«Una famiglia deve essere unita, deve restare compatta, padre, altrimenti la sventura busserà alla porta»
Un classico al mese
"I Buddenbrook" di Thomas Mann
LA SCHEDA TECNICA
TITOLO: I Buddenbrook. Decadenza di una famiglia
AUTORE: Thomas Mann
TITOLO ORIGINALE: Buddenbrooks. Verfall einer Familie
TRADUTTORE: Silvia Bortoli
EDITORE: Mondadori
COLLANA: Oscar Moderni
PAGINE: 720
VOTO: 4 stelline
TRADUTTORE: Silvia Bortoli
EDITORE: Mondadori
COLLANA: Oscar Moderni
PAGINE: 720
VOTO: 4 stelline
"I Buddenbrook" è un romanzo
familiare incentrato su una dinastia di commercianti borghesi di Lubecca, città
natale dello stesso Mann, dei quali seguiamo i momenti di maggiore gioia come
anche i rovesci di fortuna, nel corso di quattro generazioni.
Pur mettendo al centro delle vicende l'intera
famiglia, la storia è maggiormente focalizzata sui due figli maggiori del
console Buddenbrook, la volubile Antonie "Tony" e il pragmatico
Thomas, nonché sull'unico figlio di quest'ultimo, il cagionevole Johann
"Hanno". Si tratta di tre personaggi dalla caratterizzazione ben
distinta, dei quali il lettore percepisce chiaramente la crescita personale,
sia dal tono adottato nei dialoghi sia nel modo di affrontare le situazioni con
l'avanzare della storia.
La trama è praticamente inesistente,
trattandosi appunto di una saga familiare dove gli eventi più importanti sono
dati da nascite, morti e matrimoni, ma anche il lato economico gioca un ruolo
chiave nella narrazione, soprattutto per merito dell'attività svolta dai
Buddenbrook stessi. La loro natura di commercianti viene continuamente
evidenziata nel romanzo, con battute farcite di riferimenti al denaro e al valore
di immobili o di altri beni; un mondo dove la paura maggiore non è il lutto, ma
qualcosa di ben più terreno.
«[...] "bancarotta"... era
più atroce della morte, significava disordine, sfacelo, rovina, onta, vergogna,
disperazione, miseria...»
Da notare come le
influenze economiche vadano ad estendersi ad ogni aspetto della vita di questa
famiglia, composta anche da alcuni oculati risparmiatori che potrebbero far
scuola ad Ebenezer Scrooge stesso. Le relazioni sentimentali diventano quindi
qualcosa da stabilire sulla base del puro vantaggio economico, cercando di
trattare sulla cifra da corrispondere per la dote di una figlia o di sposare il
membro di una famiglia di rango elevato.
«"Sì, sì, sì, ma tanto è lo
stesso. Quello che conta è il guadagno. E per quanto riguarda il fidanzamento,
è un affare ineccepibile. Julchen diventerà una Möllendorpf e August avrà una
bella posizione..."»
Questa vera e propria venerazione del denaro
sarà uno dei fattori chiave per attivare la catena di eventi negativi che, come
suggerito dal sottotitolo dell'opera, poteranno in pochi decenni alla scomparsa
della famiglia. Altro elemento chiave è la considerazione che i Buddenbrook
hanno della loro dinastia, parte di un'alta borghesia che guarda con un misto
di invidia e desiderio alla vecchia nobiltà; lo vediamo molto bene dalle
riflessioni di Tony,
«Pur non rendendosene conto, era
convinta che ogni peculiarità del carattere, [...], facesse parte dell'eredità,
fosse una tradizione di famiglia e di conseguenza una cosa da venerare, a cui
portare in ogni caso rispetto.»
che considera le
proprietà immobiliari alla stregua di tradizioni familiari, e come tali
qualcosa da preservare rispetto alle influenze esterne.
Questo ruolo semi-nobiliare dei Buddenbrook
si scontra con due realtà vicine ma molti diverse; in primis con la classe dei
piccoli borghesi, i nuovi arricchiti, che vengono idealmente incarnati dalla
famiglia Hagenström. Ciò si palesa sin dai primi capitoli, ma giunge alla sua
massima espressione nella scena dell'elezione del nuovo senatore -quando Thomas
viene eletto per meriti non solo suoi-
«Il prestigio di Thomas Buddenbrook
era di altro genere. Egli non era solamente se stesso; in lui venivano
parimenti onorate le indimenticate personalità del padre, del nonno, del
bisnonno [...] egli era il depositario di una fama cittadina secolare.»
e nel momento della
vendita della vecchia casa nella Mengstraße, che per una crudele ironia passa
proprio alla famiglia rivale e diventa per la terza volta il simbolo del
benessere acquisito, in questo caso dagli Hagenström.
Ben più netto, seppur meno accentuato, è il
contrasto con le classi più umili che trovano voce nelle parole ispirate e fin
troppo idealistiche di Morten Schwarzkopf:
«"Noi, i borghesi, il terzo
stato, come ci hanno chiamati finora, vogliamo che esista soltanto
un'aristocrazia del merito, noi non riconosciamo più la nobiltà nullafacente,
noi respingiamo l'attuale ordinamento dei ceti sociali... [...]."»
Questo è solo uno dei
molti riferimenti storici presenti nel testo. Durante i cinquant'anni coperti
dalla narrazione possiamo vedere eventi epocali, come la Rivoluzione del 1848 o
le guerre della Prussia contro l'Impero Austriaco prima e la Francia di
Napoleone III poi.
Pur apprezzando la storia nel suo complesso,
specialmente per i personaggi estremamente realistici nei loro difetti umani,
ho riscontrato alcuni tratti stilistici discutibili, forse causati dalla
relativa inesperienza dell'autore. Mi ha infastidito la presenza di tanti
personaggi secondari, a volte poco più di comparse: per ognuno di loro Mann
spende righe su righe nelle descrizioni per poi farli sparire dalla storia;
questo aspetto è ridicolo soprattutto nella parte finale quando impiega oltre
una pagina per introdurre il professor Mantelsack quando è evidente che -dopo
quella scena- non lo vedremo più.
Negativo anche l'inserimento di lunghe
subordinate ad interrompere le frasi principali,
«[...] ci si procura nella moglie
del principale una sostenitrice nel caso, da evitare con ogni sforzo, ma pur
sempre possibile che si verificasse un errore sul lavoro oppure che la
soddisfazione del principale per questa o quella ragione non fosse completa.»
che riprendono solo
cinque righe di testo dopo, facendo perdere al lettore il filo logico di quanto
sta leggendo. Un elemento molto positivo è invece l'edizione Mondadori che, pur
avendo un prezzo abbastanza alto, presenta un'ottima qualità nel flessibile ed
una traduzione recente e accurata.
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