Wrap-Up - Letture di maggio 2020
Un'altro mese fiacco
sul fronte delle letture: ero partita con i migliori propositi, ma alla fine
sono riuscita a terminare soltanto i cinque libri compresi nella TBR iniziale.
Spero sempre di accelerare un po' nei mesi estivi.
Il mese è iniziato
ottimamente con "L'occhio del Golem",
ossia il secondo volume della tetralogia Bartimeus di Jonathan Stroud, che dovevo continuare da diversi mesi (sto
cercando di diminuire il numero delle serie che leggo in contemporanea, così da
non dimenticare tutto tra un volume e il successivo, giuro). La storia riprende
quasi tre anni dopo la fine di "L'amuleto di Samarcanda" (ne parlo QUI),
con la città di Londra colpita da una serie di attacchi terroristici devastanti
contro alcuni luoghi simbolo; l'indagine viene affidata a Nathaniel, che già
aveva l'incarico di sgominare la cosiddetta Resistenza, ritenuta ora la mente
dietro queste devastazioni.
Ai punti di vista di
Nathaniel e di Bartimeus viene aggiunto quello di Kitty Jones, già presentata
nel primo capitolo della serie; oltre al suo passato e agli eventi che l'hanno
portata a far parte della Resistenza, i capitoli dedicati a lei ci permettono
di ampliare la trama collegata alla lotta a tre tra maghi, spiriti e comuni, tutti
intrappolati in un ciclo perpetuo che sembra ripetersi da millenni. Rispetto al
primo libro, questo aspetto della storia acquista molta rilevanza, tanto da
spartirsi a metà lo spazio con la trama orizzontale del mistero sulla creatura
distruttrice: da un lato apprezzo questa svolta più matura, ma dall'altro avrei
preferito che il finale non lasciasse irrisolti così tanti quesiti.
Ovviamente continuo
ad amare Bartimeus, e ho apprezzato parecchio anche l'aggiunta del POV di Kitty
- con la quale tra l'altro il jinn ha un'ottima chimica- mentre diventa sempre
più difficile digerire i capitoli che seguono Nathaniel, un po' per il suo
ruolo in quanto mago (ossia l'oppressore sia degli spiriti, sia dei comuni) un
po' perché il suo carattere diventa sempre più fastidioso, seppur nel complesso
risulti credibile vista la sua giovane età. Proprio questo dettaglio è l'unica
cosa che ho trovato fuori luogo: risulta a dir poco assurdo come compiti tanto
importanti vengano affidati ad un quattordicenne, che tra l'altro viene pesantemente
redarguito dagli adulti quando non risolve tutto e subito; è come se io
affidassi la sicurezza della mia abitazione ad un pesce rosso, per poi cucinarlo
in pentola quando vengo rapinata.
Il mio voto è di quattro stelline e mezza.
Come seconda lettura
ho affrontato "The Rest of Us Just
Live Here" di Patrick Ness,
un romanzo all'apparenza leggero, ma capace di dare spazio a riflessioni per
nulla scontate sulle difficoltà dei giovani d'oggi. Potete leggere QUI la mia
recensione completa per questo libro, che vi consiglio pur avendogli assegnato tre stelline e mezza.
Successivamente ho
terminato la Trilogia dei sogni di Kerstin
Gier con il terzo volume "L'ultimo
segreto", così sono riuscita anche a postare una Lettura d'Insieme
dove parlo dell'intera serie e che potete trovare QUI. Concentrandomi ora solo
sul capitolo conclusivo, che mi ha donato grasse risate (in senso buono, però)
ed un lieto fine forse un po' troppo melenso.
Dopo le avventure
natalizie di "La porta di Liv" (ne parlo QUI), seguiamo la
protagonista durante i mesi primaverili dove il suo problema maggiore è
rappresentato dallo spietato Arthur, che già aveva minacciato lei e la sorella
minore Mia; ad aggiungere problemi in un quadro già denso di eventi sono il
ritorno della folle Anabel, il prossimo matrimonio tra la madre di Liv Ann e il
suo compagno Ernest, nonché una bugia che potrebbe incrinare la storia della
nostra eroina con Henry. A mio avviso le sottotrame potevano essere ridotte
(tenete conto che ho nominato solo le principali) perché alcune vanno solo ad
inserire dei passaggi inconcludenti ai fini della trama e purtroppo
dimenticabili; il tono sempre ironico dell'autrice salva la narrazione
impendendo al lettore di cedere alla noia, ma ciò non toglie che alcune scene
sembrino repliche di se stesse e la trama principale tardi molto a prendere
l'avvio.
Pur fornendo una
riposta a tutti i misteri sparsi nella serie, il finale pecca di scontatezza e
anche di ingenuità (cosa ci garantisce che Arthur non tenterà vie ben più
concrete per scappare dalla sua prigione onirica?), oltre a mostrarci un
improvviso rincretinimento della stessa Liv, atto a dare lustro alla rivalsa di
altri personaggi.
Come negli altri
capitoli, continuo ad apprezzare l'inventiva dell'autrice nell'ampliare sempre
più il mondo dei sogni ed i poteri che rende possibile usare; allo stesso modo,
premio la buona evoluzione nei rapporti interpersonali, soprattutto nelle
amicizie femminili di Liv che danno un messaggio positivo per il target di
riferimento.
Il mio voto è di quattro stelline.
Per il classico di
questo mese ho fatto una specie di rilettura con "I tre moschettieri" di Alexandre
Dumas padre, che avevo letto ai lontani tempi delle scuole medie in
un'edizione ridotta per ragazzi. Pur faticando parecchio a completare questa
lettura (sembra snello, ma è un tomo!) ho assegnato quattro stelline e mezza nella recensione completa che potete
leggere QUI.
La mia ultima lettura
è stata il meraviglioso "Mattatoio
n. 5" di Kurt Vonnegut, che
credo troveremo tra qualche decennio inserito nella sezione dei classici della
letteratura. Le cinque stelline sono
d'obbligo e non si discute, ma QUI trovate la mia recensione dove spiego nel
dettaglio perché ho amato un libro che mi ha costretto a piangere dalla prima
fino all'ultima pagina.
DOVE COMPRARE QUESTI LIBRI
- "L'occhio del Golem" di Jonathan Stroud
- "L'ultimo segreto" di Kerstin Gier
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