venerdì 7 luglio 2023

"L'assassinio di Roger Ackroyd" di Agatha Christie

L'assassinio di Roger Ackroyd (Hercule Poirot, #4)L'assassinio di Roger Ackroyd by Agatha Christie
My rating: 5 of 5 stars

"Ackroyd era seduto in poltrona, davanti al fuoco, nella stessa posizione in cui l'avevo lasciato. Teneva la testa reclinata da un lato e, chiaramente visibile appena sotto il colletto della giacca, c'era un oggetto lucente, di metallo cesellato"


HERCULE PASSIONE PARRUCCHIERE

Le edizioni in rigida con i bordi colorati di Mondadori sono tanto belline, ma anche tremendamente scomode da leggere e trasportare. Per questo ho dovuto optare per un volume ben più minuto e maneggevole da alternare durante la lettura de "La dea in fiamme". In modo tutt'altro che sorprendente, la mia scelta è ricaduta su un romanzo della cara Agatha; nella fattispecie, una delle storie più conosciute ed apprezzate tra quelle con Hercule Poirot come risolutore.

Rispetto alle precedenti avventure dell'ineffabile detective belga, "L'assassinio di Roger Ackroyd" presenta un cambio di voce narrate: il non troppo brillante capitano Hastings viene qui accantonato (con la scusa di un fantomatico viaggio in Argentina) in favore di James Sheppard, medico nella cittadina di King's Abbot. L'uomo si trova indirettamente coinvolto in un caso di omicidio -come suggerisce l'insospettabile titolo- sul quale giunge a far luce il suo nuovo vicino, un coltivatore di zucche dilettante che si è appena ritirato dopo anni di proficuo impegno come investigatore.

Devo confessare che prima di leggere gli ultimi capitoli non capivo proprio cosa avesse di tanto originale questa storia, al punto che molti christiani la annoverano tra le loro preferite; non c'era neppure la "scusa" di un adattamento famoso, che potesse dar lustro a questo romanzo in particolare all'interno di una serie (quella dedicata alla figura di Hercule Poirot) così vasta. E poi ci sono arrivata, forse un attimo prima di quanto previsto, ma non posso che profondermi in lodi per il modo a dir poco geniale con cui l'autrice ha saputo strutturare il mistero e scelto sempre le espressioni più calzanti per sviare il lettore, pur non mentendogli mai.

Oltre ad un intreccio narrativo impeccabile, nel quale si arriva pian piano a districare una fitta rete di menzogne dette per le motivazioni più disparate, il volume può vantare altri punti di forza, in primis la voce narrate: il dottor Sheppard dimostra una maggiore ricettività rispetto al buon Hastings, nonché una scelta lessicale ricercata, e forse per questo risulta più piacevole da seguire. Mi sono piaciuti anche i tanti momenti divertenti, con Poirot sempre pronto a blastare gli altri personaggi con la sua sottile (ma non per un lettore affezionato) ironia; ho inoltre trovato esilaranti i battibecchi tra i fratelli Sheppard, due personaggi decisamente interessanti che mi spiace non siano ricomparsi in altri romanzi di Christie. Per lo meno posso consolarmi pensando che Caroline è stata una sorta di prototipo per creare la mia adorata Miss Marple.

Non riesco proprio a trovare qualcosa che non vada in questo titolo. Volendo cercare il pelo nell'uovo, si potrebbe al massimo notare come la narrazione si focalizzi principalmente sulla risoluzione del mistero, senza dare alcuno spunto di riflessione al lettore: le uniche parentesi estranee al giallo sono riservate all'umorismo e all'elemento romantico, immancabile nelle storie della cara Agatha.

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