Lettura d'Insieme
The Lunar Chronicles di Marissa Meyer
Cover italiane |
The Lunar Chronicles è una tetralogia
fantascientifica con target young adult che riscrive alcune delle più note
fiabe popolari, scritta tra il 2012 e il 2016 da Marissa Meyer.
La storia è ambientata in un futuro
abbastanza lontano, caratterizzato da un enorme sviluppo tecnologico (cyborg e
androidi fanno parte della vita quotidiana) e dalla presenza di una colonia
lunare i cui abitanti hanno sviluppato un'abilità quasi magica chiamata Dono
Lunare. Ogni volume illustra la rivisitazione di una fiaba -Cenerentola,
Cappuccetto Rosso, Raperonzolo e Biancaneve- con l'aggiunta di una trama
orizzontale che vede i protagonisti opporsi alle mire di conquista della regina
lunare Levana sulla Terra.
Questa serie mi è abbastanza piaciuta, ma
alcuni aspetti non mi hanno convinta del tutto, e sono qui per elencare pro e
contro alla lettura della serie.
Attenzione: da qui in poi ci saranno SPOILER!
PRO
1. IKO E JACIN
Il cast è ricco di personaggi, forse troppi
dal momento che con “Cress” l'autrice si trova costretta a lasciarne qualcuno in
panchina, ma tra i tanti la mia preferenza va all'androide Iko e alla guardia
lunare Jacin.
Sin da “Cinder”, Iko si è dimostrata un
personaggio originale e molto versatile: la vediamo sfruttare le sue abilità in
quanto robot, ma anche regalarci parecchi comic reliefs che rendono la lettura
più frizzante. Ho trovato sempre molto ben descritto il suo rapporto con Cinder,
«L’androide le prese il viso tra le
mani. [...] -Te l’ho detto, farò qualsiasi cosa per proteggerti. E poi, se
dovesse capitarmi qualcosa, so che tu saprai ripararmi.»
giustificato anche
dalla sua natura robotica che la incita a rendersi sempre utile per il
prossimo.
Caratterialmente opposto a Iko è invece il
pragmatico Jacin, e lui mi ha colpita proprio perché nel gruppo dei
protagonisti è il solo a mantenere una certa serietà; inoltre la sua
determinazione a rimanere fedele nel proposito iniziale di proteggere Winter è
a dir poco ammirevole, anche perché la loro è l'unica coppia nella serie a non
essere nata grazie ad un insta-love (o allo stalking... ehm, Kai, ehm,
Cress...) ma dopo un rapporto di amicizia consolidato negli anni.
2. RAPPRESENTAZIONE
Pur inciampando in qualche cliché, l'autrice
si è impegnata per creare un cast molto variegato, con personaggi che
rappresentano etnie ed estrazioni sociali estremamente diverse.
Il suo maggior merito è però nel descrivere
la condizione dei cyborg, che sono semplicemente la traslazione in questo mondo
futuristico delle persone con degli handicap fisici, ovviati in questo caso
grazie alle protesi robotiche. La stessa Cinder fa parte di questa categoria, e
pertanto decide di battersi per contrastare la discriminazione di cui i cyborg
sono vittime; il discorso che fa nel finale di “Winter” ai capi di Stato è
molto incisivo:
«Noi vogliamo semplicemente essere
accettati, come chiunque altro. Per questo motivo, la mia prima richiesta è che
tutte le leggi concernenti i cyborg vengano riprese in esame, affinché possiamo
beneficiare dello stesso trattamento e degli stessi diritti fondamentali di
chiunque altro.»
Trovo sicuramente positivo proporre una buona
rappresentazione in una serie rivolta ad un pubblico giovane, così da non far
sentire nessuno escluso.
3. AZIONE
In generale questi romanzi hanno un ritmo
narrativo molto veloce, che sicuramente rendere la lettura rapida. Questa
caratteristica si evidenzia soprattutto nelle molte scene d'azione, che
risultano estremamente adrenaliniche ma riescono nel contempo a mantenere la
necessaria chiarezza.
Cover francesi |
Pertanto, non si ha mai l'impressione di non
sapere cosa stiano facendo i personaggi in scena, e questo non è affatto
scontato perché molti romanzi SFF anche popolari ed amati propongono scene di
combattimenti assolutamente incomprensibili.
4. AMICIZIA
Oltre alle scontatissime coppie (d'altronde,
la base di partenza è quella delle fiabe!), sono presenti anche diversi legami
di amicizia che libro dopo libro vanno ad includere tutti i protagonisti in un
solo gruppo di eroi, in opposizione a Levana e i suoi sgherri.
Ho apprezzato moltissimo la lenta evoluzione
di queste amicizie ed il modo naturale in cui vanno a formarsi anche tra
personaggi molto diversi tra loro e, ad una prima occhiata, quasi
incompatibili.
5. RETELLING
Il modo in cui le fiabe sono state riscritte
mi ha colpita da subito in modo assolutamente positivo. La Meyer è stata
abilissima nell'adattare gli elementi delle storie popolari a questo universo narrativo
avanguardistico.
Ed ecco quindi come la scarpetta persa da
Cenerentola si trasforma nel piccolo piede robotico che si stacca dalla gamba
di Cinder durante il Ballo della Pace, e il travestimento del lupo in
Cappuccetto Rosso viene reso grazie al Dono Lunare di un Taumaturgo che
manipola la vista di Scarlet:
«Scarlet balzò via [...] fissando la
nonna. I familiari capelli spettinati sempre raccolti in una treccia obliqua.
Gli occhi conosciuti, che si facevano più freddi mentre la guardava. Si facevano
più ampi.»
Tra tutti, forse “Winter” è quello che si
scorsa un po' di più dalla fiaba originale, anche per adattarsi alle esigenze
della trama orizzontale, ma senza dimenticare la mela avvelenata qui resa da
dei golosi confetti:
«Scoprì due lucidi confetti alla
mela verde che sembravano appena usciti dalla vetrina del pasticciere.»
E come il racconto
popolare ci insegna, la matrigna travestita addenta il confetto normale,
lasciando a Winter quello infetto dalla letumosi. Chapeau.
CONTRO
1. KAI E CRESS
Per due personaggi preferiti, due devono
essere anche i personaggi più fastidiosi, e nel mio caso si tratta
dell'imperatore Kaito e dell'hacker Crescent Moon.
Kai si rivela fin dai primi volumi un
completo inetto, anche se in teoria ha passato tutta la vita a prepararsi al ruolo di futuro imperatore:
«[...] Kai si rese conto di quanto
fosse stupida la sua domanda. Lui, l’imperatore, non aveva idea di quello che
succedeva nel suo paese.»
Forse con la scusa
della giovane età, l'autrice gli fa pronunciare alcune battute a dir poco fuori
luogo visto il contesto drammatico in cui si trova,
«Kai unì le mani. -Giusto. Si tratta
di quella in cui una regina dominatrice fa i capricci e minaccia guerra ogni
volta che non ottiene ciò che vuole? Quella relazione?»
infatti anche con il
padre moribondo, un Paese attanagliato dalla letumosi e le costanti minacce
della regina lunare, i suoi pensieri si mantengono sempre piuttosto frivoli.
«Ma quelle vittorie sarebbero
arrivate a fronte di una vita intera fatta di balli e celebrazioni al fianco di
Levana, [...] la sua morte prematura avrebbe almeno potuto risparmiargli troppe
penose feste danzanti.»
Ciò che personalmente mi ha più infastidito è
stata però la sua forzatissima storia d'amore con Cinder; anche lei ha i suoi
problemi (diciamoci la verità, è una Mary Sue fatta e finita), ma questo non
scusa Kai per il corteggiamento assillante in cui si diletta in “Cinder” e per
la sua gelosia immotivata in “Scarlet”,
«Kai si riavvicinò alla scrivania,
notando che il profilo del fuggitivo era comparso sullo schermo. Il suo
cipiglio si accentuò. Forse non era pericoloso, ma era giovane e
indiscutibilmente bello. [...] Kai lo odiò all’istante.»
Anche Cress ha delle tendenze da stalker,
mascherate alla meglio dalla Meyer con dei comportamenti da fangirl che
dovrebbero accattivarsi le simpatie delle lettrici. Immediatamente leggiamo del
modo distorto in cui lei vede il genere maschile,
«Accanto a lui [Wolf], Cress si
sentiva piccola e vulnerabile come un uccellino, ma anche protetta.»
di conseguenza, la
sua storia va a proporre tutti i cliché del genere romance, cominciando dal
cattivo ragazzo incompreso che solo la protagonista speciale potrà redimere,
«Carswell Thorne non era un furfante
senza scrupoli. Se qualcuno si fosse preso la briga di conoscerlo meglio, si
sarebbe trovato di fronte un uomo compassionevole e galante.»
e continuando con i
classici piagnistei della ragazza semplice-ma-unica che si strugge per il suo
bello,
«Il capitano Thorne, con tutta la
sua sicurezza e la sua esperienza del mondo, non avrebbe mai potuto essere
rapito da una ragazza banale e goffa come lei.»
Diciamo che al giorno
d'oggi questi stereotipi dovrebbero anche essere largamente superati.
La costruzione del personaggio di Cress ha
anche un altro problema; mentre Kai è palesemente un incompetente, lei sfida le
leggi del realismo e a soli nove anni diventa l'hacker di punta nello
spionaggio lunare:
«She had
learned the language of computers and network and she had learned the language
of letters and sounds and she had done it all on her own.»
Tutto questo senza
uno straccio di formazione, anzi in un ambiente che cerca di mantenere i Gusci
come lei completamente ignoranti.
2. ANTAGONISTI
Se i protagonisti della serie (con qualche
eccezione) mi hanno convinta, lo stesso non si può dire degli antagonisti. Ad
esclusione di Levana, mancano di motivazioni forti per giustificale le loro
azioni malvagie,
«A differenza dei civili, [le
guardie] indossavano delle mascherine protettive che coprivano il naso e la
bocca.»
ed in generale
compiono delle azioni al limite della stupidità: l'esempio più lampante è la
decisione di Sybil di far precipitare il satellite di Cress, svelando così ai
terresti la presenza della flotta lunare.
Cover tedesche |
Mi ha fatto sbellicare anche la descrizione
delle telecamere lunari, perché quelle esterne non registrano l'audio,
«-Ci sono tre telecamere in questa
piazza. [...] Nessuna è dotata di un sistema audio, [...].»
e quelle interne al
buio diventano inservibili,
«Le luci spente avrebbero dovuto
facilitarle il compito? Avrebbero dovuto aiutarla? Come faceva a...
Oh. Le telecamere.»
Tra androidi e navi
spaziali mi aspettavo per lo meno che i cattivi avessero le telecamere con gli
infrarossi!
Per quanto riguarda Levana, pur avendo
un'intera novella dedicata all'evoluzione del personaggio, non ho provato un
grammo di empatia per le sue azioni, così come i vari taumaturghi. Salverei
soltanto Adri che per lo meno ha dei sentimenti condivisibili.
3. TRAMA
Tutta la serie pecca di ingenuità, e anche i
personaggi adulti mostrano dei comportamenti estremamente infantili. Nella
trama si riscontra la stessa pochezza, tanto che ogni svolta narrativa è
prevedibile con pagine e pagine di anticipo.
Non paga di aver delineato una trama
scontata, la Meyer si diletta speso e volentieri nell'anticipare al lettore i
twist futuri; una scena ad esempio: prima viene mostrato Wolf che esce correndo
dalla casa della madre per seguire qualcosa che ha fiutato, poi Scarlet vede un
uomo che si avventa su Winter... chi sarà mai questo misterioso individuo?
4. CRONACHE STELLARI?
A parte le innovazioni tecnologiche, il mondo
immaginato dalla Meyer limita l'esplorazione spaziale alla colonia sulla Luna
(solo nel racconto “The Little Android” si accenna casualmente a dei viaggi
fino a Giove). Premesso ciò, non si spiegano minimamente le tantissime
esclamazioni “stellari” che ci regalano i personaggi, come “Per tutte le
stelle!”, “Sacre stelle!”, “Siano lodate le stelle!” o ancora “Grazie stelle!”.
Sempre pensando che l'umanità non si è spinta
più in là del suo satellite, sono rimasta molto perplessa a sentir parlare di
galassia,
«To make
Artemisia the most beautiful and enviable city in the GALAXY.»
o addirittura di ciò
che è al di là della nostra Via Lattea,
«[Kai] Urlava e minacciava Levana
con tutte le leggi relative al DIRITTO INTERGALATTICO cui riusciva a pensare.»
«[Linh Cinder] è accusata dei
seguenti crimini: [...], interferenza negli AFFARI INTERGALATTICI, [...].»
Ovviamente si può
obbiettare che l'intento dell'autrice fosse ironico, ma queste frasi sono
presenti anche in situazioni serie e formali, quindi ne dubito.
5. LUNARI E GUSCI
Seppur il Dono Lunare sia un'ottima trovata
per giustificare gli aspetti fantastici delle fiabe, ho avuto l'impressione che
questo elemento abbia subito delle variazione del corso della serie. Prima
sembra che possa influire solo sulla percezione visiva, come nel caso della
bellezza esagerata di Levana, poi il potere viene esteso al controllo del corpo
altrui, come fanno i taumaturghi.
A seconda delle necessità della storia, il
Dono colpisce poi anche i pensieri e, in “Cress”, perfino le emozioni delle
persone. Ho trovato un po' eccessivo questo aumento dei poteri lunari, anche
perché le origini stesse dei lunari sono parecchio discutibili (gli Stati
terrestri hanno finanziato la creazione della colonia, ma poi quando i
Blackburn prendono il potere con un colpo di Stato dittatoriale non fanno
nulla?).
D'altro canto abbiamo i Gusci che sembrano
essere un involuzione dei lunari, ma perché allora sono diversi dai terrestri?
specie se si pensa a Luc e Scarlet (in parte terresti in parte lunari) che sono
in tutto e per tutto dei terrestri.
Collegata ai Gusci abbiamo poi un'altra scena
surreale: i bambini senza Dono Lunari vengono prelevati da neonati,
«-Poi, quando nascesti, scoprimmo
che eri un Guscio. [...] E poi venne Sybil, e io la pregai... la supplicai di
non portarti via, ma non ci fu nulla... Si rifiutò di... e pensavo che tu fossi
morta.»
e nonostante ciò uno
dei compagni di Cress le chiede di contattare la sua famiglia d'origine. Questo
serve a mostrarci ancora una volta l'abilità di Cress come hacker autodidatta,
ma è irrealistico perché il bambino non dovrebbe avere nessun ricordo dei suoi
genitori.
- “Cinder”: tre stelline e mezza
- “Scarlet”: quattro stelline
- “Cress”: tre stelline
- “Fairest: Levana's Story”: N.C.
- “Winter”: quattro stelline
- “Stars Above: A Lunar Chronicles Collection”: N.C.
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