giovedì 13 agosto 2020

Post Chiacchiericcio - Ambientazione o genere?

Post Chiacchiericcio

Ambientazione o genere?





Spesso mi capita di lamentare il pressapochismo con cui il genere di un libro viene confuso con il target al quale è rivolto. Un caso molto frequente è quello dei romance o dei romanzi di formazione per ragazzi che vengono etichettati genericamente come Young Adult, forse perché quello è spesso il range d'età dei protagonisti nelle storie in questione.
Oggi vorrei parlare invece di un altro elemento dei romanzi che molte volte viene scambiato per il genere, e va così a confondere le idee ai lettori in cerca di informazioni: l'ambientazione. Premetto che questi "errori" sono opera sia dei recensori dilettanti (come la sottoscritta) sia delle case editrici che, al momento di lanciare un determinato titolo, cercano di puntare sul genere più in voga al momento.
Un esempio pratico -che potete vedere nell'immagine del post- è "An Enchantment of Ravens" di Margaret Rogerson (QUI la recensione): su Goodreads la prima categoria con cui è etichettato da oltre 2.400 utenti è "Fantasy", mentre solo un quarto di essi l'ha riconosciuto per ciò che è realmente, ossia un "Romance". Infatti, bastano poche pagine per capire come l'elemento fantastico sia legato solo all'ambientazione, tanto che il sistema magico rimane abbastanza nebuloso e anche delle varie corti fatate vediamo ben poco; per contro, il romanzo da molto più spazio allo sviluppo della storia d'amore tra i due protagonisti.
Avevo evidenziato lo stesso problema in Captive Prince Series di C.S. Pacat (analizzo l'intera serie QUI), che tantissimi hanno bollato come "Fantasy" o perfino "Historical" solo perché i personaggi si muovono in un mondo inventato che ricorda in alcuni aspetti l'antica Grecia.
"The Rest of Us Just Live Here" di Patrick Ness (QUI la recensione) è invece chiaramente un romanzo di formazione che vuole trattare problematiche adolescenziali, anche molto forti, ma è stato presentato e/o recepito come un'avventura fantasy (date un'occhiata alla cover bulgara nella recensione!), sebbene quello sia solo un tratto della realtà in cui è ambientata la storia.
Ricordo di essermi molto innervosita quando, durante la lettura della duologia The Ivy Series di Amy Engel (analizzo l'intera serie QUI), ho realizzato che non era un distopico bensì un romance. Forse strillare «Emozionante come Hunger Games» in quarta di copertina potrebbe aver contribuito a confondermi un po' le idee.
Dobbiamo chiedere quindi maggiore trasparenza agli editori? sì, ma non otterremo grandi risultati dal momento che il loro obiettivo è il profitto, indipendentemente da come un titolo viene recepito dal pubblico. Nel nostro piccolo possiamo però essere chiari quando parliamo di un romanzo ad amici o parenti ai quali vogliamo propinarlo, oppure agli utenti nel caso di blog letterari.

E voi? Siete mai rimasti delusi dopo aver scoperto che il romanzo con l'astronave in copertina non era un sci-fi bensì un thriller (è un esempio random, tranquilli)?
Se vi va, rispondetemi con un commento sotto questo post.

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