giovedì 27 giugno 2024

"Dark matter" di Blake Crouch

Dark MatterDark Matter by Blake Crouch
My rating: 3 of 5 stars

"Vedo me stesso uscire barcollando dalla scatola e crollare a terra, quasi come se fossi stato spinto fuori ... Non riesco a riprendermi dalla sensazione assolutamente surreale di rivedere le immagini del momento esatto in cui ha avuto inizio l'incubo che la mia vita adesso è. I miei primi secondi in questo mondo nuovo e assurdo"


NOLAN SENPAI, NOTICE ME!

Per quanto possiamo sforzarci di non avere troppe aspettative sul libro che stiamo per cominciare, un'idea a grandi linee dell'eventuale apprezzamento (oppure della critica) non manca mai. Ad esempio, prima di iniziare "Dark matter" io oscillavo tra l'entusiasmo per un potenziale nuovo preferito ed il terrore, nel caso il romanzo sul quale riponevo tante speranze si fosse rivelato una schifezza. Crudele ironia, il titolo più famoso di Crouch mi ha lasciata quasi indifferente: gli spunti carini vengono compensati dalle sviste narrative, andando a formare una storia che non mi ha neppure fatto arrabbiare a sufficienza da demolirla.

L'intreccio in realtà parte da premesse niente male, con il professore liceale Jason Ashley Dessen che conduce una vita prevedibile e tranquilla a Chicago. Durante una passeggiata serale, l'uomo viene rapito da un individuo mascherato che lo costringe a raggiungere una zona industriale dismessa per poi iniettargli una misteriosa sostanza; dopo aver ripreso conoscenza, Jason capisce di essere finito in un luogo del tutto nuovo, e probabilmente ostile. Questo evento dà il via alla lunga missione del protagonista per ritornare a casa e ricongiungersi con l'amata moglie Daniela.

Ah! anche con il figlio Charlie, la cui stessa esistenza sarebbe in teoria alla base dell'intera trama ma al quale i suoi stessi genitori sembrano del tutto disinteressati. Chiaramente il caro Blake intendeva puntare l'attenzione sulla storia d'amore tra Jason e Daniela, ma avrei preferito vederli preoccuparsi un po' più per il figlio e un po' meno per chi ha tradito chi, specie considerando che nel caso di lui si trattava di una scelta mentre in quello di lei di una violenza. In generale, la morale portata avanti dal protagonista traballa non poco, e lo si nota soprattutto nelle battute finali, quando l'autore ignora senza troppi crucci ogni dubbio etico espresso dai suoi stessi personaggi.

Personaggi che allo stesso modo non mi sento di annoverare tra i punti di forza del romanzo, perché rimangono tutti ad un livello di introspezione molto superficiale. Jason è l'unico sul quale Crouch si sforza più evidentemente per creare una personalità definita; sforzo apprezzabile, che purtroppo viene svilito da un eccesso di tell e d'infallibilità. All'interno del cast danno poi da pensare Leighton Vance ed i suoi collaboratori: capisco l'interesse di non far trapelare informazioni su una ricerca segreta, ma perché non assumere Ryan Holder? perché non tentare di ottenere informazioni con la manipolazione anziché con la violenza? perché lasciar partire in una missione suicida il loro personale Albert Einstein? perché collegare le credenziali d'accesso ad una qualunque tessera magnetica?

Quest'ultima domanda mi porta a parlare delle convenienze di trama, o meglio delle spintarelle con cui l'autore fa procedere un protagonista altrimenti destinato ad arenarsi a più riprese; una su tutte la porta di casa lasciata aperta prima di partire per un viaggio senza un termine definito. L'altro grosso problema dell'intreccio è rappresentato dalla sua prevedibilità, che il caro Blake tenta di arginare inserendo scene d'azione, durante le quali è però impossibile essere davvero in ansia per la sorte dei protagonisti. Sul piano dello stile non andiamo meglio: mi è sembrato parecchio svogliato e non ho apprezzato la scelta di troncare diversi dialoghi con un cambio di scena, perché questo toglie forza ai conflitti.

Cosa c'è di salvabile quindi in questo titolo? senza dubbio il lato fantascientifico, che non sarà niente di avveniristico ma ha il pregio di essere illustrato in modo chiaro ed onesto nei confronti dell'intelligenza del lettore. Ho molto apprezzato anche il ritmo davvero incalzante con cui procede la storia, grazie al quale si riesce a avanzare spediti anche nella prima parte, che è di certo quella più scontata a livello narrativo. Pur non essendo convintissima del modo in cui è stato sfruttato, promuovo anche il concept alla base del romanzo.

Allo stesso modo la conclusione finisce tra i pregi, perché tutto considerato funziona e rappresenta forse la svolta meno scontata dell'intero volume. Mi è piaciuto anche il taglio molto cinematografico dato a tante scene, che immagino sarà tornato utile al momento di redigere la sceneggiatura della recente serie TV.

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