La grande battaglia è all'orizzonte
Recensione a "Hollow City" di Ransom Riggs
LA SCHEDA TECNICA
TITOLO: Hollow City. Il secondo libro di Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali
AUTORE: Ransom Riggs
TITOLO ORIGINALE: Hollow City. The Second Novel of Miss Peregrine's Peculiar Children
TRADUTTORE: Aurelia Di Meo
EDITORE: Rizzoli
COLLANA: Vintage
PAGINE: 420
TRADUTTORE: Aurelia Di Meo
EDITORE: Rizzoli
COLLANA: Vintage
PAGINE: 420
IL COMMENTO
Ad un occhio
attento e un po’ malfidato come il mio, questo volume sembrerà un enorme
product placement. Un articolo in particolare viene citato più e più volte come
per persuadere il lettore all’acquisto; ovviamente non siamo ai livelli
raggiunti in “Goddess” di Josephine Angelini (QUI la recensione), dove la
pubblicità era del tutto scollegata dalla narrazione, mentre in questo caso il
protagonista della reclame -ossia il volume “I racconti degli Speciali”. è pur
sempre connesso alla storia e al mondo della trilogia di Miss Peregrine.
Purtroppo, sentirlo nominare in continuazione fa inevitabilmente pensare che il
buon Ransom stesse preparando il terreno per l’allora futura pubblicazione
delle novelle prequel.
Non sapendo
quando l’autore abbia iniziato a progettare la raccolta di racconti, gli eventi
potrebbero essersi svolti anche al contrario: dopo aver raccontato del libro,
Riggs si è affezionato a tal punto all’idea di narrare la genesi degli Speciali
da volerlo scrivere realmente. Nel dubbio, io mi tengo stretta la mia mala
fede.
A dispetto
della premessa, questo libro mi è piaciuto, ancor più del volume precedente che
era incentrato soprattutto sull’introduzione al mondo degli Speciali. Qui
abbiamo molta più azione, scene davvero adrenaliniche e, avendo scelto di
concentrare la narrazione su un numero più ristretto di bambini, un maggior
sviluppo caratteriale che permette finalmente al lettore di affezionarsi a qualcuno
oltre al protagonista.
Effettivamente
il romanzo ha uno stampo fortemente corale e quasi accantona Jacob,
protagonista indiscusso ne “La casa per bambini speciali di Miss Peregrine” (QUI
la recensione), in favore dei suoi compagni di sventure. Tutti i personaggi
principali ricevono la giusta dose di spazio sulla scena, con Emma e Millard
che a tratti prevalgono sugli altri.
La storia
riprende esattamente dove si era interrotto il primo capitolo, ossia con il
gruppo dei bambini in fuga dall’Isola di Cairnholm e decisi a tutti pur di far
tornare umana la loro amata Miss Peregrine, imprigionata nella sua forma di
volatile. Gli Speciali intraprendono allora un difficile viaggio verso Londra
con l’obbiettivo di trovare un’altra ymbryne che possa ridare alla direttrice
la sua sempre più labile umanità; i nemici sul loro cammino non mancheranno, ma
lo scontro definitivo per la salvezza del mondo Speciale viene procrastinato al
volume conclusivo, come ci si poteva logicamente aspettare.
Il romanzo approfondisce
maggiormente l’universo magico della trilogia, introducendo gli animali
Speciali ed esplorando nuovi tipi di anelli temporali, come quelli punitivi
creati per imprigionare Vacui e Spettri o quelli turistici, che permettono di
visitare un luogo in momenti particolarmente interessanti della Storia.
Purtroppo, questi elementi inediti fanno sorgere non pochi quesiti, in primis sul
funzionamento degli anelli: se Miss Peregrine era obbligata a resettare ogni
giorno il suo, perché Miss Wren può abbandonare il serraglio per parecchi
giorni senza conseguenze? Se chi attraversa un anello fa automaticamente
ritorno alla sua epoca d’origine, perché dovrebbe temere di invecchiare
velocemente? E se questo è vero, come facevano i bambini nel primo libro a
raggiungere Jacob nel ventunesimo secolo, fuori dal loro anello?
A onor del
vero, l’autore offre qualche risposta verso la fine del volume, specialmente in
merito al piano degli antagonisti, ma tralascia di chiarire molti dei plot
hole. A controbilanciare questi ultimi c’è la rapidità con cui si avvicendano
le scene, tale da non lasciare al lettore il tempo di focalizzarsi abbastanza
su queste domande.
Come già
accennato, la caratterizzazione dei personaggi è invece un punto di forza del
romanzo e permette di apprezzare i ragazzi Speciali in precedenza solo
abbozzati; menzione d’obbligo per Emma, che meglio di tutti mette in evidenza
la duplice natura dei protagonisti: da un lato bambini capaci di divertirsi
saltando nelle pozzanghere e dall’altro anziani, a volte più che centenari, con
l’esperienza data dall’età, sia nella conoscenza sia nell’uso dei poteri che
vengono gestiti molto bene dall’autore. Questo sdoppiamento crea qualche
problema con il target, e il romanzo a tratti pare scritto per un pubblico più
maturo.
La risoluzione
di Jacob a partire con gli altri Speciali, che nel primo volume mi aveva
infastidita per l’eccessiva leggerezza, qui viene ripresa più volte, per
giungere ad un chiarimento nel finale. La conclusione del libro presenta un
twist già sfruttato nel primo capitolo, ma apre in modo egregio la strada al
terzo volume.
Il romanzo
soffre un po’ per la mancanza di Miss Peregrine e, più in generale, di una
figura adulta rilevante; si sente anche l’assenza di un villain centrale: anche
se quello introdotto presenta delle eccellenti potenzialità; gli antagonisti
minori sono sufficienti per tenere viva la tensione.
Anche in
questo secondo capitolo, devo elogiare la perfetta combinazione tra storia
narrata e foto d’epoca, che reputo ideale per immergersi ancor di più in questa
lettura.
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