Wrap-Up - Letture di giugno 2019
Giugno è stato
caratterizzato da poche letture valide e, soprattutto, da due grandi delusioni,
anche se in parte me lo aspettavo.
Il mese è iniziato
con la lettura di “Cloud Atlas.
L'atlante delle nuvole” di David Mitchell,
romanzo multi genere davvero complesso, perché segue le vite di diversi
protagonisti, divisi dal tempo e dallo spazio. QUI trovate la mia recensione
completa del romanzo, mentre vi anticipo già qui di avergli assegnato cinque stelline.
La seconda lettura mi
ha fatto deviare dalla TBR: mi era arrivato un nuovo libro in inglese ed ho
deciso di leggerlo subito. Sì, ho smesso con Roald Dahl, ma non mi sono
allontanata dalla letteratura per ragazzi con “Coraline” di Neil Gaiman.
Credo di essere una
dei pochissimi a non aver mai visto il film d’animazione che hanno tratto da
questo romanzo, ma forse proprio questo mi ha permesso di iniziare la lettura con
tanta curiosità. La storia si focalizza in particolare sull'affrontare le
nostre paure, soprattutto quando siamo ben consci di ciò a cui stiamo andando
incontro, e si sviluppa nell'arco di un'estate: la famiglia di Coraline si è da
poco trasferita in un nuovo appartamento e la ragazzina, dopo aver esplorato
l'edificio e la zona limitrofa, si annoia parecchio, finché non si imbatte in
una misteriosa porta oltre la quale dovrebbe esserci solo un muro di mattoni ma
che rivelerà un mondo nuovo tutto da scoprire.
Seppur pensato per un
pubblico giovane, il romanzo riesce ad instillare la giusta dose di angoscia
anche nel lettore adulto, specialmente per l'originalità con cui Gaiman ha
saputo distorcere la realtà quieta di Coraline nel mondo da incubo al di là della
porta. Menzione d'onore poi al gatto nero, per me vero eroe della storia e
capace di rispondere sempre a tono con battute sarcastiche e sibilline.
Come al solito,
anziché valutare il romanzo come quelli in italiano, preferisco tralasciare lo
stile e soffermarmi sul livello della lingua, che è quasi identico a quello dei
libri più corposi di Dahl, solo trasposto su una storia maggiormente
articolata. L'unico elemento che mi ha fatto storcere il naso è la copertina,
perché le illustrazioni di Chris Riddell sono azzeccate per il tono del romanzo
ma i colori per nulla: il muro sul retro dovrebbe essere rosso e Coraline
sceglie sempre colori molto vivaci per i suoi vestiti... tutta in nero e viola
non ce la vedo proprio!
Tornata sulla retta
via (quella della TBR), ho poi letto il secondo ed ultimo capitolo della Ivy
Series scritta da Amy Engel, ossia “Forever. Solamente io e te”. Di questa
serie parlo in modo più dettagliato e con spoiler QUI, nella nuova rubrica
Lettura d'Insieme; per quanto riguarda questo capitolo preso singolarmente, mi
sento in dovere di annoverare almeno un paio di miglioramenti. Almeno nei primi
capitoli, la trama ricorda quella di un distopico -in particolare la serie di
Hunger Games-; i nuovi personaggi Ash e Caleb si sono dimostrati abbastanza
interessanti, specialmente il secondo; l’ultimo, e assai frivolo, miglioramento
è nella copertina, dove almeno hanno azzeccato il colore dei capelli della
protagonista.
Per quanto riguarda
gli altri aspetti, la situazione rimane quella del primo capitolo oppure
peggiora ulteriormente. La traduzione è pigra e cade in diversi errori, i
pochissimi personaggi secondari sono caratterialmente degli stereotipi e il
finale è quanto di più sconclusionato e anticlimatico io abbia mai visto. Se
cercate un distopico, vi conviene girare al largo da questa duologia, mentre se
volete un romance (N.B. NON il mio genere!) credo ci siano molti libri ben più
originali.
Il mio voto è di una stellina e mezza.
Cambio repentino di
genere con “La psichiatra” di Wulf Dorn, thriller molto apprezzato
che ha reso famoso anche nella nostra penisola l’autore tedesco.
Mantenendo fede al
proprio titolo, il romanzo vede come protagonista Ellen Roth, psichiatra
impiegata presso la Waldklinik; a seguito della partenza del compagno e collega
Chris per un’imprevista vacanza, la dottoressa si trova tra le mani il
particolare caso di una donna vittima di violenza di cui non si conoscono le
generalità.
Questo thriller
svolge egregiamente il suo compito di intrattenere il lettore con una storia
molto adrenalinica, che scorre rapida e coinvolge negli eventi narrati. I
personaggi non sono troppo approfonditi, ma quelli principali rimangono bene
impressi e risultano davvero carismatici. Altro punto a favore, per quanto
riguarda l’edizione nostrana, è la scelta di aver stravolto il titolo
originale: di solito sono molto contrariata da questi cambi, ma in questo caso
particolare trovo che il titolo originale anticipasse un po’ troppo la
rivelazione principale e sostituirlo con uno più semplice sia stata una buona
mossa.
La mia puntigliosità
mi ha fatto però individuare anche un paio di problemi in questo romanzo, che
cercherò per quanto possibile di esporre senza incorrere negli spoiler. La prima
perplessità riguarda la Waldklinik, una struttura che ospita schizofrenici ad
alto rischio di suicidio, dove si riesce tranquillamente ad introdurre un phon,
ma soprattutto con un inquietante sotterraneo dotato di attrezzature da far
invidia ad American Horror Story Asylum! Un altro problema riguarda un personaggio
maschile e la sua fissazione per un personaggio femminile: per l’autore tutto
trova giustificazione in un amore non corrisposto che fa soffrire, mentre per
me scattare delle foto di nascosto quando uno si sta svestendo in casa propria
si può definire soltanto come stalking. E come tale va denunciato!
Il mio voto è di quattro stelline.
La lettura successiva
è stata il classico scelto per questo mese, ovvero “Il giovane Holden” di J.D.
Salinger. Se volete leggere la mia recensione completa per questo libro
andate QUI, ma già vi anticipo che il mio voto è stato di cinque stelline.
L'ultimo volume tra
quelli scelti per la TBR è stato “Scarlet”
di Marissa Meyer, il secondo
capitolo in questa saga di retelling fiabeschi in chiave futuristica. Il
romanzo da un lato continua a seguire le avventure della prima protagonista, la
giovane cyborg Cinder, mentre dall'altro introduce la nuova eroina Scarlet.
Senza fare nessuno
spoiler della trama, posso comunque affermare che l'ho trovata abbastanza
scarna, con i personaggi che si limitano a spostarsi da un luogo all'altro
compiendo ben poche azioni rilevanti; nonostante ciò il ritmo si mantiene
incredibilmente rapido e il volume termina senza che il lettore se ne accorga.
Per quanto riguarda i
nuovi protagonisti, potrei mettere Scarlet e Cinder grosso modo sullo stesso
livello -entrambe ottime protagoniste, ben caratterizzate- mentre, pur con
qualche problema di cliché, Wolf si dimostra un coprotagonista infinitamente
migliore di Kai (che anche in questo capitolo si palesa solo per far danni!).
D'altro canto non ho apprezzato l'introduzione di Thorne, un personaggio
forzatamente comico: per questo ruolo, Iko basta e avanza!
Lo stile si
riconferma molto semplice, sebbene ci siano decisamente meno puntini, per la
mia gioia, ma il punto forte della serie è l'originalità dell'autrice
nell'adattare ad un mondo fantascientifico le fiabe classiche. Punto debole,
per contro, è l'ambientazione stessa che, con questo secondo libro in cui il
mondo viene maggiormente esplorato, mostra tutti i suoi limiti. Per non parlare
dei giochi politici tra l'Unione Terrestre e la Luna, che risultano complessi
come un puzzle per infanti.
Il mio voto è di quattro stelline.
Conclusa la mia TBR,
mi sono tuffata (attenzione al -pessimo- gioco di parole!) su un libro molto
pubblicizzato lo scorso anno per il successo del film dal quale è stato tratto,
ossia “La forma dell'acqua (The Shape of
the Water)” di Guillermo Del Toro
e Daniel Kraus. Potete trovare QUI
la mia recensione dettagliata di questo volume, che ho valutato
complessivamente tre stelline mezza.
Ho letto più un altro
libro in inglese, sempre di Neil Gaiman,
ma questa volta indirizzato ad un pubblico adulto, “Stardust”. Si tratta di un romanzo molto fiabesco, con
un’ambientazione che ricorda quella de “La meccanica del cuore” di Mathias
Malzieu (ne parlo QUI), per i riferimenti temporali reali -si parla degli anni
Trenta dell’Ottocento- ma con l'accostamento a moltissimi elementi magici, o
per meglio dire fatati.
La trama segue la
vita di Tristan Thorn, un giovane abitante della cittadina di Wall, innamorato
della bella Victoria che corteggia con insistenza, ottenendo però un nulla di
fatto almeno fino alla sera in cui i due vedono una stella cadente che Tristan
promette di recuperare per farne dono all'amata. Da questo spunto iniziale
partono le avventure del ragazzo che varca il muro oltre il quale si trova
Faerie, ossia il mondo fatato, per trovare la stella caduta sulla terra; le sue
vicende si intrecceranno a quelle dei numerosi personaggi secondari, alcuni dei
quali a loro volta interessati alla stella.
Pur non potendo
valutare lo stile dell’autore, posso dirvi che non l’ho trovato molto più
complesso da quello utilizzato in “Coraline”, pur considerando che il target
del libro è diverso. Ho apprezzato molto l'umorismo che costella la narrazione,
l'intreccio della storia -seppur facilmente prevedibile- e l'evoluzione del
personaggio principale, ma soprattutto la fantasia di Gaiman nel creare il
mondo al di là del muro, con luoghi suggestivi e creature fantastiche.
Per quanto riguarda
l'edizione, devo ammettere che non è il massimo dal punto di vista qualitativo
(leggasi, pagine incollate!), ma d'altro canto offre degli interessanti
contenuti extra a fine volume che i fan dell'autore sicuramente apprezzeranno.
Con l'ultima lettura
di giugno ho deciso di continuare una serie fantasy iniziata ormai qualche mese
fa, la Prodigium Series di Rachel
Hawkins, con il secondo volume “Maleficio”.
Ho sperato
ingenuamente in un miglioramento, ma purtroppo questo nuovo capitolo della
serie si è rivelato perfino peggiore di “Incantesimo” (ne parlo QUI), con la
totale assenza di una trama ben delineata e dei nuovi personaggi adulti, ancor
più stupidi degli adolescenti.
La storia riprende
qualche mese dopo la fine del primo volume, in particolare con l’arrivo del
padre della protagonista che decide di portarla in Inghilterra per l’estate,
dove vorrebbe aiutarla ad accettare e controllare la sua natura demoniaca. Come
già detto, il tutto viene narrato in modo confuso, aggiungendo nuovi elementi
del tutto randomici, per arrivare infine ad un epilogo dove il caos regna
sovrano.
Il tono ironico e
sarcastico della protagonista è la sola cosa che si possa salvare di questa
serie: l’autrice non si sforza nemmeno di rendere interessante il triangolo
amoroso, che risulta quindi inserito in modo forzato, o la relazione LGBT
assolutamente secondaria.
La narrazione è poi
costellata da errori di traduzione e continue contraddizioni, che spesso
sfociano nel nonsense assoluto.
Il mio voto è di una stellina e mezza.
DOVE COMPRARE QUESTI LIBRI
- "Coraline" di Neil Gaiman
- "Forever. Solmente io e te" di Amy Engel
- "La psichiatra" di Wulf Dorn
- "Scarlet" di Marissa Meyer
- "Stardust" di Neil Gaiman
- "Maleficio" di Rachel Hawkins