Wrap-Up - Letture di marzo 2020
Devo ammetterlo:
questo mese sono stata troppo ambiziosa con la mia TBR. Infatti, sono riuscita
soltanto a completare questi cinque romanzi e, va detto, pure con difficoltà.
Spero di fare meglio in aprile.
Il primo libro letto
questo mese è stato sicuramente il più impegnativo, soprattutto per la mole non
indifferente. Nonostante il timore reverenziale di dover iniziare un tomo di
oltre mille pagine, "The Dome"
di Stephen King si è dimostrato un
eccellente lettura, guadagnandosi addirittura le cinque stelline. Per leggere la mia recensione dettagliata per
questo romanzo tra il thriller, l'horror ed il distopico, andate QUI.

La storia vede come
protagonista l'apprendista cartografa Alina Starkov la quale, trovandosi in
pericolo all'interno della Shadow Fold (una landa di oscurità che divide il
regno ed è popolata dagli orribili volcra), scopre di poter sprigionare una
luce magica che scaccia i mostri. La ragazza diventa così un faro di speranza
per Ravka: con il suo potere sarebbe in grado di dissolvere la Fold e riunire
una nazione distrutta da secoli di guerra. Seguiamo quindi Alina nel Little
Palace, il luogo dove vengono addestrati i Grisha, e la vediamo alle prese con
una vita più agiata, ma anche ricca di nuove difficoltà.
Complice la sua
relativa anzianità (almeno nell'universo dei libri YA), questo volume pecca di
banalità e propone dei personaggi molto stereotipati, che rendono noiosa la
lettura della parte ambientata ad Os Alta; non mancano infatti le scene alla
Cenerentola o la presenza di una bee queen del tutto inutile ai fini della
trama. Per fortuna, nel finale l'autrice si riscatta sia per il ritmo narrativo
sia per le interazioni tra i personaggi.
Tra questi ultimi ho
apprezzato soltanto Mal -nella seconda parte della storia- e Genya, che ha
dalla sua un passato molto interessante del quale vorrei leggere ancora. Il
Darkling è tollerabile solo negli ultimi capitoli, anche se come antagonista ha
una motivazione abbastanza banale, mentre Alina è insoffribile dall'inizio alla
fine, oltre ad essere una grande ipocrita quando si tratta di giudicare i suoi
nuovi "amici".
Come da YA che si
rispetti, sono presenti dei comportamenti ingenui ed infantili in persone
adulte (Marissa Meyer docet), un esempio su tutti gli ambasciatori dei regni
nemici che si fanno condurre della Fold per vederne la distruzione: ma vi
rendete conto che è l'unico motivo per cui avete un minimo vantaggio su Ravka,
sì? Croce e delizia è invece la mancanza di info dump: sicuramente la fluidità
della lettura ne guadagna, ma il lettore si trova spesso a dover intuire alcuni
aspetti magici.
Nota a margine: solo
io ho trovato divertente come l'autrice, in evidente difficoltà sul modo di
chiudere i capitoli, ne concluda la metà con la protagonista che sviene o si
addormenta?
Il mio voto è di due stelline e mezza.
E rimaniamo in
Russia, o meglio andiamo nella VERA Russia, con il classico di questo mese:
"Il sosia" di Fëdor M. Dostoevskij, romanzo giovanile
che presenta il tema della doppiezza umana portata all'estremo, ossia
all'apparizioni di un individuo identico al protagonista della storia. Nel
complesso ho dato quattro stelline a
quest'opera, della quale potete leggere QUI una recensione approfondita.

In questo romanzo, la
storia riprendere pochi mesi dopo la conclusione di "Angeli ribelli"
(ne parlo QUI), con una serie imbarazzante di info-dump e con la cara Gemma
detentrice di tutta la magia dei regni; per cosa deciderà di usarla? io le
avrei magari suggerito di ricordarsi della piccola Polly, "ospite" di
un pedofilo, ma la nostra eroina decide di impiegare il suo illimitato potere
per dar vita a stupidi inganni, come distrarre la madre di Felicity
convincendola di aver visto una conoscente tra la folla.
Ma non c'è tempo da
perdere (o meglio, non ci sarebbe, ma l'autrice se la prende alquanto comoda)
perché oscure minacce incombono su Gemma da... praticamente, da tutte le parti!
La Bray cerca in ogni modo di mettere ansia ai suoi lettori, con il risultato
che la maggior parte degli antagonisti risultano alla fine ridicoli, almeno
quanto gli eroi.
In generale il
romanzo si mantiene in linea con i precedenti: pagine su pagine di scene
inutili ai fini della trama, decine di temi importanti trattati con
superficialità, una valanga di comparse dallo spessore della carta velina, uno
stile urticante e buchi di trama -specialmente per quanto riguarda gli aspetti
fantasy- grandi quanto voragini. A peggiorare il tutto abbiamo una retorica
"femminista" troppo strombazzata e, nei fatti, mal sviluppata: dopo
due libri in cui la protagonista viene molestata (romanticamente?) dal suo
interesse amoroso, il massimo a cui arriva l'autrice è un ribaltamento dei
ruoli, con lei che usa la magia per costringerlo a baciarla.
Cara Libba, se a
compiere la violenza è una donna, non per questo l'atto perde di valore o può
essere legittimato. E il femminismo è ben altro dal nominare un paio di
suffragette al bar.
Il mio voto è di una stellina e mezza.
Infine, ho terminato
la mia TBR iniziale con il fiabesco "An
Enchantment of Ravens" di Margaret
Rogerson, del quale vi parlo più nel dettaglio nella recensione completa
che trovare QUI. Tutto considerato, il mio voto per questo romanzo è di quattro stelline.
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