lunedì 30 dicembre 2024

"Delitto in cielo" di Agatha Christie

Delitto in cieloDelitto in cielo by Agatha Christie
My rating: 4 of 5 stars

"Proprio in fondo, al posto n° 2, la testa di Madame Giselle ciondolò, cadendo lievemente in avanti. Chiunque avrebbe pensato che stava dormendo. Invece non era addormentata. Non parlava, non pensava. Madame Giselle era morta..."


MA CHE TENEREZZA LA COPPIA RAZZISTA E GRASSOFOBA!

Quest'anno non sono stata particolarmente produttiva su diversi fronti letterari: ho cominciato pochissime serie, ho scovato più delusioni che capolavori ed ho a malapena raggiunto l'obiettivo della Reading Challenge di Goodreads. Su un proposito però mi posso dire soddisfatta, perché ho continuato con profitto il recupero delle opere della cara Agatha; sono arrivata quasi alla fine con le indagini di Miss Marple, mentre per quanto riguarda le avventure di Poirot sono ancora in alto mare (ci credo, con più di trenta romanzi ed una quantità di racconti!) ma nondimeno andiamo avanti, in questo caso con "Delitto in cielo".

Dopo aver rischiato la vita in "Tragedia in tre atti", il buon Hercule qui mette a repentaglio addirittura la sua fama! L'investigatore si trova infatti a bordo dell'aereo Prometheus sulla tratta Parigi-Londra, quando l'anziana usuraia francese nota con il nome di Madame Giselle viene assassinata e -per una serie di coincidenze ed indizi fuorvianti- i sospetti ricadono su di lui. Toltosi senza sforzo dall'elenco degli indiziati, Poirot è determinato a capire chi abbia cercato di incastralo; il suo non è però l'unico POV del romanzo, dove troviamo anche le prospettive degli altri passeggeri, con tanto di intrighi sentimentali da telenovela.

E già qui posso togliermi un sassolino dalla scarpa, perché non ho mai fatto mistero del mio scarso apprezzamento delle romance imbastite da Christie. Qui sono presenti ben due triangoli, soltanto in minima parte collegati alla trama mystery, nonché del tutto privi di appeal dal momento che l'approfondimento psicologico e relazionale di questi individui è rasente lo zero. In generale, la caratterizzazione non spicca come punto di forza in questa narrazione: dopo una decina di avventure, la personalità di Poirot è ormai consolidata, ma i suoi comprimari fanno parecchia fatica da accattivarsi il lettore.

Come i personaggi, anche le ambientazioni peccano della cura necessaria per renderle più che fondali insignificanti. Pur scegliendo location molto diverse tra loro -dalla cabina di un aereo all'aula di un tribunale inglese, fino alla hall di un hotel parigino- la cara Agatha non si impegna granché nel distinguere l'una dalle altre, e questo toglie parecchia potenza all'elemento atmosferico, che in altri suoi lavori era centrale ed affascinante. Mi sento di includere tra i difetti anche la presenza di alcuni commenti decisamente infelici (senza dubbio figli dell'epoca storica in cui il romanzo è stato scritto) e la poca cura dell'edizione; questo potrebbe non significare nulla se avete una copia diversa, però io ho trovato molto spiacevoli l'assenza dei titoli nei capitoli e della piantina dell'aereo, oltre alla scarsa attenzione complessiva della traduzione.

Ma bando alle delusioni e parliamo degli elementi che funzionano meglio. Come sempre, la personalità di Poirot ha saputo conquistarmi, tanto con le sue bizzarre abitudini quanto con il suo piglio risoluto ed appassionato, verso il giallo da risolvere ma non solo. È stato indubbiamente piacevole ritrovare al suo fianco l'ispettore Japp, una spalla meno ottusa del capitano Hastings e perfino più spiritosa; più in generale, il testo presenta diversi momenti genuinamente divertenti, oltre ad un paio di guizzi stilistici niente male nella prima parte. La presenza dell'uomo di legge inglese non è poi l'unico riferimento agli altri capitoli della serie poirotiana, tutti molto apprezzati dalla sottoscritta.

Come capita quasi sempre nelle opere christieane però, il pregio maggiore del volume è rappresentato dall'intreccio. L'autrice si è dimostrata particolarmente abile, sia nell'assegnare qualche dettaglio sospetto ad ognuno dei passeggeri che nel palesare le sue stesse false piste al momento migliore per stupire il lettore. Lettore che avrebbe comunque tutti gli indizi necessari per seguire l'indagine, ma non può neppure tentare di indovinare l'identità del colpevole perché è del tutto avvinto dal ritmo incalzante della narrazione: le scene si susseguono senza nessun momento morto, fino alla brillante risoluzione finale. Rimane solo da capire perché durante le filippiche di Poirot gli assassini non provino mai a scappare, ma aspettino buoni e tranquilli di essere smascherati.

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