
My rating: 5 of 5 stars
"The King used to ask this question sometimes ... What do you call a judge sitting on a throne? he always demanded, and he always answered his own question: A fucking tyrant, that's what"
INTRIGHI, GUERRE E... BARZELLETTE SCONCE
Mi ci è voluto un sacco di tempo per completare questa serie, e mi sembra ridicolo vedendo le valutazioni che ho assegnato ai vari libri. Cosa mi frenava ogni volta dall'iniziare il volume successivo? potrei optare per una risposta smielata del tipo "non volevo lasciare questa storia/questo mondo/questi personaggi!", ma la realtà è ben meno poetica: semplicemente, il fatto che tutti i libri ad eccezione del primo fossero decisamente lunghi e stampati con un font minuscolo mi scoraggiava. Sì, nonostante ne abbia letti molti, i tomoni in carattere otto ancora mi intimidiscono. Ora che ce l'ho fatta si pone però un ulteriore ostacolo: scrivere una recensione coerente con la consapevolezza di non aver preso neppure mezzo appunto durante la lettura.
Partiamo quindi dalla trama: in questo volume la narrazione ruota attorno allo stabilire una volta per tutte chi siederà sul trono di Tristia, tra minacce esterne di invasione ed interne di secessione, da parte dei Duchi determinati ad ottenere sempre maggiori privilegi. La storia è incredibilmente ritmata, nonostante le digressioni per introdurre i nuovi personaggi, e anche i momenti privi di azione vengono amalgamati bene nel testo. Per ovvie ragioni non posso dire molto su quanto accade nello specifico, ma vi assicuro che -come nei volumi precedenti- De Castell riesce a collegare tutti gli avvenimenti nell'epilogo, anche le scene all'apparenza fini a se stesse.
In "Tyrant's Throne" l'autore fa poi un passo in più, non limitandosi a chiudere il cerchio con le vicende del singolo romanzo, ma andando a ripescare personaggi ed eventi perfino dal primo libro della serie. Ed ecco quindi le risposte ai quesiti che ci portavano dietro da quattro capitoli, come lo scoprire in che modo Kest sia riuscito a battere Saint Caviel. Tra l'altro, per chi avrà la pazienza di leggere per intero la parte dei ringraziamenti, De Castell ha inserito anche lì degli easter egg che svelano alcuni retroscena inediti sulla tetralogia.
Accantonando la serie nel suo insieme, questo libro rimane comunque un'eccellente prova. Pur non privandoci di una trama ricca dei suoi ormai iconici colpi di scena, l'autore da il suo meglio nella scrittura dei personaggi e, in particolare, dei dialoghi nei quali vediamo Falcio discutere con alleati o nemici (sebbene le due figure siano spesso intercambiabili, nel suo caso). Si tratta di confronti che trasmettono moltissime emozioni, riuscendo a commuovere come anche a far ridere di gusto, nonché a stimolare delle riflessioni nel protagonista e nello stesso lettore.
Ho apprezzato molto come gli elementi raccolti in quattro libri vengano sfruttati per portare ad un epilogo sicuramente triste per alcuni aspetti, eppure capace di trasmettere dei messaggi affatto scontanti sebbene la serie si presenti come molto ironica ed irriverente. Forse le storyline di un paio di personaggi hanno avuto una conclusione troppo rapida e semplice, ma vista l'intenzione dell'autore di scrivere altri romanzi in questo universo narrativo, possiamo sperare di rivedere ancora i nostri amati Greatcoats.
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