venerdì 7 febbraio 2020

Un classico al mese - "Persuasione" di Jane Austen

«Lo aveva lasciato per compiacere altre persone. Era stato l'effetto di una persuasione forzata»

 

Un classico al mese

  "Persuasione" di Jane Austen



LA SCHEDA TECNICA

TITOLO: Persuasione
AUTORE: Jane Austen
TITOLO ORIGINALE: Persuasion
TRADUTTORE: Fiorenza Fantaccini
EDITORE: Newton Compton
COLLANA: I Minimammut
PAGINE: 210
VOTO: 5 stelline

IL COMMENTO

  "Persuasione" è l'ultima opera completa di Jane Austen e, come i suoi altri romanzi, sfrutta la facciata del romance per affrontare in chiave satirica temi a lei cari; in particolare, questo titolo calca molto sulle disparità sociali e sull'ottusa limitatezza della vecchia nobiltà che considera inferiore ogni altra categoria, per quanto onorevole nei fatti,

«"Anzitutto, [la carriera in marina] è un mezzo che permette a persone di oscuri natali di raggiungere una immeritata distinzione, innalzando degli individui a degli onori che i loro padri e i loro nonni mai s'erano sognati [...]"»

  In questo aspetto, il più frivolo si dimostra indubbiamente Sir Walter Elliot, padre della protagonista del romanzo Anne; anni prima dell'inizio del romanzo, era stata proprio l'opposizione del padre -unita alla persuasione esercitata dall'amica Lady Russell- a convincere la ragazza a rompere il fidanzamento con il Capitano Wentworth, considerato troppo umile per poter ambire alla mano della figlia di un baronetto.
  Nel presente troviamo una situazione quasi rovesciata: la famiglia Elliot è in gravi difficoltà finanziarie, tanto da dover affittare l'antica dimora, mentre il caso porta Anne a rincontrarsi con Wentworth, ora arricchito grazie all'impegno nella marina militare. Anche grazie alla temporanea separazione dal padre e da Lady Russell, la protagonista trova il coraggio di ribellarsi alle imposizioni esterne ed iniziare a decidere con la propria testa cosa la renda veramente felice,

«"Mr. Elliot è una persona estremamente piacevole, per molti aspetti ho grande stima di lui", disse Anne; "ma non siamo fatti l'uno per l'altra".[...]»

  Anne è senza dubbio il personaggio meglio caratterizzato del romanzo. All'inizio la vediamo sempre pacata e remissiva, pronta a chinare il capo quando non viene ascoltata dalla sua famiglia;

«Lo scopo di Anne era di non essere d'intralcio a nessuno, [...].»

il suo arco narrativo copre l'intera trama e risulta molto realistico per merito dei suoi stessi tentennamenti: più volte la vediamo incerta e preoccupata delle reazioni altrui, e solo al termine del romanzo riesce ad acquistare la legittima indipendenza, assieme ad una ritrovata bellezza fisica che gli anni precedenti avevano a poco a poco annichilito.
  Il Capitano Wentworth in un primo momento sembra uno dei tanti eroi austeniani, ma nella seconda parte si riscatta ammettendo di aver commesso degli sbagli dettati dal troppo orgoglio; risulta nel complesso molto più gradevole di tanti protagonisti maschili infallibili.
  Sono rimasta favorevolmente colpita anche da Mrs. Croft, sia per la sua indole decisa sia per le riflessioni fortemente femministe,

«"Ma odio sentirti parlare in questo modo, come un raffinato gentiluomo, e come se le donne fossero tutte delle signore raffinate invece di creature raziocinanti."»

Molto positivo soprattutto il suo rapporto con l'Ammiraglio, che la supporta in modo istintivo e con il quale sembra avere una perfetta sintonia. Tutto considerato, approvo anche Lady Russell che potrebbe essere scambiata per l'antagonista della storia, ma in realtà è la sola ad avere davvero a cuore il benessere di Anne.
  Non possono poi mancare i personaggi comici con le loro piccole contraddizioni, come la sorella minore di Anne, Mary:

«"[le sorelle Musgrove] non si prendono mai il disturbo di deviare dai loro percorsi consueti".
"Forse le vedrai prima di sera. È ancora presto".
"Non sento mai la loro mancanza, te lo assicuro"»

Queste battute alleggeriscono i toni del romanzo, e vengono utilizzate sia per divertire sia per mettere in evidenza le tematiche di questo titolo. L'importanza data da Sir Walter ai titoli nobiliari si rispecchia così nella sua ossessione per l'avvenenza fisica, tanto da spingerlo a frequentare soltanto persone che superano i suoi rigidi criteri estetici:

«Mr. Elliot era molto più gradevole della maggior parte degli uomini, e [Sir Walter] non aveva alcuna obiezione a farsi vedere ovunque insieme a lui.»

  Per alcune sue caratteristiche, come la lunghezza inusuale, i dialoghi solo accennati e le molte scene raccontate a posteriori, questo romanzo viene a volte considerato un incompiuto. A mio parere, forse la Austen voleva lavorarci ancora un po', ma questo non toglie che ci abbia donato una storia dai messaggi prepotentemente moderni; ad esempio possiamo prendere questa affermazione di Anne, secondo la quale:

«"Se una ragazza preferisce un altro uomo, è giusto che lo abbia".»

o anche il suo dialogo finale con il Capitano Harville, costellato da tante piccole perle che da sole valgono questa lettura.
  L'edizione non è tra le peggiori che la Newton Compton abbia mai sfornato, ma ho notato la presenza di vari refusi; nulla di grave se in un paio di occasioni Anne diventa Anna, ma mi ha sinceramente divertito che abbiano trasformato Sir Walter Scott in un ultra centenario, indicando il 1711 come data di nascita del celebre poeta.


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