martedì 30 giugno 2020

Wrap-Up - Letture di giugno 2020

Wrap-Up - Letture di giugno 2020



Come stabilito nella mia TBR, per il mese del Pride ho scelto sei libri le cui costine (o pagine colorate in un caso) richiamassero i colori della bandiera arcobaleno. A fine post, andrò a segnalare se -colori a parte- questi libri includono anche dei personaggi LGBT+.

Il primo libro di questo mese è stato un errore, un grosso errore. Ma io sono testarda e quando un libro con una bella cover riceve recensioni generalmente negative mi convinco che stanno sbagliando tutti e io sola saprò capire la vera essenza del romanzo in questione. E puntualmente sbaglio.
C'è da dire che "Everless" di Sara Holland aveva una premessa dall'enorme potenziale: un mondo fantasy dove le persone misurano la loro durata vitale attraverso il sangue che hanno in corpo, e possono diminuire i propri anni con un prelievo del suddetto sangue per poi trasformarlo letteralmente in moneta contante. Con queste basi si poteva creare una storia ricca di riflessioni sul valore della vita umana e su chi sia degno di vivere più a lungo; peccato che l'autrice decida di buttare tutto alle ortiche e produrre un tradizionale fantasy YA, con tanto di antagonista senza nome (il reggente di Vere docet) e scena in cui la protagonista viene trasformata in strafiga con abito scollato e trucco.
I riferimenti ad opere più note (leggasi semi-plagio) si vedono già dai primi capitoli, quando la protagonista Jules va a caccia nel bosco e poi si "sacrifica" per salvare un membro della sua famiglia... qualcuno ha detto Hunger Games? Dopo poco sbucano anche le strizzatine d'occhio a Il diario del vampiro, con la nostra eroina combattuta tra due fratelli agli antipodi: Roan, spigliato e gentile, e Liam, misterioso e tendente alla stronzaggine random (sul serio, se la voleva mandare via bastava licenziarla!).
Va precisato che il lato romantico non è troppo predominante, sebbene la protagonista rimanga letteralmente shockata ogni volta che vede uno dei due; il romanzo si concentra invece sulle origini della magia che trasforma il sangue in monete e sull'antica rivalità tra due figure -l'Incantatrice e l'Alchimista- considerate alla stregua di divinità. Vi aspettereste quindi delle spiegazioni esaustive sul sistema magico e la mitologia, giusto? Be', rivedere le vostre speranze perché gli info dump, seppur numerosi, non sono sufficienti per colmare i grossi buchi logici. Vi porto solo un paio tra i moltissimi esempi (senza spoiler, tranquilli): non ci viene detto cosa succeda di preciso a chi assume le monete -ringiovaniscono, rallentano o si bloccano?- e neppure perché non ci siano donne che, durante il ciclo, non approfittano per fare incetta di sangue mestruale; le credenze religiose invece sembrano derivare da una specie di fiaba, della quale esistono più versioni e nessun testo ufficiale, quindi abbiamo statue votive ma non c'è un ordine sacro o dei luoghi di culto.
Cosa dire delle ripetizioni continue che fanno dubitare dell'intelligenza della protagonista? oppure del lettore stesso, se la Holland si sente in dovere di dire ogni due pagine che i ricchi prosciugano la vita dei poveri.
I personaggi non vanno certo a migliorare la situazione. Ci vengono descritti solo attraverso le parole di Jules, e al lettore non viene permesso di farsi una propria idea; per lo meno con la protagonista si tenta qualcosa sul piano della caratterizzazione, pur rimanendo sul banale. Anche Caro è abbastanza promettere, vedremo nel secondo (ed ultimo) capitolo di questa serie.
Il mio voto è di una stellina e mezza.

Con la seconda lettura mi sono decisamente rifatta perché, come promesso in un post di inizio anno, ho affrontato un nuovo libro di Neil Gaiman, in questo caso il favoloso "Nessun dove". Sicuramente è il miglior romanzo dell'autore tra quelli letti fin'ora e si merita in toto le sue cinque stelline; se però siete curiosi di sapere qualcosa di più sul libro -e sul mio amore sconfinato per il Marchese de Carabas- vi invito a fare un salto QUI.

Avevo aspettative abbastanza alte per "Opposite of Always" di Justin A. Reynolds, soprattutto perché quando si parla di viaggi nel tempo mi illudo sempre di aver trovato un degno erede a "Le prime quindici vite di Harry August" di Claire North (QUI la recensione); ormai dovrei aver capito che è inutile cercare una versione YA di un romanzo preferito per adulti, ma a quando pare mi ostino a perseverare! Comunque, alla fine non è stato il disastro che avevo messo in preventivo: il libro si becca due stelline e mezza e voi potete andare QUI per leggere la mia recensione.

Questo mese ho anche continuato nella lettura della Grisha Trilogy di Leigh Bardugo con il secondo capitolo "Siege and Storm", dove ritroviamo Alina e Mal in fuga dal Darkling dopo la disastrosa espansione della Shadow Fold; fuga di breve durata perché il Darkling riesce a catturarli nell'arco di poche pagine, per poi caricarli sulla nave corsara che sarà l'ambientazione principale della prima parte del romanzo, mentre il resto della storia vedrà i nostri protagonisti di nuovo a Ravka, prima per un tour elettorale e poi per un assedio pianificato talmente bene da colpirsi da solo.
Rispetto a "Shadow and Bone" (ne parlo QUI), questo volume ha uno sviluppo più avventuroso ed un ritmo maggiormente efficacie, peccato che la quasi totalità delle svolte di trama siano ad opera di deux ex machina, in particolare del prediletto dell'autrice Sturmhond che, come tutti i personaggi ad esclusione della povera protagonista, è bello in modo assurdo e brillante in ogni attività in cui si cimenta. Credo si superfluo puntualizzare che l'ho detestato.
In questo secondo libro, ho apprezzato maggiormente Alina e trovo la sua evoluzione credibile, seppur un po' troppo repentina; ottime anche le interazioni con gli altri personaggi, in particolare con Mal: la loro relazione diventa qui più complessa e realistica. Mi hanno invece annoiata i dialoghi vuoti che hanno il solo scopo di inserire frasi sagaci e quotabili, belle se prese da sole ma troppo forzate nel contesto della storia. Boccio anche la confusione che si crea attorno ai poteri dei Corporalki (perché adesso gli Heartrenders possono anche curare e praticare la magia dei Tailor?) e l'assenza di un minimo di glossario per i tanti termini inventati dalla Bardugo o le parole in pseudo-russo.
Al termine del volume, oltre al classico Q&A con l'autrice, è presente anche la novella "The Tailor" incentrata su Genya Safin ossia il mio personaggio preferito: nel complesso è un racconto gradevole, utile sia per inquadrare meglio il personaggio sia per comprendere alcuni retroscena della storia che la narrazione in prima persona non permette di cogliere; diciamo che l'autrice si è fatta perdonare per la presenza limitata di Genya in questo libro.
Il mio voto è di tre stelline.

Con la lettura di "Queen of Chaos" sono riuscita a completare la trilogia Il quarto elemento di Kat Ross, alla quale ho dedicato un post della rubrica Lettura d'Insieme che potete leggere QUI; ora andiamo invece ad analizzare questo capitolo, che ha dato una degna conclusione alla serie, pur mantenendo grosso modo intatti i difetti dei volumi precedenti.
La trama si concentra sull'invasione dei Druj, che distruggono le città dell'impero mentre i protagonisti tentano di fermare i piani della Regina Neblis su diversi fronti, motivo per il quale in questo libro i punti di vista si moltiplicano. Questo è un aspetto sia positivo che negativo: da un lato è molto piacevole poter seguire diversi personaggi e conoscere le loro riflessioni, ma d'altra parte risulta fastidioso passare dalla prima persona del POV di Nazafareen alla terza persona scelta per tutti gli altri. Tra l'altro, i capitoli dedicati a Nazafareen nella parte finale diventano alquanto confusi a causa di uno sviluppo della trama e, per chiarire gli eventi, l'autrice è costretta a ripetere le stesse scene dal punto di vista di Lysandros o di Tijah.
Proprio la ex Water Dog regala il POV migliore: ci permette di scoprire dei retroscena inediti sul suo rapporto con Myrri, oltre a mostrare tutto il percorso che la porta a superare gli avvenimenti di "Blood of the Prophet" (ne parlo QUI) e trovare un nuovo obiettivo nella sua vita. Molto interessanti anche i capitoli sul negromante Balthazar, seppur avessi delle riserve circa la redenzione che viene promessa nella sinossi; è anche merito del suo POV se riusciamo a scoprire qualcosa di più sul personaggio di Neblis, che diventa così un'antagonista molto più credibile e solida rispetto ai volumi precedenti.
Tasto dolente è la presenza di diversi spiegoni, soprattutto nella parte iniziale, del tutto inutili dal momento che viene fornito un glossario molto esaustivo a fine libro. Valuto invece in modo positivo l'epilogo che, seppur aperto (l'autrice ha portato questi personaggi in due nuove serie), dona una sensazione di completezza appagante.
Il mio voto è di quattro stelline.

Ho concluso il mese con un classico della letteratura tedesca di fine Ottocento, ovvero "I Buddenbrook" di Thomas Mann, un grande (anche per il numero di pagine) romanzo familiare nonché un accurato affresco della vita borghese nella Germania ancora divisa di quegli anni. Potete leggere QUI la mia recensione dettagliata per questo titolo che ho valutato con quattro stelline.

Per quanto riguarda la presenza o meno di personaggi LGBT+, devo ammettere che i due volumi sui quali avevo più speranze si sono rivelati un flop totale: "Opposite of Always" non ha nessun accenno di personaggi non-cisgender, mentre in "Everless" viene menzionata di sfuggita una coppia gay (praticamente delle comparse). "Siege and Storm" ha un personaggio secondario non cisgender, anche se la cosa non viene indagata oltre, quasi meglio "I Buddenbrook" dove ci sono delle allusioni più o meno velate ad una relazione gay che riguarda uno dei protagonisti. Da "Queen of Chaos" mi aspettavo qualcosa, e in effetti viene inserita una coppia ufficiale gay -con uno dei personaggi POV del romanzo-, ma la vera sorpresa è stato "Nessun dove": abbiamo un personaggio secondario gay, un personaggio principale non binario e viene anche menzionata una coppia lesbica.

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