Lettura d'Insieme
Das Silber Trilogie di Kerstin Gier
Cover italiane |
Das Silber Trilogie è una trilogia fantasy e
mystery con target young adult che in Italia è stata ribattezzata come Trilogia
dei sogni, scritta tra il 2013 e il 2015 da Kerstin Gier.
La storia segue per quasi un anno la
sedicenne Olivia "Liv" Silver, appena arrivata a Londra dove si
trasferisce con la sorellina Mia e la bambinaia (nonché provetta cuoca) Lottie
nella lussuosa residenza del nuovo compagno della madre. Alle normali difficoltà
dell'adolescenza, si unisce ben presto un mistero decisamente sopranaturale:
mentre dorme, Liv scopre di poter uscire dal proprio sogno ed avventurarsi in
quelli altrui attraverso un labirinto di corridoi su cui si affacciano le porte
dei sogni di tutte le persone.
Questa serie mi è abbastanza piaciuta, ma
alcuni aspetti non mi hanno convinta del tutto, e sono qui per elencare pro e
contro alla lettura della serie.
Attenzione: da qui in poi ci saranno
SPOILER!
1.
OLIVIA "LIV" SILVER
Mi rendo conto che non dovrei far solo dei
confronti, ma una delle prime cose ad avermi colpita in questa serie è il modo
in cui si stacca dalla maggior parte dei cliché che trovo fastidiosi nel target
YA. Uno di questi è la protagonista femminile goffa ed ingenua che cade
costantemente (sia dalle nuvole per la sua tontaggine, sia in senso letterale);
per fortuna, Liv non è affatto così.
Quando si trova per le mani un mistero mette
in moto il cervello e cerca di trovare la soluzione, tanto da capire ben presto
tutti i meccanismi della dimensione onirica, inoltre preferisce risolvere i
problemi con un dialogo onesto
«[...] dopotutto avevo di meglio da
fare che starmene qui come una scema ad aspettarlo. Per esempio, potevo
decidermi a parlare con lui.»
piuttosto che tediare
i lettori con pagine e pagine di turbe mentali. In più occasioni dimostra
coraggio e determinazione, non si lascia scoraggiare tanto facilmente e diventa
in poco tempo uno dei personaggi più abili a sfruttare i poteri del mondo dei
sogni.
«Più mi disperavo, meno pericolosa
diventavo per lui. C'era quasi riuscito. Stavo sprecando le mie energie
crogiolandomi nell'autocommiserazione mentre restavo appesa impotente al muro.
Invece dipendeva soltanto da me.»
Grazie alla sagacia di Liv, l'autrice riesce
anche a ridicolizzare alcuni dei luoghi comuni più frequenti dei romanzi per
ragazzi. A chi di noi non è capitato di leggere di un personaggio perdonato per
le sue azioni solo in virtù di un passato tragico e tormentato?
«Dove saremmo finiti se chiunque
avesse subito una'amara delusione si fosse trasformato automaticamente in un
criminale?»
In un altra scena Liv
vede una ragazza che ha cambiato drasticamente il suo abbigliamento e ci
delizia con questa perla:
«Mi voleva far credere che infilandosi
quell'indecente minigonna si era trasformata da maestrina a regina delle
feste?»
in effetti, non di
rado abbiamo protagoniste descritte come bruttine o sciape che, tolto
l'apparecchio ai denti e il maglione infeltrito, diventano improvvisamente delle
modelle.
2.
BAD GOOD BOYS
Altro cliché che questa serie scardina (mi
rendo conto di essere ripetitiva, ma trovando questi difetti in tanti altri
titoli, quando ho di fronte un libro che va oltre e propone dei modelli
positivi sono quasi commossa) è quello dei cattivi ragazzi.
Spesso troviamo protagoniste femminili
innamorate perse dei cosiddetti "bad boys", nonostante questi le
umilino o addirittura le picchino. Lasciando da parte Arthur -che in fin dei
conti è l'antagonista- i ragazzi in questa serie sono interessanti e ben
scritti pur essendo a conti fatti buoni: nessuno si sente in diritto di
maltrattare le ragazze o di mostrare una mascolinità tossica. Pur nei toni
concessi dal target YA, si cerca anche di insegnare ai lettori come
l'oggettificazione sia sbagliata.
«"Non le [a Liv] farai bere
niente di alcolico e non la utilizzerai come un oggetto per ingelosire Madison.
Tra l'altro..."»
La parte migliore è che questo non rende i
ragazzi melensi: proprio questo mi aveva reso detestabile il protagonista
maschile della duologia The Book of Ivy (analizzo l'intera serie QUI), mentre
Henry e Grayson conservano la loro dignità senza dover gonfiare i muscoli come
dei pavoni palestrati.
3.
SISTEMA MAGICO
Sin dai primi capitoli di "Silver"
ho trovato molto originale e ricco di dettagli il sistema magico ideato dalla
Gier, che riesce anche nel difficile compito di mantenersi fedele a quanto
stabilito nei volumi precedenti.
Il mondo onirico offre possibilità illimitate
ad una mente creativa, inoltre sia i buoni sia i cattivi sfruttato i sogni
altrui per ottenere delle informazioni riservate.
«"Potrebbe darsi che anche
altri si interessino ai tuoi sogni. Sono il posto migliore per conoscere una
persona, per scoprire tutte le sue debolezze e i suoi segreti."»
Cover tedesche |
Ne "La porta di Liv" iniziamo anche
a vedere come il sistema magico vada pian piano ad espandersi e arricchirsi; un
esempio sono le porte dei sogni che cambiano aspetto:
«Collegavo i cambiamenti nella porta
a quelli avvenuti in me. Avevo osservato lo stesso fenomeno anche in altre
porte di questo labirinto. [...] Ero convinta che dipendesse dallo stato
d'animo del proprietario.»
ma anche il controllo
delle persone mentre stanno dormendo o il condizionamento perché svolgano
determinate azioni a comando. Tutte idee originali e brillanti, che riescono a
mantenere viva la curiosità del lettore mentre prosegue nei vari volumi.
4.
ADOLESCENZA
Torniamo ancora allo scardinamento dei cliché
YA, in particolare pensando agli autori (generalmente adulti) che scordano
quale sia il loro target di riferimento, inserendo dei contenuti poco adatti o
addirittura dannosi. La Gier non fa parte di questo gruppo, e riesce ad
analizzare con buon senso vari problemi tipici dell'adolescenza, come lo stress
causato da un trasloco in una nuova casa:
«Questo era il nostro sesto trasloco
in otto anni, vale a dire: sei paesi diversi in quattro continenti diversi, sei
volte una nuova scuola, sei volte nuove amicizie e sei volte nuovi addii.»
Altro disagio che la nostra protagonista deve
affrontare è la convivenza con Ernest e la sua famiglia; se pensiamo alla
freddezza di Florence e della Beocra non è difficile immaginare come si sia
sentita fuori posto, quasi indesiderata.
«[...] per quanto la città mi
piacesse molto e per la prima volta da tanti anni avessi a disposizione una
grande camera accogliente, mi sentivo sempre un po' come un'ospite.»
Questi sono solo un paio di esempi: l'autrice
riesce ad immedesimarsi davvero nelle difficoltà dei teenager, e fornisce delle
soluzioni sempre condivisibili e di buon senso.
5.
UMORISMO
Questo è forse un aspetto più soggettivo, ma
per quanto mi riguarda questa serie ha saputo strapparmi ben più di un sorriso,
tanto che in alcune scene mi stavo letteralmente sganasciando.
Ovviamente questo non è successo sempre, però
voglio riportare qui un paio di esempi (comprensibili anche fuori dal contesto
della storia), così potete valutare da voi se questo tipo di umorismo caustico
fa al caso vostro:
«"Potrebbe anche trattarsi del
mio sangue: del resto io ho deluso il dominatore piumato della notte più di voi
tutti messi insieme."
Giusto. Non era riuscita a tagliarmi
la gola.»
«"Allora dovresti lasciar
perdere per sempre le donne e dedicarti al golf e al tuo studio."
"Proprio così" confermò
Mia. "Potresti sfogare benissimo il tuo sadismo senza spezzare il cuore a
nessuno."»
CONTRO
1.
TITTLE-TATTLE BLOG
In alcuni brevi capitoli a parte l'autrice
inserisce i post di un blog amatoriale dove si parla -anche in modo
dettagliato- della vita di tutti i personaggi collegati alla Frognal Academy,
ossia la scuola d'élite frequentata dalla protagonista e dai suoi fratelli.
«Lo stile e il contenuto mi
ricordavano un po' le riviste illustrate che mi piaceva sfogliare [...], con la
differenza che qui non si parlava di celebrità, attori e nobiltà europea, bensì
di studenti e professori della Frognal Academy e delle loro famiglie.»
Il primo elemento ad avermi infastidito è
stato il ricorso al body shaming come espediente comico. Lo vediamo in
particolare quando si parla della studentessa Hazel Pritchard,
«Avete visto
Hazel-rullo-compressore-Pritchard?
Irriconoscibile, vero? Tredici chili
e mezzo di ciccia spariti.»
ma anche nel (ben più
grave) caso della nuova docente di francese introdotta ne "L'ultimo
segreto":
«Se mai dovesse salire su un banco,
sarebbe la fine del banco. [...] un genitore che chiama la sua paffuta bambina
Fatima Fatsourakis non ha pensato seriamente alle conseguenze, giusto?»
In alcuni casi Secrecy, la misteriosa blogger
dietro questi post, arriva ad indagare in modo estremamente indiscreto la vita
intima di studenti ed insegnanti,
«[...] da quando è tornata da
Lanzarote, Mrs Lawrence vomita tutti i giorni. Inoltre è stata vista in
farmacia mentre acquistava preparativi a base di acido folico: congratulazioni
per la gravidanza e presumiamo che Mrs Lawrence diventerà ben presto Mrs
Vanhager.»
e più che trovarlo
irritante, reputo questo uno degli aspetti meno verosimili della serie perché
nessuno (ragazzi, docenti, genitori spesso molto abbienti) fa nulla di concreto
per fermare il blog.
Non so come funzioni a Londra, ma dalle mie
parti una denuncia alla polizia postale era la prima cosa da fare, altro che
contattare un esperto di informatica, cara preside Cook!
2.
BELLI, RICCHI E DANNATI
Un altro elemento a cui si fatica a credere
riguarda i personaggi, in particolare i giovani studenti. In generale questa
serie presenta delle situazioni molto sopra le righe; ad esempio prendiamo
questo passaggio che riguarda un atleta della scuola "avversaria":
«[...] su Internet era spuntato
persino un forum chiamato "Odiamo Theo Ellis", dove venivano premiati
i cori più originali tipo "Theo puzzone cambiati il maglione" o
"Theodore Ellis capitano cagasotto".»
Questa tendenza all'esagerazione tocca i suoi
vertici quanto si tratta di descrivere l'avvenenza fisica dei personaggi
maschili, che spesso vediamo fare stragi metaforiche di cuori e letterali di
cervelli.
«[...] era nato un fan club
ufficiale con un sito Internet e figurine collezionabili da stampare.
Sicuramente Persefone si era già iscritta in segreto.
Quel giorno avevo visto Arthur solo
una volta, circondato da uno stuolo di ragazze che volevano da lui un autografo
per le loro figurine.»
Ovviamente lo stile
della Gier ci porta a ridere in questi momenti, anche perché è difficile
prendere sul serio un personaggio che viene descritto così:
«[Jasper] Era ancora identico
spiccicato al Ken di Barbie nella versione look-con-barba [...].»
Cover inglesi |
Un'altra caratteristica rimarcata di
frequente è la spropositata ricchezza dei ragazzi (o meglio, delle loro
famiglie), tanto da non tenere in considerazione il valore di ciò che
possiedono.
«"Lo Château Margaux del 1972,
che voi tutti qui presenti vi state scolando, in Internet viene venduto a 400
sterline la bottiglia."»
Non intendo fare la
perbenista, ma non è educativo minimizzare a tal punto il valore del denaro in
una storia rivolta ad un pubblico anche molto giovane.
3.
'800 VIBES
Questa credo sia una caratteristica
ricorrente dell'autrice, che probabilmente ha una passione per l'Ottocento ma
si ostina ad ambientare le sue storie nel presente. Come ovviare a questo
problema? basta inserire abiti, arredi e (ben più grave) concetti degni del
diciannovesimo secolo.
«"Lottie finalmente potrebbe
conoscere un uomo, sistemarsi e avere dei figli suoi."
[...]
"Questa sì che è una splendida
idea" disse Mia con occhi luccicanti. "Se vogliamo che Lottie sia
felice, basterà trovarle un uomo."»
Ammetto che questo aspetto cede spazio con il
proseguire della storia, ma anche ne "L'ultimo segreto" abbiamo il
soggiorno di Mrs Honeycutt che dovrebbe risultare elegante e alla fine sembra
solo angosciante... non a caso compare pure un assassino!
4.
FANFICTION?
Qui parlo in particolare del primo libro, poi
non ho più notato questa particolarità. In "Silver" vengono
introdotti quasi tutti i personaggi principali e le loro descrizioni rasentano
a tratti il livello di alcune infime fanfiction; ad esempio vediamo due
estratti in cui la Gier descrive gli occhi di Grayson:
«La cosa più bella erano gli occhi,
che in questa luce soffusa avevano il colore delle CARAMELLE MOU.»
«Grayson perse la sua ultima chance
di fuga, fulminandomi con i suoi occhi color CARAMELLO.»
I capelli di Henry
non solo da meno, tanto che vengono tratteggiati con questa metafora:
«Nemmeno Henry, i cui capelli là in
fondo al sole adesso brillavano come LIQUIDO MIELE DORATO.»
Più che essere infastidita, queste
descrizioni mi hanno fatta ridere ed alzare gli occhi al cielo perché sembrano
uscite paro paro da una vecchia fanfic dramione. E dico vecchia perché da anni
non bazzico nel settore, quindi non so se nel frattempo la situazione sia
migliorata.
5.
EDIZIONE
E in ultimo non potevo che lagnarmi anche
delle edizioni italiane ad opera di Corbaccio, per due motivi specifici.
Il primo riguarda i titoli. Anche in
originale era facile confondersi perché cambia soltanto il numero del volume
(erste, zweite e dritte), ma almeno le cover molto diverse tra loro aiutano a
non confondersi; in Italia abbiamo tre copertine estremamente simili, inoltre
la casa editrice ha avuto la geniale idea di cambiare il titolo del primo libro
tra un'edizione e l'altra. Nel dettaglio: la mia "vecchia" edizione
ha solo "Silver" come titolo, mentre in quella più recente è stato
aggiunto il sottotitolo (se così possiamo definirlo) "Il libro dei sogni",
forse nella speranza che qualche lettore distratto compri due volte lo stesso
libro per sbaglio.
La mia seconda lamentela riguarda le
copertine, anche in questo caso trasformate per magia nella nuova edizione
pubblicata dal 2014 in poi e tutt'ora disponibile (mentre i vecchi volumi sono
fuori catalogo).
Le nuove cover hanno
infatti cambiato il tono generale dell'illustrazione, eliminando il verde
smeraldo in favore di una banale sfumatura grigia, ma ancor peggio hanno
cancellato le porte che la modella di spalle sembrava in procinto di attraversare.
Ora, sia tutti concordi che in nessuno dei
due casi il libro viene rappresentato in modo fedele, ma togliere la porta
-solo elemento davvero attinente al mondo onirico della storia- mi sembra
davvero un'infelice scelta editoriale.
- "Silver" / "Il libro dei segreti" ("Silber. Das erste Buch der Träume"): quattro stelline
- "La porta di Liv" ("Silber. Das zweite Buch der Träume"): tre stelline e mezza
- "L'ultimosegreto" ("Silber. Das dritte Buch der Träume"): quattro stelline
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