«There would be no other chances, no other roles but the ones that had been set for them from the beginning»
Il calore della neve, la resilienza del vetro
Recensione a "Girls Made of Snow and Glass" di Melissa Bashardoust
TITOLO: Girls Made of Snow and Glass
AUTORE: Melissa Bashardoust
TITOLO ORIGINALE: -TRADUTTORE: -
EDITORE: Macmillan Publishing
COLLANA: Flatiron Books
PAGINE: 370
VOTO: 5 stelline
"Girls Made of Snow and Glass" è un romanzo fantasy
di stampo nettamente femminista che riscrive in chiave moderna la fiaba
popolare di Biancaneve, della quale mantiene comunque i toni leggeri e lontani
dalla realtà, portando il lettore in un mondo dove magia e scienza medica
coesistono in armonia, un po' come succedeva ne "La meccanica del
cuore" di Mathias Malzieu (ne parlo QUI).
Il romanzo è
strutturato a POV alternati: nella prima parte leggiamo la storia di Mina al
passato e quella di Lynet nel presente, mentre poi la narrazione segue entrambe
nella timeline al presente. Questo va a rendere il ritmo abbastanza lento,
specialmente nei capitoli iniziali, ma comunque adatto al racconto di quella
che rimane pur sempre una fiaba.
Nella parte di
Mina vediamo la sua adolescenza, trascorsa in modo solitario a causa della
discriminazione dei paesani per il lavoro del padre e delle frequenti assenze
di quest'ultimo; Gregory è infatti un mago, sempre impegnato in esperimenti per
comprendere meglio i suoi poteri, senza porsi troppi limiti morali: lui stesso
rivela alla figlia di come abbia rimpiazzato il suo cuore umano danneggiato con
uno fatto di vetro. A suo dire questo la rende incapace di provare ed ispirare
amore,
«"Love
requires a real heart, which who do not have, and so you cannot love, and you
will never be loved [...]"»
quindi
le consiglia di sfruttare unicamente la sua bellezza per ottenere l'affetto degli
altri, in particolare del potenziale marito che spera di trovare per lei alla
corte reale.
Qui Mina conosce re Nicholas e se ne
invaghisce, nonostante lui sembri ossessionato dal ricordo della moglie
defunta. La ragazza cerca in ogni modo di risultare gradevole, arrivando spesso
a fingere emozioni che non prova o escogitando espedienti come questo:
«[...]
she took a faltering step before beginning to sink to the ground. She was fine,
of course-shaken, but not unable to walk-but she wanted Nicholas to come to
her.»
sempre
convinta dalle parole del padre di non poter ambire a dei sentimenti reali.
Mina riuscirà comunque nel suo intento, tanto che nel presente la vediamo
matrigna della principessa Lynet, ruolo impostole dal marito e sgradito ad
entrambe le donne,
«"That's your mama, and she always will be. Mina is
going to be your stepmother."»
che
riescono comunque a creare un legale più genuino, fatto di piccole confidenze e
gesti gentili.
La parte di Lynet comincia con la decisione
del padre di farne la nuova regnante delle terre a sud, titolo non
ufficialmente affidato a Mina fino a quel momento. Lynet non sa ancora cosa
voglia per se stessa, avendo passato l'intera vita all'ombra della madre morta,
alla quale assomiglia come una goccia d'acqua; ovviamente anche in questo caso
c'è lo zampino della magia di Gregory: lui l'ha creata usando la neve ed il
proprio sangue, in modo che fosse la copia della regina Emilia.
Abbiamo quindi una situazione in cui entrambi
i padri influenzano in negativo la visione del mondo delle figlie: nel caso di
Mina, arrivando a convincerla che non sarà mai apprezzata per qualcosa di
diverso dal suo bel viso,
«It
was a fair trade: she gave them something pleasing to stare at, and they gave
her approval, acceptance, even affection.»
cosicché
i primi segni della vecchiaia la gettano immancabilmente nel terrore; in quello
di Lynet, ricordandole continuamente che dovrà diventare la regina che sua
"madre" non è potuta essere, seppur lei non provi nulla per questa
donna sconosciuta.
«Lynet's
cheecks, her nose, her lips, and everything else she possessed belonged to a
dead woman who she didn't even remember.»
Infatti,
anche le madri esercitano un ruolo fondamentale nel comportamento delle due
protagoniste, pur essendo assenti. E in generale tutte le relazioni sono ben
scritte, soprattutto per merito dell'ottima caratterizzazione dei personaggi
alla base, che permette di capire le motivazioni anche negli antagonisti.
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Cover portoghese |
Il romanzo si focalizza maggiormente sui
rapporti tra genitori e figli, in particolar modo sul peculiare rapporto tra
Mina e Lynet che tutti (Nicholas, Gregory, gli abitanti di Whitespring, la
fiaba stessa) vorrebbero vedere contrapposte. Mina è stata però fondamentale
per la crescita della figliastra e, a dispetto di tutto, ha contribuito a
formarne il carattere diventando per lei un modello da seguire,
«What
should she do? What would Mina do in her position? The answer, of course, was
that Mina would never be in this position in the first place.»
A
sua volta Lynet si dimostrerà la sola capace di vedere i veri sentimenti dietro
il cuore all'apparenza freddo della matrigna e la sua missione, una volta
stravolta la situazione iniziale, non è conquistare un trono ma curare quella
che considera a tutti gli effetti la sua vera madre.
«Perhaps
he [Gregory] knew how to cure Mina's glass heart, to make her capable of the
love that Lynet remembered.»
Il volume va ad affrontare anche altre
tematiche, come l'intolleranza verso il diverso, la designazione della propria
identità e l'accettazione di orientamenti sessuali diversi da quello etero,
«Her
limited experience had only ever told her that men and women married each other
and had children-she had never known there was any other option.»
dimostrandosi
un titolo a tutto tondo, perfetto per un pubblico di adolescenti e molto
godibile anche da lettori più maturi, che possono di certo trovare spunti di
riflessione degni.
Per quanto riguarda l'aspetto fantastico, la
magia va ad acquisire sempre più spazio ed importanza con l'avanzare della
storia. Il sistema magico è semplice, ma viene spiegato in modo chiaro e
dimostra un potenziale inaspettato, soprattutto per il concetto di creare delle
entità capaci di crescere e maturare una propria coscienza.
Lasciando da parte il mio apprezzamento
soggettivo, posso individuare un paio di difetti nella limitatezza del cast,
che ha pochi personaggi secondari e tutti abbastanza stereotipati, e negli
eccessivi dettagli nelle descrizioni delle azioni. Peccato anche per la
mancanza di una mappa del regno, ma ho apprezzato che fosse presente almeno la
piantina del castello.
Ciao! Io di solito non sono un'amante del fantasy, ma il retelling di una favola, specie se con tematiche sociali, potrebbe attirarmi!
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