lunedì 7 luglio 2025

"Tokyo Express" di Matsumoto Seichō

Tokyo expressTokyo express by Seichō Matsumoto
My rating: 3 of 5 stars

"Anche quella sera in servizio c'erano Yaeko e Tomiko, e il discorso cadde di nuovo su Otoki. Ma è in un luogo sperduto che, di lì a poco, il cadavere di Otoki sarebbe stato ritrovato accanto a quello dell'uomo che avevano visto con lei"


UN PO' CAPITAN OVVIO, UN PO' SHERLOCK HOLMES

Avendo (per mia fortuna o sfortuna!) una TBR abbastanza estesa da cui attingere, cerco di scegliere con molta attenzione i titoli da includere nella mia wishlist, ed è inevitabile che alcuni finiscano per entrare ed uscire periodicamente. È successo anche con "Tokyo Express": bastava un commento vagamente positivo per incuriosirmi, oppure uno negativo per smontarmi, ma alla fin fine ho capito che l'interesse persisteva nel tempo, sintomo di un potenziale latente nel testo. Avendo apprezzato negli ultimi anni altri mystery orientali, mi sono infine decisa a dare un'occasione all'opera più nota del caro Seichō.

La storia è ambientata in Giappone alla fine degli anni Cinquanta e si collega strettamente al puntualissimo sistema ferroviario di quel Paese. Infatti una delle prime scene mostra l'impiegato ministeriale Sayama Ken'ichi e la cameriera Otoki salire sul treno Asakaze alla stazione di Tokyo; la coppia viene ritrovata poi alcuni giorni più tardi sulla spiaggia di Kashii, vittima all'apparenza di un duplice suicidio. Questa versione dei fatti non convince però l'ispettore Torigai Jūtarō prima e l'ispettore aggiunto Mihara Kiichi poi, che cominciano a mettere assieme diverse prove al fine di smascherare le incongruenze e far emergere la verità.

La vicenda si cala quindi in un contesto parecchio insolito per me, che da un lato ho trovato interessante da scoprire -specie per le enormi differenze tra i Paesi ed i momenti storici- mentre l'indagine veniva portata avanti, ma dall'altro ha portato in scena delle atmosfere noir molto lontane dal mio gusto, a riprova del fatto che leggere qualche breve opinione non prepara adeguatamente ad una nuova storia. Da parte mia mi sarei quindi dovuta informare meglio, ma anche alla CE vorrei fare qualche appunto, non sulla traduzione (una volta tanto!) bensì sui contenuti inseriti a fine volume: il glossario risulta molto utile ma lo sarebbe stato ancora di più all'inizio della lettura oppure in forma di note a piè di pagina, mentre la mappa di per sé è un'ottima trovata però non include tutte le città menzionate nel testo. E vista l'importanza degli spostamenti in treno, avrebbe potuto comprendere anche le tratte ferroviarie, per renderne meglio l'idea.

In realtà tutte queste sono lamentele superficiali e di poco conto, perché il difetto maggiore del romanzo è la sua piattezza. Nonostante si parli di crimini crudeli e più volte venga sottolineata l'urgenza di reperire al prima possibile delle prove, la prosa non ha mai dei guizzi particolari che smuovano la narrazione e trasmettano emozioni genuine al lettore. Su questa scia, la caratterizzazione si conforma al placido contesto e risulta del tutto sciapa ed uniforme, tanto che il focus passa da un investigatore all'altro senza far percepire alcuna differenza nell'approccio o nel tono dato all'indagine.

Se è vero che i personaggi sono alquanto dimenticabili, lo stesso non si può dire dell'intreccio, intrigante e capace di appassionare, e questo nonostante il tenore delle riflessioni fatte da Torigai e Mihara oscilli pericolosamente tra osservazioni tanto palesi da farli risultare tonti e colpi di genio inarrivabili, soprattutto nel momento della rivelazione finale. Vedere delineato il quadro generale risulta comunque molto soddisfacente, perché nel complesso il mistero è stato strutturato in maniera solida e coerente. Niente male anche l'idea di rendere i treni vitali sia per il piano ordito dai colpevoli, sia per le varie fasi dell'investigazione in quanto mezzo prescelto dai protagonisti. Di mystery ambientati sui treni se ne sono visti parecchi, ma uno in cui l'assassino fondasse il suo intero piano sulle coincidenze ferroviarie non l'avevo ancora incontrato.

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