lunedì 23 novembre 2020

Lettura d'Insieme - The Young Elites di Marie Lu

Lettura d'Insieme

The Young Elites di Marie Lu


Cover britanniche
 

  The Young Elites è una trilogia fantasy con target young adult scritta da Marie Lu e pubblicata tra il 2014 e il 2016.
  La storia si ambienta in un mondo fantastico dove una pestilenza ha decimato la popolazione anni prima: i pochi superstiti sono gravemente menomati, anche se alcuni di loro hanno ottenuto dei poteri speciali, venendo ribattezzati Young Elites. La protagonista Adelina è stata sfregiata dalla malattia ed è divisa tra l'astio per il padre e l'affetto della sorella minore Violetta; quando l'uomo tenta di venderla, la ragazza fugge di casa e scopre di poter controllare le ombre. Abilità che le tornerà molto utile, non solo per salvarsi ma anche per ottenere la sua vendetta.

 
Questa serie mi è abbastanza piaciuta, ma alcuni aspetti non mi hanno convinta del tutto, e sono qui per elencare pro e contro alla lettura della serie.

  Attenzione: da qui in poi ci saranno SPOILER!


PRO 

1. ANTIEROI PROTAGONISTI

  Come dissi in un post di qualche mese fa, penso che questo titolo sia stato il capostipite del fortunato filone dei romanzi con i villain come protagonisti. Tutti i personaggi principali hanno qualche caratteristica negativa o si comportano in modo violento, spesso traendo anche un piacere perverso nell'infliggere dolore al prossimo.

«Oh, I've wanted to do this for so long. I pull harder, twisting, increasing his belief that he is in agony-that his limbs are being ripped off one by one, that someone is peeling the skin off his back.»

Prossimo che molto spesso quella sofferenza se l'è in parte meritata, ma questo non rende certo gli antieroi i "buoni" della storia.

  Adelina è solo l'esempio più lampante di questa scelta nella caratterizzazione del cast; infatti, fin da prima della scoperta dei suoi poteri, la vediamo fare pensieri collegati alla vendetta.

«They just don't want me as a wife. One of them jokes about cornering me the next time I walk alone in our garden. I laugh with him. I imagine mixing poison into his tea, [...].»

E ovviamente il lettore è portato comunque a considerare lei e gli altri come i protagonisti per i quali tifare perché molto spesso sono contrapposti a delle figure ancor più detestabili.

  Mi è piaciuto anche che la sete di potere, status e ricchezza nei personaggi venisse mostrata con molta chiarezza, senza nascondere la loro vera natura dietro finti buonismi.

«"I do it because I want to, because I can. That's what anyone truly means when they gain power and call it altruism, isn't it? I'm just not afraid to admit it."»

La narrativa per ragazzi ha già fin troppi personaggi moralisti e sempre repressi nelle ambizioni: a mio avviso, Marie Lu è stata coraggiosa nel tentare di innovare un po' il target.

2. IL TRIANGOLO CHE NON TI ASPETTI

  Un altro cliché dei romanzi YA che questa serie scardina è il famigerato triangolo amoroso. In realtà, l'autrice è stata abbastanza furba da servirsi di questo tropo, ma senza seguire la strada più banale.
 
In quanti libri per ragazzi vediamo l'affetto della protagonista femminile conteso da due affascinanti giovani? Qui la situazione è leggermente diversa: se è inconfutabile che Adelina sia da subito attratta da Enzo, è anche vero che non è lei il vertice del triangolo in questione: scopriamo ben presto che Raffaele non è stato scritto per innamorarsi a sua volta della nostra protagonista, perché dietro alla sua lealtà verso il principe si nasconde un amore sincero.

  Anche la risoluzione finale di questa situazione mi ha convinto; l'autrice non da il contentino a nessuno, anzi ci mostra come una volta conclusa una storia d'amore si possa andare avanti e trovare un altro scopo nella vita (per Raffaele) o un'altra persona a cui legarsi (per Adelina).

3. MAGIANO E GEMMA

  Il cast di questa trilogia è abbastanza numeroso, quindi per la legge dei grandi numeri era scontato che avrei trovato dei personaggi preferiti. Ironicamente, in entrambi i casi si tratta di personaggi molto positivi, rispetto alla media della serie.
  Nel primo libro, il personaggio di Gemma mi ha molto colpito; motivo per il quale la sua morte è stata tra le più devastanti. Nonostante non ottenga troppo spazio nella storia, le scene in cui la vediamo interagire con gli altri Daggers o passeggiare circondata da qualche animale sono ottime.
  Mi è piaciuto molto vedere la sua fierezza nei momenti in cui viene discriminata per la piaga violacea che le copre metà del viso;

«Even though he stays festive, I notice him avoid contact with her, jerking his hand away so that he can't be dirtied by her touch. Gemma's smile wavers [...] but she still lifts her head high and masks her discomfort behind a widening grin.»

inoltre lei è una dei pochi personaggi a ispirare dei sentimenti positivi nella nostra solare (SARCASMO!) Adelina. In particolare, nella scena in cui la ringrazia per l'aiuto dato ai Daggers, la possibilità che tra le due nasca una splendida amicizia sembra quasi realtà.

«"My father and I are both grateful." [...] Then she laughs. It is a bright, ringing sound, the laugh of someone who is loved. In spite of everything, I can't help laughing along with her. »

  Anche il mio secondo preferito è un personaggio solare e carismatico; inoltre, nel suo caso un decesso prematuro non lo ferma dal poter portare un po' di gioia nella vita della protagonista.

  Pur essendo nel complesso uno dei personaggi più buoni, Magiano non è privo di difetti mortali: la sua natura stessa di Elite gli fa desiderare continuamente nuove ricchezze,

«"I have everything I could ever want here, Adelina, [...] What more do I need?"

But I have taken something away from him.»

e non si accontenta di ottenerle in modo più o meno lecito come braccio destro di Adelina.

  Ho adorato leggere le sue linee di dialogo, perché sono tra le poche in cui l'autrice ci concedere qualche battuta, anche se fortemente sarcastica.

Cover francesi
«"[...] And you sent their ambassador back bearing your crest dipped in the blood of their fallen soldiers." He gave me a pointed look. "I seem to remember suggesting something subtler."»


Mi ha convinto anche la sua relazione con la protagonista, molto più (opinione impopolare in arrivo!) di quella tra lei ed Enzo; trovo che i due abbiamo una buona chimica e bilancino l'uno il carattere dell'altra.

  Magiano si dimostra inoltre molto rispettoso dei sentimenti di Adelina,

«I'm grateful to Magiano for his silence. He squeezes my hand once, [...].»

senza per questo ignorarla nei momenti in cui il suo potere la mette in difficoltà. Che altro dire? è decisamente l'uomo ideale.

4. EVOLUZIONE DEI POTERI

  Ad una prima occhiata, i poteri degli Elites potrebbero sembrare alquanto banali, specie ai nostri giorni in cui i film e le serie TV a tema supereroistico pullulano. L'autrice è stata però alquanto ingegnosa, ed ha strutturato per i poteri un arco narrativo tutto loro.
  Inizialmente vediamo gli Elites alle prese con i primi esperimenti in cui tentano di padroneggiare le nuove abilità, in particolare Adelina che scopre relativamente tardi quale sia il suo potere.
  In un secondo momento i poteri si vanno ampliando, e i protagonisti diventano via via più abili nell'impiegarli per nuovi scopi.

«It's true, she may become the most powerful of us all. She can already create illusions that trick the eyes and ears. Eventually, she'll realize that she can also trick one's taste, smell, and touch."

[...]

"She will be able to fool a thirsty man into drinking liquid metal. She will be able to make someone feel pain that isn't there."»

Questo rappresenta il culmine dell'evoluzione, perché gradualmente si capisce che essi influenzano chi li sfrutta; le ossa di Lucent si fanno sempre più fragili, le ustioni sulle mani di Enzo si estendono alle braccia e le illusioni sfuggono al controllo di Adelina. 

«I hold the vision for as long as I can. I would have held it forever, happy to lose myself in it for the rest of my life.»

  Tra il secondo ed il terzo libro, arriviamo a capire che i poteri avranno come ultima conseguenza quella di uccidere gli Elites, ritornando così in possesso gli dei, loro legittimi proprietari.

«She [Maeve] knows, by some instinct of survival, that if she tried to use her power, it would kill her.»

5. FINALI

  Forse non potranno piacere a tutti, ma ritengo che in tutti e tre i finali si noti un deciso sforzo di originalità, creando delle situazioni atte a ribaltare le carte in tavola.
  Chi poteva prevedere la violenta morte di Enzo alla fine di "The Young Elites"? Anche considerando la "resurrezione" operata da Maeve, il suo personaggio non torna mai ad essere quello del primo libro.
  Stesso discorso vale per il golpe di Adelina (anche se su questo tornerò tra qualche punto) e per l'epilogo. E non mi riferisco tanto al suo sacrificio in favore della sorella, quanto all'ascesa di quest'ultima al trono; tra l'altro al fianco di Sergio con il quale -pur restando sempre in secondo piano- forma una coppia molto dolce.

CONTRO

1. CITAZIONI

  Mi riferisco ai brevi estratti che si trovano all'inizio dei capitoli POV di Adelina, che sembrano per l'appunto delle citazioni tratte da opere o scritti di questo mondo fantasy. Si tratta di un espediente usato da parecchi altri autori -mi viene subito in mente la trilogia The Tearling di Erika Johansen (analizzo QUI l'intera serie)- e pur non apprezzandolo particolarmente potrei tollerarlo in caso di necessità.
 
Purtroppo ci sono diverse problematiche: innanzitutto creare, anche in parte, il world building attraverso queste citazioni mi sembra alquanto pigra come scelta; c'è poi il problema dell'utilità, perché solo una minima parte sono effettivamente necessari per comprendere il mondo in cui si muovono i personaggi, ma non è facile capire quali siano.
  Di conseguenza, il lettore si trova diviso tra l'ansia all'idea di aver perso quale informazione vitale e la noia di fronte a frasette prive di spessore, messe lì solo perché in tono con quanto succede nel capitolo.

2. NOMIGNOLI

  Come già accennato, pur essendo una serie etichettabile come fantasy, The Young Elites ha degli elementi in comune con le storie di supereroi; oltre -ovviamente- ai poteri, gli Elites hanno infatti degli alterego con i quali vengono identificati. Premesso che alcuni di questi nomi non sono necessariamente collegati al potere del personaggio in questione (ad esempio, Enzo è un pirocineta ma viene chiamato The Reaper, ossia Il Mietitore) e creano un po' di confusione, oltre ad essere affibbiati anche a persone comuni,

«"A man called the Night King rules the city. [...]"»

trovo questi nomignoli troppo pretenziosi e, a lungo andare, anche ridicoli.

Cover indonesiane
  Infatti, non vengono usati solo dai Daggers durante le missioni ma anche in situazioni casuali, o perfino nei pensieri della protagonista,

«If the Windwalker were with us, she could have effortlessly lifted us onto the walls [...].»

che sa perfettamente quale sia la vera identità di Lucent, quindi non ha senso che si riferisca a lei in quel modo.

  Nel complesso, mi sono sembrati davvero cringe e avrei preferito fossero limitati al primo libro, se proprio dovevano essere usati.

3. L'ASSENZA DELLA CHIESA CATTOLICA

  Non credevo che sarebbe mai successo, ma mi trovo costretta a lamentare l'assenza della Chiesa cattolica in un romanzo fantasy. Generalmente, l'espediente di inserire questa fede (o un suo equivalente) in una storia lontana dalla realtà mi infastidisce parecchio, perché la ritengo una scelta molto svogliata per un autore che -creando un mondo del tutto nuovo- potrebbe inventare qualunque religione gli venga in mente.
  Per assurdo, in questa trilogia il Cattolicesimo invece doveva esserci. Prima di tutto perché altrimenti non si spiega il modo in cui calcolano gli anni: siamo nel 1361 quando la storia inizia, ma il 1361 a partire da quale evento? potrebbe essere la nascita di Cristo (l'ambientazione in parte coincide) ma non viene mai spiegato.  Abbiamo poi l'Inquisition Axis, che ci viene presentata come un corpo militare al servizio diretto della famiglia reale di Kenettra,

«"Our order has always existed to protect the Kenettran crown. [...] By pledging your lives to the Inquisition's order, you promise to forever dedicate yourselves to the royal family, and to guard the throne with your lives."»

peccato che questo li renda del tutto estranei al concetto cattolico di Inquisizione, della quale sfruttano il nome a sproposito.

  Più andiamo avanti con la storia, più questo equivoco si fa confuso dal momento che Teren -a capo dell'Inquisition Axis- sembra in tutto e per tutto un invasato religioso e non un semplice soldato,

«"I shouldn't have questioned my queen," he adds after a moment. "It is an insult to the gods."»

sempre in preda a dei sensi di colpa che i suoi colleghi non sembrano affatto condividere. A questo punto era meglio esportare il Vaticano anche a Kenettra.

4. INFANTIL... SEMPLICITÀ

  Nulla di nuovo sotto il sole nel panorama dei romanzi con target YA; anche perché in questo aspetto per me Marissa Meyer con la tetralogia The Lunar Chronicles (analizzo QUI l'intera serie) rimane imbattibile.
 
Purtroppo per noi anche Marie Lu si difende bene e le assurdità a livello politico non mancano: la presa di potere di Adelina -già nominata qualche punto fa- è del tutto inverosimile; com'è inverosimile che riesca a governare per più di un anno nella condizione mentale in cui si trova, con soltanto Magiano e Sergio ad aiutarla.

 
Rimanendo in tema, quant'è assurda la scena all'inizio di "The Midnight Star"? Vediamo la protagonista di rientro da una guerra di conquista random ed inutile (gestita con la stessa leggerezza di una partita di golf) e, quando Sergio le comunica che alcuni uomini hanno cercato di entrare nel palazzo, il dialogo ci lascia intendere che lei venga interrogata per ogni piccolezza!

«"And what are you planning to do with those prisoners?"

[...]

"Whatever you like. You're the queen."»

A me non pare credibile che il sovrano di un regno sia disturbato per questioni del genere. E poi ci dovrebbero essere delle leggi a regolamentare situazioni analoghe.

  Un altro passaggio in cui si semplifica un po' troppo per fare in fretta è la scena in cui Violetta, parlando nel sonno,

«Now I understand. She is telling me what happened after she fled the palace, [...].»

racconta alla sorella quanto si è persa nell'ultimo anno. Un modo decisamente conveniente per aggiornare rapidamente Adelina, senza focalizzarsi troppo sul loro rapporto.

  In "The Midnight Star" è presente poi una serie alquanto lunga di ingenuità narrative: a cominciare dagli allineamenti necessari per la missione (guarda caso, proprio quelli dei protagonisti!), passando per la facilità con cui Teren accetta -mettendo anche a rischio la vita più volte-, per finire con la paraculata doc:

«"You said all of our alignments to the gods must be in the immortal realm in order for us to be here. [...]"

"Because her [Violetta's] soul is already in the immortal world."»

Mi volete dire che basta l'anima di un Elite nel reame immortale per far passare tutti? Possibile che nel corso degli anni non ne siamo morti abbastanza da rendere superflua la presenta di quasi tutti i personaggi?

  E poi quanto è assurdo Raffaele che, dopo anni di studi (dove? come? quando?), decide di provare lo stesso, senza Violetta? Meno male che l'autrice ha estratto questo espediente dal cappello, oppure la sorte del mondo sarebbe stata sacrificata per un momento di stupidità casuale.

5. EDIZIONE

  E per concludere, qualcosa di decisamente superficiale spendendo un paio di righe sull'edizione, in questo caso quella britannica in flessibile.  Il primo problema che si nota è la fragilità delle copertine: dopo una sola lettura, la pellicola esterna si sfoglia in modo ammirevole! Che dire poi dell'abominevole scelta di realizzare delle elaborazioni in CGI per le cover -dalla qualità assai discutibile, tra l'altro- specie quando la stessa Marie Lu è un'illustratrice abbastanza nota.
  Per ultima, la mappa. Di solito apprezzo lo sforzo di includerne una nei fantasy, ma questa non viene mai aggiornata, omettendo così i luoghi in cui i personaggi si spostano nel secondo e nel terzo libro. Come se non bastasse, io ancora non mi raccapezzo di quelle dannate cascate in mezzo all'oceano... qualche buona anima mi potrebbe fornire una delucidazione?

VALUTAZIONI SINGOLE

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