Wrap-Up - Letture di giugno 2020
Come stabilito nella
mia TBR, per il mese del Pride ho scelto sei libri le cui costine (o pagine
colorate in un caso) richiamassero i colori della bandiera arcobaleno. A fine
post, andrò a segnalare se -colori a parte- questi libri includono anche dei
personaggi LGBT+.
Il primo libro di
questo mese è stato un errore, un grosso errore. Ma io sono testarda e quando
un libro con una bella cover riceve recensioni generalmente negative mi
convinco che stanno sbagliando tutti e io sola saprò capire la vera essenza del
romanzo in questione. E puntualmente sbaglio.
C'è da dire che
"Everless" di Sara Holland aveva una premessa
dall'enorme potenziale: un mondo fantasy dove le persone misurano la loro
durata vitale attraverso il sangue che hanno in corpo, e possono diminuire i
propri anni con un prelievo del suddetto sangue per poi trasformarlo
letteralmente in moneta contante. Con queste basi si poteva creare una storia
ricca di riflessioni sul valore della vita umana e su chi sia degno di vivere più
a lungo; peccato che l'autrice decida di buttare tutto alle ortiche e produrre
un tradizionale fantasy YA, con tanto di antagonista senza nome (il reggente di
Vere docet) e scena in cui la protagonista viene trasformata in strafiga con
abito scollato e trucco.
I riferimenti ad
opere più note (leggasi semi-plagio) si vedono già dai primi capitoli, quando
la protagonista Jules va a caccia nel bosco e poi si "sacrifica" per
salvare un membro della sua famiglia... qualcuno ha detto Hunger Games? Dopo
poco sbucano anche le strizzatine d'occhio a Il diario del vampiro, con la nostra
eroina combattuta tra due fratelli agli antipodi: Roan, spigliato e gentile, e
Liam, misterioso e tendente alla stronzaggine random (sul serio, se la voleva
mandare via bastava licenziarla!).
Va precisato che il
lato romantico non è troppo predominante, sebbene la protagonista rimanga
letteralmente shockata ogni volta che vede uno dei due; il romanzo si concentra
invece sulle origini della magia che trasforma il sangue in monete e
sull'antica rivalità tra due figure -l'Incantatrice e l'Alchimista- considerate
alla stregua di divinità. Vi aspettereste quindi delle spiegazioni esaustive
sul sistema magico e la mitologia, giusto? Be', rivedere le vostre speranze perché
gli info dump, seppur numerosi, non sono sufficienti per colmare i grossi buchi
logici. Vi porto solo un paio tra i moltissimi esempi (senza spoiler,
tranquilli): non ci viene detto cosa succeda di preciso a chi assume le monete
-ringiovaniscono, rallentano o si bloccano?- e neppure perché non ci siano
donne che, durante il ciclo, non approfittano per fare incetta di sangue
mestruale; le credenze religiose invece sembrano derivare da una specie di
fiaba, della quale esistono più versioni e nessun testo ufficiale, quindi
abbiamo statue votive ma non c'è un ordine sacro o dei luoghi di culto.
Cosa dire delle
ripetizioni continue che fanno dubitare dell'intelligenza della protagonista?
oppure del lettore stesso, se la Holland si sente in dovere di dire ogni due
pagine che i ricchi prosciugano la vita dei poveri.
I personaggi non
vanno certo a migliorare la situazione. Ci vengono descritti solo attraverso le
parole di Jules, e al lettore non viene permesso di farsi una propria idea; per
lo meno con la protagonista si tenta qualcosa sul piano della caratterizzazione,
pur rimanendo sul banale. Anche Caro è abbastanza promettere, vedremo nel
secondo (ed ultimo) capitolo di questa serie.
Il mio voto è di una stellina e mezza.
Con la seconda
lettura mi sono decisamente rifatta perché, come promesso in un post di inizio
anno, ho affrontato un nuovo libro di Neil
Gaiman, in questo caso il favoloso "Nessun dove". Sicuramente è il miglior romanzo dell'autore tra
quelli letti fin'ora e si merita in toto le sue cinque stelline; se però siete curiosi di sapere qualcosa di più
sul libro -e sul mio amore sconfinato per il Marchese de Carabas- vi invito a
fare un salto QUI.
Avevo aspettative
abbastanza alte per "Opposite of
Always" di Justin A. Reynolds,
soprattutto perché quando si parla di viaggi nel tempo mi illudo sempre di aver
trovato un degno erede a "Le prime quindici vite di Harry August" di
Claire North (QUI la recensione); ormai dovrei aver capito che è inutile cercare
una versione YA di un romanzo preferito per adulti, ma a quando pare mi ostino
a perseverare! Comunque, alla fine non è stato il disastro che avevo messo in
preventivo: il libro si becca due
stelline e mezza e voi potete andare QUI per leggere la mia recensione.
Questo mese ho anche
continuato nella lettura della Grisha Trilogy di Leigh Bardugo con il secondo capitolo "Siege and Storm", dove ritroviamo Alina e Mal in fuga dal
Darkling dopo la disastrosa espansione della Shadow Fold; fuga di breve durata
perché il Darkling riesce a catturarli nell'arco di poche pagine, per poi
caricarli sulla nave corsara che sarà l'ambientazione principale della prima
parte del romanzo, mentre il resto della storia vedrà i nostri protagonisti di
nuovo a Ravka, prima per un tour elettorale e poi per un assedio pianificato
talmente bene da colpirsi da solo.
Rispetto a
"Shadow and Bone" (ne parlo QUI), questo volume ha uno sviluppo più
avventuroso ed un ritmo maggiormente efficacie, peccato che la quasi totalità
delle svolte di trama siano ad opera di deux ex machina, in particolare del
prediletto dell'autrice Sturmhond che, come tutti i personaggi ad esclusione
della povera protagonista, è bello in modo assurdo e brillante in ogni attività
in cui si cimenta. Credo si superfluo puntualizzare che l'ho detestato.
In questo secondo
libro, ho apprezzato maggiormente Alina e trovo la sua evoluzione credibile,
seppur un po' troppo repentina; ottime anche le interazioni con gli altri
personaggi, in particolare con Mal: la loro relazione diventa qui più complessa
e realistica. Mi hanno invece annoiata i dialoghi vuoti che hanno il solo scopo
di inserire frasi sagaci e quotabili, belle se prese da sole ma troppo forzate
nel contesto della storia. Boccio anche la confusione che si crea attorno ai
poteri dei Corporalki (perché adesso gli Heartrenders possono anche curare e
praticare la magia dei Tailor?) e l'assenza di un minimo di glossario per i
tanti termini inventati dalla Bardugo o le parole in pseudo-russo.
Al termine del
volume, oltre al classico Q&A con l'autrice, è presente anche la novella
"The Tailor" incentrata su Genya Safin ossia il mio personaggio
preferito: nel complesso è un racconto gradevole, utile sia per inquadrare
meglio il personaggio sia per comprendere alcuni retroscena della storia che la
narrazione in prima persona non permette di cogliere; diciamo che l'autrice si
è fatta perdonare per la presenza limitata di Genya in questo libro.
Il mio voto è di tre stelline.
Con la lettura di
"Queen of Chaos" sono
riuscita a completare la trilogia Il quarto elemento di Kat Ross, alla quale ho dedicato un post della rubrica Lettura
d'Insieme che potete leggere QUI; ora andiamo invece ad analizzare questo
capitolo, che ha dato una degna conclusione alla serie, pur mantenendo grosso
modo intatti i difetti dei volumi precedenti.
La trama si concentra
sull'invasione dei Druj, che distruggono le città dell'impero mentre i
protagonisti tentano di fermare i piani della Regina Neblis su diversi fronti,
motivo per il quale in questo libro i punti di vista si moltiplicano. Questo è
un aspetto sia positivo che negativo: da un lato è molto piacevole poter
seguire diversi personaggi e conoscere le loro riflessioni, ma d'altra parte
risulta fastidioso passare dalla prima persona del POV di Nazafareen alla terza
persona scelta per tutti gli altri. Tra l'altro, i capitoli dedicati a
Nazafareen nella parte finale diventano alquanto confusi a causa di uno
sviluppo della trama e, per chiarire gli eventi, l'autrice è costretta a
ripetere le stesse scene dal punto di vista di Lysandros o di Tijah.
Proprio la ex Water
Dog regala il POV migliore: ci permette di scoprire dei retroscena inediti sul
suo rapporto con Myrri, oltre a mostrare tutto il percorso che la porta a
superare gli avvenimenti di "Blood of the Prophet" (ne parlo QUI) e
trovare un nuovo obiettivo nella sua vita. Molto interessanti anche i capitoli
sul negromante Balthazar, seppur avessi delle riserve circa la redenzione che
viene promessa nella sinossi; è anche merito del suo POV se riusciamo a
scoprire qualcosa di più sul personaggio di Neblis, che diventa così
un'antagonista molto più credibile e solida rispetto ai volumi precedenti.
Tasto dolente è la
presenza di diversi spiegoni, soprattutto nella parte iniziale, del tutto
inutili dal momento che viene fornito un glossario molto esaustivo a fine
libro. Valuto invece in modo positivo l'epilogo che, seppur aperto (l'autrice
ha portato questi personaggi in due nuove serie), dona una sensazione di
completezza appagante.
Il mio voto è di quattro stelline.
Ho concluso il mese
con un classico della letteratura tedesca di fine Ottocento, ovvero "I Buddenbrook" di Thomas Mann, un grande (anche per il
numero di pagine) romanzo familiare nonché un accurato affresco della vita
borghese nella Germania ancora divisa di quegli anni. Potete leggere QUI la mia
recensione dettagliata per questo titolo che ho valutato con quattro stelline.
Per quanto riguarda
la presenza o meno di personaggi LGBT+, devo ammettere che i due volumi sui
quali avevo più speranze si sono rivelati un flop totale: "Opposite of
Always" non ha nessun accenno di personaggi non-cisgender, mentre in
"Everless" viene menzionata di sfuggita una coppia gay (praticamente
delle comparse). "Siege and Storm" ha un personaggio secondario non
cisgender, anche se la cosa non viene indagata oltre, quasi meglio "I Buddenbrook"
dove ci sono delle allusioni più o meno velate ad una relazione gay che
riguarda uno dei protagonisti. Da "Queen of Chaos" mi aspettavo
qualcosa, e in effetti viene inserita una coppia ufficiale gay -con uno dei
personaggi POV del romanzo-, ma la vera sorpresa è stato "Nessun
dove": abbiamo un personaggio secondario gay, un personaggio principale
non binario e viene anche menzionata una coppia lesbica.
- "Everless" di Sara Holland
- "Siege and Storm" di Leigh Bardugo
- "Queen of Chaos" di Kat Ross
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