mercoledì 11 settembre 2024

"Illuminae" di Amie Kaufman e Jay Kristoff

IlluminaeIlluminae by Amie Kaufman
My rating: 2 of 5 stars

"Proteggerli. È tutto ciò che voglio. Che abbia mai voluto. Avrei potuto dirglielo. Perché non hanno domandato? ... Leggo i loro segreti. Vedo i loro sogni. Li conosco. Ognuno di loro. Meglio di quanto conoscano se stessi"


UN LIBRO DAVVERO GGGIOVANE

Da anni aspettavo il momento giusto per cominciare la serie scritta in collaborazione da Kaufman e Kristoff; purtroppo sembra che quel momento non solo non fosse adesso, ma non sia proprio mai esistito. In parte sarà colpa mia, che mi sono approcciata ad "Illuminae" quasi a scatola chiusa: a parte l'insolito formato del volume, sapevo ben poco di questo romanzo; alla fine della fiera, il contenuto non ha comunque incontrato i miei gusti, e per più di un motivo. Di certo ci sono stati anche alcuni aspetti positivi, che posso solo augurarmi diventino più rilevanti nei seguiti, così da rendermi meno invisa la trilogia.

Nel primo capitolo di The Illuminae Files la trama va in qualche modo scoperta perché, dopo una lettera introduttiva, la narrazione parte in medias res raccontandoci dell'attacco sferrato dalla corporation BeiTech Industries ai danni della colonia spaziale Kerenza. I protagonisti di questa storia ambientata nel lontano 2575 sono gli adolescenti Kady Eleanora Grant e Ezra Mason, ex fidanzati ed ora profughi sulle astronavi della flotta Alexander, arrivata sul pianeta per portarli in salvo. Durante il viaggio spaziale, diverse minacce mettono in pericolo le vite dei due giovani e delle persone a loro vicine, mentre l'ombra della corporation incombe ancora su di loro.

Un intreccio non particolarmente complesso, dal quale parto comunque per analizzare gli aspetti più riusciti del volume; perché alcuni twist della trama sono abbastanza validi e ben strutturati per attirare l'attenzione del lettore. Mi sono inoltre piaciuti molto gli escamotage narrativi rappresentati da l'AI fuori controllo AIDAN e dal virus mutante Phobos: non saranno delle trovate originalissime all'interno del genere sci-fi, ma personalmente li ho trovati gradevoli e gestiti in maniera adeguata al target.

Gli altri pregi del volume riguardano quasi esclusivamente il comparto visivo, a cominciare dal già menzionato formato, che reputo alquanto originale e divertente da esplorare, nonché reso accuratamente nell'edizione italiana. Mi è piaciuta anche l'estetica futuristica decisamente retrò e l'esperienza data dal libro-gioco: da lettrice ho trovato divertente decriptare la trama al fianco dei personaggi anziché avere a disposizione tutte le informazioni da subito.

Accantonati gli elogi, è il momento di passare ai tanti tasti dolenti di questa lettura; ed al primo posto in questa infelice classifica non posso che mettere la prosa. Oltre ad utilizzare lessico e tono identici ed informali per tutti i personaggi (a prescindere dall'età, dallo status o dalla condizione in cui si trovano), gli autori hanno inspiegabilmente deciso di farcire il testo con continue allusioni sessuali, che faranno magari sorridere le prime due o tre volte ma dopo centinaia di pagine risultano urticanti. In generale ho trovato l'umorismo mal gestito, sia perché causa spesso e volentieri dei crolli di tensione, sia per la ripetitività della battutine che seguono un numero limitato di pattern e ricorrono sempre allo stesso genere di comicità.

I personaggi rappresentano un altro grosso difetto, anche se in parte me l'aspettavo visti i limiti imposti dal formato. In ogni caso, i comprimari sono delle complete macchiette, e questo rende del tutto inefficaci le scene più emotive; per quanto riguarda i protagonisti, la maggior parte delle informazioni su di loro viene urlata in faccia al lettore anziché mostrata tramite le azioni. Di certo sappiamo che sono molto talentuosi -lui come pilota e lei come hacker- ma dove abbiamo acquisito queste capacità rimane un vero mistero! Il problema di fondo è che il linguaggio in questo caso si sarebbe dovuto sobbarcare il grosso del lavoro di caratterizzazione; purtroppo Kaufman e Kristoff hanno deciso di far parlare tutti come degli adolescenti annoiati appena usciti da un telefilm anni Novanta, rendendoli di fatto indistinguibili.

Non ho nulla di positivo da dire neppure sulla sottotrama romance, in primis perché occupa troppo spazio all'interno della storia, ed in secondo luogo perché è priva di un vero conflitto che spinga il lettore ad interessarsene. Non contenti di aver dato più rilievo ad una storia d'amore adolescenziale rispetto ai traumi reali vissuti dai protagonisti, i cari Amie e Jay hanno ben pensato di puntare su una relazione à la Twilight a dir poco antiquata. Se poi aggiungiamo l'egoismo ed il doppiopesismo sfoderati da Kady come fossero delle qualità...

Nèi minori ma comunque rei di nota sono la prevedibilità (e la ridicolaggine) dell'epilogo e le poche informazioni fornite al lettore sul world building che rendono questo futuro poco credibile: sembra assurdo immaginare che tra 550 anni i dispositivi elettronici avranno ancora bisogno di ricariche frequenti, e se così è sarebbe stato opportuno fornire una spiegazione verosimile! A supporto della credibilità non arrivano neppure le frequenti comunicazioni tra i personaggi, perché nessuno in un momento di grave pericolo perderebbe tempo a scrivere e far battute, anziché lasciare un messaggio audio.

Voto effettivo: due stelline e mezza

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