In famiglia tutto bene
Recensione a "Nei luoghi oscuri" di Gillian Flynn
TITOLO: Nei luoghi oscuri
AUTORE: Gillian Flynn
TITOLO ORIGINALE: Dark PlacesTRADUTTORE: Barbara Murgia
EDITORE: Piemme
COLLANA: PickWick
PAGINE: 430
VOTO: 4 stelline
“Nei luoghi oscuri” è un thriller psicologico scritto
da Gillian Flynn che, come il suo romanzo più noto “L'amore bugiardo” (QUI la recensione), sfrutta il
pretesto iniziale di un efferato delitto per illustrare pian piano le vicende
private, e spesso altrettanto efferate, di un famiglia.
Il romanzo è
diviso in due timeline, una ambientata ai giorni nostri e l'altra all'inizio del
1985 per mostrarci passo passo quali eventi hanno causato il crimine, fulcro
della storia. La narrazione è spezzata anche in diversi POV, tra i quali
l'unico in prima persona è quello della protagonista, Libby Day; questa scelta
ha il fine di mostrarci in modo più dettagliato le sue emozioni e l'evoluzione
che subirà nel corso della storia.
La trama parte
dal presente, con Libby ormai trentenne che non sa cosa fare della sua vita:
fino a quel momento è sopravissuta grazie alle generose donazioni delle persone
commosse dalla sua storia ma ora si trova a corto di denaro, tanto da accettare
di partecipare dietro lauto compenso ad un incontro del Kill Club. Di questa
associazione fanno parte ex poliziotti o semplici cittadini interessati a
risolvere noti casi di cronaca nera; per la prima volta in quasi venticinque anni,
Libby si pone delle domande su quanto successo alla sua famiglia e decide di
indagare a fondo, come forse la polizia non fece all’epoca.
Si alternano
poi via via le scene ambientate nel passato e ci mostrano come, in poche ore, si
sviluppò un’incredibile sequenza di eventi covati da tempo che portarono alla
morte della madre e delle sorelle di Libby, nonché all’arresto di suo fratello
maggiore Ben, ritenuto l’artefice della strage.
La storia si
dipana in modo chiaro e davvero rapido e, a differenza di quanto successo con
“L’amore bugiardo”, sono riuscita a prevedere il finale con largo anticipo. Non
mi ritenendo affatto un’acuta investigatrice, quindi presumo che non fosse poi
così complesso da indovinare.
Punto di forza
del libro sono invece i suoi personaggi, a partire dalla protagonista. Libby è
sicuramente una donna difficile: abituata a rubare nei negozi e in casa
d’altri, pronta a menar le mani e senza alcuna remora ad informare il lettore
dei suoi pensieri più malvagi
«Ed ecco che era riaffiorata la
cattiveria. [...] Il viso di Jamie era parzialmente bruciato nell'incendio
appiccato dal padre, che aveva uccido tutti gli altri membri della famiglia.
Ogni volta che prelevavo del denaro, pensavo che, se Jamie non mi avesse rubato
in parte la ribalta, adesso avrei potuto avere il doppio dei soldi. [...] Era
un pensiero orribile, naturalmente. Fin lì ci arrivavo anch'io.»
Questo
atteggiamento, spesso ribadito nei primi capitoli, potrebbe portare il lettore
a disprezzarla e quasi a voler abbandonare subito il libro; io consiglio invece
di perseverare, perché la Flynn riesce a descrivere in modo molto credibile la
sua crescita personale, per giungere nella parte finale a pensieri come questo:
«[...] mi misi un po' di burro cacao
che stavo per rubare e avevo invece comprato (una decisione di cui non ero
ancora del tutto convinta).»
Promuovo anche il resto della famiglia Day,
con qualche riserva sulle sorelle -Debby troppo marginale, Michelle eccessivamente
matura per la sua età. Un famiglia che condivide gli stessi geni e gli stessi
pensieri cupi
«Questa [triste] è la parola che
userebbe mia madre, meno drammatica di ‘depressa’. Sono triste da ventiquattro
anni.»
nonché
una tendenza malsana alla violenza (Runner si gioca con Sageous il titolo di
Cattivo Più Odiato del 2019) ed il frequente ricorso a pensieri che ruotano
attorno al suicidio
«[Ben] Vide di nuovo asce, pistole,
corpi insanguinati riversi al suolo. Urla che lasciavano il posto a gemiti e
sussulti. Desiderò che il sangue sulla fronte non si arrestasse mai.»
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Cover USA |
«Diondra sosteneva che quella regola
lo faceva sentire meno in colpa quando l'abbandonava a se stessa a volte per
mesi, [...] Conferiva dignità alla sua paternità: sua figlia poteva bere o
assumere droghe, ma se rimaneva vergine, allora lui non era un padre così di
merda come sembrava.»
mentre
in altri credo che la Flynn abbia calcato oltremisura la mano per aumentare la
drammaticità della scena, come il comportamento di Magda nei confronti del
figlio in questo dialogo:
«-Cristo, Ned, smettila di mangiarti
la roba per gli ospiti! [...] Va' al negozio, ho quasi finito le sigarette. E
compra altri dolci.
-Jenna ha preso la macchina.
-E allora vacci a piedi, ti farà
bene.»
Altri elementi negativi, a mio parere, sono
l’espediente dell’incomunicabilità utilizzato per allungare la storia in alcune
parti, come il primo incontro tra Libby e Ben, e il nominare in continuazione
la catena di negozi 7 Eleven, neanche si trattasse di uno spot promozionale.
Positiva invece la decisione di dare un
maggior respiro alla narrazione, introducendo una breve di parentesi storica
sull’embargo imposto da Jimmy Carter all’Unione Sovietica nel 1980, che portò
al fallimento numerosissimi agricoltori statunitensi già gravati dai mutui
elargiti troppo facilmente dalle banche
«[Runner] era andato a chiedere un
prestito. Aveva finito per ottenere il doppio di quanto richiesto. Non avrebbe
dovuto accettare, forse, ma il responsabile dei prestiti aveva detto di non
preoccuparsi, dopotutto era l'epoca del boom economico.»
e
poi costretti a vendere tutto, prima le attrezzature e poi i terreni. In un
libro d’intrattenimento mi hanno colpita questi spunti, e ne ho colto un parallelismo
significativo tra il trattamento riservato dalla cittadina ad un agricoltore
indebitato
«Tutta Kinnakee sembrava affranta
per quel disgraziato incidente, finché non era saltato fuori che la fattoria
del tizio stava affondando nei debiti. [...] E tutt'a un tratto si erano
rivoltati contro quel poveretto, che era morto con i polmoni pieni di grano.»
e
quello che ogni giorni milioni di italiani “perbene” riservano alle vittime dei
crimini di cui sentiamo parlare alla TV.
È stato investito? tanto era solo un nero...
L’hanno stuprata? e di che si meraviglia, con quella gonna! Un pestaggio? ma
secondo me a quei gay piace pure.
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