Torrida estate a Shirley Falls
Recensione a "Amy e Isabelle" di Elizabeth Strout
TITOLO: Amy e Isabelle
AUTORE: Elizabeth Strout
TITOLO ORIGINALE: Amy & Isabelle
TRADUTTORE: Martina Testa
EDITORE: Fazi
COLLANA: Le strade
PAGINE: 470
TRADUTTORE: Martina Testa
EDITORE: Fazi
COLLANA: Le strade
PAGINE: 470
IL COMMENTO
La creatività
necessaria ad ideare una trama fantasiosa è certamente una grande virtù per uno
scrittore. Una volta pianificata una storia zeppa di svolte e twist narrativi,
svilupparla non è però troppo difficile.
Molta più
abilità è necessaria per rendere interessante e coinvolgente un romanzo dalla
trama semplice, che narra di personaggi comuni, privi di poteri incredibili o
un destino predefinito.
Questa lettura
mi ha dato conferma della bravura della Strout, che è stata nuovamente in grado
di catturarmi con una storia dal sapore quotidiano, ma dipinta con uno stile
ricco e fluido ad un tempo, tanto da far scivolare via decine e decine di
pagine; la stessa cosa mi era capitata con “The Help” (QUI la recensione)
-altro libro da cui diffidavo, capace poi di farmi innamorare- e questo romanzo
ha anche altri aspetti in comune con il capolavoro della Stockett, come il
deciso taglio femminista della storia.
La vicenda ha
per sfondo una cittadina del Maine negli anni Settanta dove vivono Isabelle ed
Amy Goodrow, rispettivamente madre e figlia. La narrazione si focalizza sul
loro difficile rapporto, diventato ancor più teso dopo che Isabelle è venuta a
sapere in modo a dir poco imbarazzante della relazione tra Amy ed il signor
Robertson, suo insegnante di matematica.
Per le due
inizia un periodo molto difficile in cui ognuna soffre in solitudine,
incolpando l’altra del proprio dolore. Ad incorniciare questo fulcro narrativo
-spesso rappresentato come un filo nero atto a collegare sempre le due donne-
ci sono due vicende che portano nuovi dibattiti nel cottage delle Goodrow: la
scomparsa di un ragazzina in una città vicina e la gravidanza della migliore
amica di Amy; infine, ai margini di questo ideali fiore narrativo troviamo le
storie quotidiane degli altri abitanti di Shirley Falls, ognuno in cerca di
conforto e comprensione nel prossimo, ma spesso restio a concederne per primo.
Il romanzo risulta
diviso quasi a metà, alternando con gusto e ritmo incalzante frammenti del
passato alla narrazione nel presente, includendo inoltre qualche scorcio sul
futuro dei personaggi.
Logicamente le
due protagoniste ottengono la caratterizzazione più approfondita, anche per merito
dei loro POV intrecciati, che concedono spazio non solo ai pensieri ma anche ai
ricordi ed alle fantasie. Amy e Isabelle crescono insieme in questo romanzo,
comprendono i propri sbagli ed iniziano una nuova -e migliore- fase delle loro
vite.
Pur apprezzando
molto la giovane Amy, la cui storia mi ha in più punti ricordato la
protagonista di “Eleanor & Park. Per una volta nella vita” (QUI la
recensione), la mia preferenza va senza dubbio ad Isabelle, specialmente per il
grande coraggio che dimostra nella parte finale tentando di riparare agli
sbagli e cambiare destino.
Seppur non
siano sempre ben legati alla vita delle protagoniste, tutti i personaggi
secondari sono ben delineati e tra loro alcuni spiccano per l’eccellente
caratterizzazione, come la solare e ciarliera Fat Bev e Barbara Rawley, che
mostra una grande fragilità dietro la sua maschera austera.
La narrazione
è davvero ricca di dettagli e ciò contribuisce a rendere la storia vivida,
nonché la lettura coinvolgente ed incredibilmente rapida.
Non posso
esimermi dal mettere a confronto questo titolo con “Olive Kitteridge” (QUI la
recensione): le somiglianze sono parecchie e palesi, segno che la Strout si è
mantenuta abbastanza fedele al proprio stile nei dieci anni che separano la
pubblicazione dei due volumi. Il primo aspetto a saltare all’occhio è di certo
l’ambientazione, con le vicende calate nella placida provincia americana, quasi
fuori del tempo; entrambi i romanzi sono poi definiti dalle trame lente e prive
di eventi sorprendenti, oltre allo spazio concesso ai comprimari capaci di
rubare a tratti la scena alle protagoniste. Infine, Olive da un lato e le
Goodrow dall’altra sono donne forti e decise, seppur dotate di debolezza e
sentimenti reali.
L’edizione
Fazi presenta inoltre un’introduzione molto valida per comprendere a grandi
linee le tematiche del romanzo ed avere un assaggio delle sue atmosfere.
DOVE COMPRARE QUESTO LIBRO