giovedì 31 ottobre 2019

Wrap-Up - Letture di ottobre 2019

Wrap-Up - Letture di ottobre 2019


Doveva essere un mese dedicato alle storie dell'orrore o con degli esseri sovrannaturali per protagonisti. E sebbene siano state principalmente letture positive, non posso dire di aver centrato in pieno l'obiettivo.

Dopo le letture deludenti di fine settembre, per compensazione ottobre sarebbe dovuto iniziare bene, giusto? Inaspettatamente, sì!
Ho cominciato con una nuova serie, la Trilogia dei Sogni dell'autrice tedesca più british della letteratura contemporanea, ovvero Kerstin Gier. Innanzitutto va segnalato che “Silver”, il primo capitolo di questa serie è stato rieditato in Italia con il sottotitolo “Il libro dei sogni”, perché proprio di sogni qui si parla.
La protagonista Liv scopre infatti di poter entrare nel subconscio altrui attraverso una sorta di sogno lucido, ma cominciamo dal principio: assieme alla sorellina Mia, Liv subisce l’ennesimo trasloco, arrivando a Londra dove dovranno vivere con la famiglia del nuovo compagno della madre. La ragazza si troverà al centro di un’avventura a cavallo tra sogni e realtà, e dovrà sfruttare ogni sua risorsa per risolvere un mistero parecchio intricato.
Pur con qualche problema, in primis il cyber bullismo di Secrecy, questa trilogia è partita sotto i migliori auspici con una protagonista sveglia e determinata, accompagnata da un variegato cast di personaggi caratterizzati con sufficiente cura. La trama si sviluppa con un buon ritmo, aumentando di tensione fino alla svolta finale e anche il sistema magico, seppur non originalissimo, è interessante ed accurato.
Bonus: questo libro si è rivelato una lettura davvero azzeccata per Halloween, con un lato misterioso e creepy al punto giusto!
Il mio voto è di quattro stelline.

Lasciata la relativa frivolezza del fantasy per ragazzi, la seconda lettura è stata invece dedicata ad un libro più impegnativo ma anche abbastanza cupo da poter rientrare nel tema del mese: “Il fantasma dell’Opera” di Gaston Leroux. Questo classico è decisamente indicato per Halloween e ve ne parlo più nel dettaglio QUI, mentre già vi anticipo che ho valutato con quattro stelline e mezza.

Piccola pausa dalla mia TBR per il terzo libro di ottobre; era infatti da parecchio che tenevo d'occhio l'autrice inglese Sarah Waters e aspettavo l'occasione per provare uno dei suoi libri, nella fattispecie “Ladra”. Purtroppo per il tema del mese, non ho riscontrato in questa lettura le ambientazioni gotiche e molto suggestive che mi aspettavo ma poco male, perché nel complesso ho valutato comunque questo romanzo con cinque stelline e QUI potete leggere la mia recensione completa.

Si ritorna alla TBR originale con “Angeli ribelli” di Libba Bray, ossia il secondo libro di questa trilogia etichettata come new gothic, in cui continuano le sovrannaturali avventure della sedicenne Gemma dopo le sconvolgenti (rolling eyes) rivelazioni nel finale di “Una grande e terribile bellezza” (ne parlo QUI).
Tormentata dal senso di colpa e perseguitata da incubi e visioni, in questo capitolo Gemma ha il compito di vincolare la magia dei regni dispersa dopo il finale del primo libro e quindi a disposizione anche delle creature malvagie delle Terre d'Inverno. Nel frattempo arrivano le vacanze di Natale, che porteranno la protagonista -assieme alle amiche Felicity ed Ann- a Londra dove ritroverà la sua famiglia oltre a nuovi personaggi.
Lo stile dell'autrice e la cura dell'edizione non sono variate dal primo volume, ovvero sono ancora parecchio deludenti: descrizioni degne di un bambino delle elementari da un lato e cambi dal tu al Voi (al Lei!) dall'altro non aiutano certo a mantenere accesa l'attenzione del lettore per oltre cinquecento pagine, specialmente se molte di queste sono dedicate ad eventi e personaggi del tutto irrilevanti ai fini della trama orizzontale.
Oltre alle scene inutili, il romanzo è costellato da altre che posso definire semplicemente assurde: antagonisti che scelgono lo pseudonimo anagrammando il vero nome (antisgamo, proprio), medici che ignorano il Giuramento di Ippocrate raccontando ogni dettaglio sulle malattie dei pazienti psichiatrici e -vera chicca!- le protagoniste che minacciano di maledizioni un tentato suicida e si convincono di averlo in questo modo “salvato”.
E quando pensavo di aver ormai toccato il fondo, ecco arrivare anche l'assenza di revisione: vediamo un personaggio estrarre una bottiglia di assenzio nascosta nella biblioteca... peccato che quella non fosse casa sua!
Come ha fatto a mettere lì il superalcolico? e perché la padrona di casa non si stupisce minimamente? Temo che queste e molte altre domande siano destinate a rimanere un vero mistero.
Il mio voto è di due stelline.

Sono poi tornata da un autore che già una volta mi aveva colpito per la crudezza delle sue storie, ossia J. G. Ballard, nella speranza che “Un gioco da bambini” mi regalasse una lettura angosciante e più intonata al tema delle precedenti, e posso dire di essere stata accontentata. Questo volume si è guadagnato alla fine quattro stelline, ma per saperne di più vi rimando QUI per la mia recensione dettagliata.

È arrivato poi il momento per una lettura in lingua inglese, ma questa volta ho cercato un libro slegato da qualunque serie in modo da non essere vincolata per i prossimi mesi. La scelta è ricaduta quindi su uno stand-alone pubblicato lo scorso anno, “To Kill a Kingdom” di Alexandra Christo, che sin dalla copertina capiamo essere una riscrittura della fiaba “La sirenetta”; essendo stato pubblicizzato però come un retelling in chiave oscura (anche se a mio parere, la storia originale de “La sirenetta” è già abbastanza creepy!), ho pensato fosse perfetto per il mese di Halloween.
La storia viene narrata al presente da due punti di vista, quello della siren Lira, figlia della Regina del Mare e collezionatrice di cuori principeschi, e quello del principe Elian, che al destino di futuro regnante preferisce navigare per i mari a caccia proprio delle pericolose siren. Queste creature costringono gli umani ad annegare grazie al loro melodioso canto, per poi strappare i loro cuori e collezionarli come fossero dei macabri trofei; durante una di queste battute di caccia all'uomo, Lira contravviene agli ordini della madre e la indispone al punto da essere severamente punita: trasformata in una ragazza umana, la principessa finirà proprio a bordo della Saad, la nave di Elian, che nel frattempo naviga in cerca di un'arma per sconfiggere la Regina del Mare (so cosa state pensando: un'altra antagonista senza nome!).
In un primo momento, questo romanzo mi aveva dato un'impressione negativa, con i capitoli iniziali ricolmi di infodump e dei personaggi secondari davvero macchiettistici; per fortuna il proseguo della storia ha migliorato in parte la mia opinione. Innanzitutto, i due protagonisti sono caratterizzati con accuratezza e l'evolversi della loro relazione presenta solo qualche lieve forzatura, inoltre il romanzo evita parecchi dei cliché tipici di genere e target. L'aspetto più riuscito è però il rovesciamento della fiaba di partenza, un po' come succedeva in “Gargoyle” di Andrew Davidson (QUI la recensione), che risulta adattata in maniera credibile con tanti piccoli riferimenti pronti a strizzare l'occhio al lettore più attento.
Purtroppo ci sono anche parecchi aspetti che, a dispetto di tutta la buona volontà della Christo, non mi hanno convinta, in primis il worldbuilding: è impensabile una tale differenza nello sviluppo tecnologico dei vari regni! come pure che Elian sia il solo in tutto il mondo a voler fermare la piaga delle siren, e la mancanza di una mappa non aiuta di certo a rendere più chiara la situazione. Ci sono poi alcune incongruenze, ad esempio Elian e la sua ciurma vengono sempre definiti dei pirati, mentre al massimo potrebbero essere etichettati come corsari; non viene mai chiarito quale potere diano i cuori alle siren, se ci sia o meno il vincolo di ottenerne solo uno all'anno e perché la Regina del Mare non attacchi la ciurma della Saad se è così facile salire a bordo.
Ma il dettaglio che maggiormente mi ha turbata è l'esistenza dei mermen, perché a livello biologico tutto ciò -un maschio condiviso da due specie diverse- non ha alcun senso. Punto.

Ma non poteva essere Halloween senza un romanzo di Stephen King! Nello specifico la mia scelta è ricaduta su un volume terrificante già dalla copertina, ossia “Pet Sematary”, romanzo tra i più iconici di questo prolifico autore che quest'anno ha ottenuto anche una nuova trasposizione cinematografica.
La storia è ambientata immancabilmente nel Maine, in particolare nella cittadina di Ludlow dove il dottor Louis Creed si trasferisce con la famiglia per motivi di lavoro; il giorno stesso del suo arrivo, l'uomo viene messo al corrente dall'anziano vicino Jud circa la presenza di un cimitero per gli animaletti domestici che vengono uccisi sulla vicina strada statale. Una serie di sogni terribilmente reali fanno però capire all'uomo che c'è ben altro nascosto nei boschi, oltre la barriera di tronchi che delimita il cimitero: una presenza malvagia collegata all'antica tribù indiana dei micmac, pronta ora a scatenare degli eventi tragici pur di conquistare il potere perduto.
Penso sia inutile negare che il libro svolge egregiamente il suo compito di horror, con diverse scene genuinamente terrificanti ed altre al limite dello splatter. Trovo però che questo lato sia stato molto ben bilanciato dalla presenza di temi un po' più rilevanti, in primis la capacità di affrontare il lutto come qualcosa di non unicamente negativo; in questo aiuta la metafora della resurrezione “sbagliata”, che va a simboleggiare gli avvenimenti della vita ben peggiori della morte, come dirà anni dopo Silente ad Harry parlando della fobia di Voldemort nei confronti della morte.
Interessante anche la riflessione sul desiderio umano di prevalere sulla morte -non a caso il protagonista è un medico!-, e questo sogno ancestrale va quasi a sostituire l'antagonista nella storia, dimostrandosi ben più efficacie di qualsiasi mostro. Penso sia stata ottima anche la scelta di legare il lato fantastico della vicenda alle tradizioni indiane ed in particolare alla figura mistica del Wendigo, anziché puntare sul fantascientifico e far comparire bestie spaziali!
Sempre in confronto con “Le notti di Salem” (QUI la recensione), in questo libro anche il finale mi ha convito e l'unico aspetto negativo a mio avviso è la presenza di alcune scene etichettabili come filler.
Il mio voto è di quattro stelline e mezza.

Completata la mia TBR, mi sono concessa una lettura extra decisamente leggera con “Sortilegio” di Rachel Hawkins, ovvero il terzo ed ultimo libro nella serie Prodigium; per la Lettura d'Insieme dovrete però aspettare, perché nel volumone che ho acquistato è presente anche lo spin-off “Magico” e voglio leggere anche quello prima di demolir... ehm, giudicare la serie nella sua interezza.
Il romanzo riprendere le avventure di Sophie tre settimane dopo l'attacco a Thorne Abbey, periodo del quale la protagonista non ha però alcun ricordo; la ritroviamo tra le Brannick per scoprire che sua madre è proprio una di queste cacciatrici di creature soprannaturali. Ovviamente si intuiva già dal finale dello scorso libro, ma la cara Sophie si meraviglia anche dell'aria che respira figuriamoci della tinta ai capelli della madre!
In questo capitolo la missione principale è fermare le sorelle Casnoff ed il loro piano per creare un esercito di demoni; descritta così può sembrare quasi una storia epica, ma vi posso assicurare che ho letto poche battaglie letterarie più scontate e assurde di questa: basti pensare che l'antagonista si piazza nell'esatto punto e con tutti gli oggetti necessari a sconfiggerla, cosicché la vittoria del buoni sia garantita al limone.
Per quanto riguarda personaggi e stile, il livello si mantiene sempre infimo, tanto da far pensare più ad un libro con target middle grade che young adult. Davvero irritanti i tentativi della protagonista di accattivarsi il lettore con continui riferimenti alla cultura pop, come pure l'ottusità dei personaggi adulti.
Sul collegamento al tema halloweeniano non mi esprimo neppure. Traete voi.

Il mio voto è di una stellina e mezza.

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