Post Chiacchiericcio
Ambientazione o genere?
Spesso
mi capita di lamentare il pressapochismo con cui il genere di un libro viene
confuso con il target al quale è rivolto. Un caso molto frequente è quello dei
romance o dei romanzi di formazione per ragazzi che vengono etichettati
genericamente come Young Adult, forse perché quello è spesso il range d'età dei
protagonisti nelle storie in questione.
Oggi
vorrei parlare invece di un altro elemento dei romanzi che molte volte viene
scambiato per il genere, e va così a confondere le idee ai lettori in cerca di
informazioni: l'ambientazione. Premetto che questi "errori" sono
opera sia dei recensori dilettanti (come la sottoscritta) sia delle case
editrici che, al momento di lanciare un determinato titolo, cercano di puntare
sul genere più in voga al momento.
Un
esempio pratico -che potete vedere nell'immagine del post- è "An Enchantment of Ravens" di
Margaret Rogerson (QUI la recensione): su Goodreads la prima categoria con cui è
etichettato da oltre 2.400 utenti è "Fantasy", mentre solo un quarto
di essi l'ha riconosciuto per ciò che è realmente, ossia un
"Romance". Infatti, bastano poche pagine per capire come l'elemento
fantastico sia legato solo all'ambientazione, tanto che il sistema magico
rimane abbastanza nebuloso e anche delle varie corti fatate vediamo ben poco;
per contro, il romanzo da molto più spazio allo sviluppo della storia d'amore
tra i due protagonisti.
Avevo
evidenziato lo stesso problema in Captive
Prince Series di C.S. Pacat (analizzo l'intera serie QUI), che tantissimi
hanno bollato come "Fantasy" o perfino "Historical" solo
perché i personaggi si muovono in un mondo inventato che ricorda in alcuni
aspetti l'antica Grecia.
"The Rest of Us Just Live Here" di
Patrick Ness (QUI la recensione) è invece chiaramente un romanzo di formazione
che vuole trattare problematiche adolescenziali, anche molto forti, ma è stato
presentato e/o recepito come un'avventura fantasy (date un'occhiata alla cover
bulgara nella recensione!), sebbene quello sia solo un tratto della realtà in
cui è ambientata la storia.
Ricordo
di essermi molto innervosita quando, durante la lettura della duologia The Ivy Series di Amy Engel (analizzo
l'intera serie QUI), ho realizzato che non era un distopico bensì un romance.
Forse strillare «Emozionante come Hunger
Games» in quarta di copertina potrebbe aver contribuito a confondermi un
po' le idee.
Dobbiamo
chiedere quindi maggiore trasparenza agli editori? sì, ma non otterremo grandi
risultati dal momento che il loro obiettivo è il profitto, indipendentemente da
come un titolo viene recepito dal pubblico. Nel nostro piccolo possiamo però
essere chiari quando parliamo di un romanzo ad amici o parenti ai quali
vogliamo propinarlo, oppure agli utenti nel caso di blog letterari.
E
voi? Siete mai rimasti delusi dopo aver scoperto che il romanzo con l'astronave
in copertina non era un sci-fi bensì un thriller (è un esempio random,
tranquilli)?
Se
vi va, rispondetemi con un commento sotto questo post.
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