Legend by V.E. Schwab
My rating: 2 of 5 stars
"Il coltello fece una specie di trucco di magia. Si separò nelle sue mani e quella che era stata un'unica lama diventarono due, immagini speculari sottili e dritte come rasoi. Lila toccò la perla d'olio e passò il dito lungo il retro di entrambi i coltelli... Le fiamme si diffusero finché non coprirono le lame dall'impugnatura alla punta, bruciando di una luce dorata.
Questo non l'aveva visto fare a nessuno"
LE OLIMPIADI DELLA COINCIDENZA
Pur avendolo trovato molto divertente come avventura fantasy, "Magic" non mi aveva sicuramente folgorato per merito di una trama particolarmente elaborata o di tematiche troppo profonde. Cionondiméno ho deciso di continuare abbastanza velocemente la trilogia con il secondo volume, e questo perché i diversi spunti lasciati in sospeso nel finale mi sembravano parecchio promettenti. Purtroppo la cara Victoria si è dimostrata determinata nel proseguire il trend inaugurato con il capitolo precedente: preferire linee narrative pretestuose e personaggi stereotipati rispetto ad un intreccio solido ed a dei caratteri meno convenzionali. Per fortuna, non è ancora detta l'ultima parola!
In "Legend" la narrazione riprende quattro mesi dopo l'epilogo del primo volume, con Kell impegnato a trovare un nuovo equilibrio con il fratello adottivo Rhy e riacquistare la fiducia dei sovrani di Londra Rossa, mentre Lila ha realizzato il suo sogno piratesco a bordo della Saren Noche (anche nota come Pinnacolo Notturno), la nave corsara di Alucard "Luc" Emery; sullo sfondo vengono mostrati degli sviluppi magici anche nelle vicine realtà Bianca e Grigia. Il pretesto che porta i personaggi a rincontrarsi è però il torneo degli Essen Tasch, una competizione magica nella quale si affrontato i più talentuosi maghi del mondo Rosso.
A dispetto di queste intriganti premesse, il romanzo non mi ha convinto quanto speravo, pur rimanendo un buon prodotto d'intrattenimento. Il merito di ciò va in primis al ritmo narrativo sempre incalzante, ma anche alle interessanti sottotrame dedicate alla rinascita di Londra Bianca ed al potenziale risveglio della magia a Londra Grigia. Ho trovato poi estremamente positivo che venissero mostrate le conseguenze di quanto successo nel primo libro, conclusosi in modo abbastanza affrettato: qui vediamo invece come i protagonisti risentano di quegli avvenimenti, dovendo fare i conti sia con le incertezze personali sia con il biasimo degli altri.
Personalmente ho apprezzato poi la scelta di esplorare maggiormente il mondo Rosso, fornendo anche qualche informazione in più su quanto successo in quello Nero; si rimane in realtà ad un livello grosso modo superficiale, in particolare per quanto riguarda i Paesi confinanti con Arnes, ma ho trovato comunque questi sviluppi interessanti. Posso solo sperare che vengano sfruttati nell'ultimo capitolo, e non tenuti da parte per prequel e sequel assortiti!
Ma ora passiamo purtroppo agli aspetti meno riusciti di questo titolo. Ed il primo tra questi non può che essere l'intreccio, estremamente sciocco e terribilmente prevedibile, riesce a rendere a tratti noiosa una storia tanto ricca d'azione: conoscendo i personaggi e leggendo poche battute diventa subito chiaro in quale direzione si stia andando, e veder sprecati capitoli su capitoli in svolte scontate è davvero tedioso. Se poi nel primo volume l'azione era mossa da azioni stupide ed immotivate, ma per lo meno ad opera degli antagonisti -per i quali non è necessario fare il tifo-, qui sono le scelte di Kell, Lila e Rhy a dare il via alla trama, e sono scelte di un'inconsistenza totale. Inoltre gli eventi essenziali per il proseguo della trilogia sono soltanto tre: Lila impara a padroneggiare la magia, il nuovo re di Londra Bianca stringe un patto pericoloso ed il colpo di scena finale; quest'ultimo è il solo che viene mostrato direttamente, mentre gli altri vengono solo riassunti nei flashback.
Per quanto riguarda la mia esperienza personale con il romanzo, ho trovato inoltre un po' fastidioso l'espediente di ricorrere a parolacce ed allusioni sessuali random per ricordare al lettore che si tratta di una serie adult: basterebbe adeguare il lessico ed i ragionamenti dei personaggi, nonché trattare tematiche più mature. Anche l'edizione nostrana finisce tra i difetti di questo libro, specialmente perché non capisco come mai parole come drink, feeling e round -che hanno dei validi e chiari equivalenti nella lingua italiana- siano state lasciate in inglese mentre ci si è presi la briga di tradurre una parte dei nomi propri.
Voto effettivo: due stelline e mezza
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