarsi nella parte finale del volume,

«Vesper had never held so much of another person before. Her focus was starting to fray. Her heart was hammering in her ears.»

e la presa di coscienza della già citata Alys, che fino all'ultimo si sente inadeguata per il ruolo di diviner del gruppo e compie quindi un arco narrativo realistico, con dei momenti di sconforto o di gioia che la rendono simpatetica.

«Why did every challenge have to feel like the first she'd ever faced, while Cassa and Evander and Newt always grew sharper, stronger, braver? [...] She could never be any of those things. She could never be. She could never. She could.»

  Per gli antagonisti è necessario fare invece una distinzione. Da un lato abbiamo l'alto cancelliere Dane e un secondo personaggio (non lo nomino direttamente per evitare uno spoiler gratuito) che devo ammettere di aver trovato ben scritti e dotati di motivazioni e personalità; d'altra parte, i membri dell'alto concilio vengono descritti più volte ma non riescono a rimanere impressi nella mente dei personaggi,

«They had always been a vague, collective enemy. More a personification of hundreds of years of secrecy and corruption than four living, breathing human beings.»

e neppure dei lettori, per la loro caratterizzazione scontata.
  Altri elementi migliorabili sono lo stile troppo semplice scelto dall'autrice e l'inserimento un po' forzato di scene romantiche che, seppur gradevoli nel complesso della storia d'amore, la presentano erroneamente come un insta-love.

«He took the hand and stood up, and for a split second, with their hands still clasped, their eyes met, and Newt could sense the world around them in perfect clarity [...].»

Per contro, la Soria ribalta abilmente altri cliché tipici della letteratura per ragazzi, riuscendo nel contempo ad affrontare delle tematiche relativamente mature, come la presa di responsabilità per le proprie azioni, perfetta per un mondo fantastico basato su delle profezie che sembrano ridurre la capacità decisionale degli individui.
  A dispetto di una perplessità iniziale, approvo anche la struttura dei capitoli: temevo si creasse del distacco, invece l'idea di scrivere a parte i flashback risulta ottima per evitare un'eccessiva confusione dei POV dei vari personaggi.

DOVE COMPRARE QUESTO LIBRO

Nessun commento:

Posta un commento