martedì 5 gennaio 2021

"The Winner's Crime" di Marie Rutkoski

 The Winner's Crime (The Winner's Trilogy, #2)The Winner's Crime by Marie Rutkoski

My rating: 2 of 5 stars

"She felt, almost, the kindness of it... and she felt, surely, its cruelty. Its claim as they each pretend the other was someone else"


SCRIVERE PERSONAGGI INTELLIGENTI FOR DUMMIES

Secondo capitolo nella serie The Winner's Trilogy, "The Winner's Crime" di Marie Rutkoski viene spesso indicato come il migliore di questa trilogia romance; pertanto, seppur avessi riscontrato diverse problematiche nel primo libro, ho iniziato la lettura con delle aspettative abbastanza alte. Un grosso errore, lo so.
La trama riprende qualche settimana dopo la conclusione di "The Winner's Curse" e segue due filoni principali: da un lato vediamo Kestrel alle prese con i preparativi per il suo matrimonio con Verex (no, non è il nome di una pomata per le emorroidi, bensì il principe erede al trono), dall'altro si sviluppa un malriuscito tentativo di mystery che ruota attorno ad alcuni favori chiesti dall'Imperatore e collegati alla regione a statuto speciale Herran.
Se nel primo volume il pretesto della trama era debole nel caso di Kestrel, qui fatica ad ingranare per entrambi i protagonisti. Kestrel corre dei grossi rischi senza avere alcuna certezza del risultato, eppure rifiuta l'enorme possibilità che il matrimonio con l'uomo-pomata le offrirebbe per dare vita ad un impero migliore; nel mentre Arin girovaga per il mondo con la stessa facilità dei personaggi di GoT8, mosso unicamente dall'inclinazione del momento. Nonostante questo, la storia d'amore tra i due è portata avanti molto bene, così come buona parte delle altre relazioni che vediamo svilupparsi durante la storia.
Lo stesso impegno non è stato però riservato nella scrittura dei personaggi: per fare un esempio, la Rutkoski vuole dimostrare ad ogni costo quanto Kestrel sia brillante, e per farlo decide di rendere tutti gli altri particolarmente ottusi. La stessa cosa succede quando tenta di evidenziare la cattiveria degli uomini vicini all'Imperatore, che danno consigli crudeli ma incredibilmente stupidi; sinceramente trovo alquanto fastidiosa questa manipolazione, perché un lettore dovrebbe capire da solo quale sia il carattere di un personaggio, senza la necessità di sbatterglielo in faccia.
Un altro problema è la mancanza di chiarezza nel world building. Da una parte ho apprezzato che l'autrice tenti di fornici tanti piccoli dettagli che rendono caratteristico uno Stato rispetto agli altri, ma ciò non argina le molte lacune ancora presenti: sappiamo ben poco di come funzioni il sistema politico e militare di Valoria o se dietro le cento divinità venerate a Herran ci sia un apparato religioso o meno.
Diciamo che per riassumere il libro si potrebbe guardare alla mappa del mondo: esteticamente è tutto molto gradevole, ma appena ti soffermi un attimo a guardare meglio ti rendi conto che la prospettiva è andata a spasso. Allo stesso modo il romanzo, se letto in fretta, da l'idea di essere ben scritto e pieno di svolte brillanti, ma basta ragionarci un po' sopra per notare evidenti buchi sia di trama che di logica interna.
Vorrei concludere con un appello a chi ha letto e amato questo romanzo: leggete le domande nella sezione spoiler e portate un po' di luce nelle tenebre della mia ignoranza!
(view spoiler)

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