Wrap-Up - Letture di ottobre 2019
Doveva essere un mese
dedicato alle storie dell'orrore o con degli esseri sovrannaturali per
protagonisti. E sebbene siano state principalmente letture positive, non posso
dire di aver centrato in pieno l'obiettivo.
Dopo le letture
deludenti di fine settembre, per compensazione ottobre sarebbe dovuto iniziare
bene, giusto? Inaspettatamente, sì!
Ho cominciato con una
nuova serie, la Trilogia dei Sogni dell'autrice tedesca più british della
letteratura contemporanea, ovvero Kerstin
Gier. Innanzitutto va segnalato che “Silver”,
il primo capitolo di questa serie è stato rieditato in Italia con il
sottotitolo “Il libro dei sogni”, perché proprio di sogni qui si parla.
La protagonista Liv
scopre infatti di poter entrare nel subconscio altrui attraverso una sorta di
sogno lucido, ma cominciamo dal principio: assieme alla sorellina Mia, Liv
subisce l’ennesimo trasloco, arrivando a Londra dove dovranno vivere con la
famiglia del nuovo compagno della madre. La ragazza si troverà al centro di
un’avventura a cavallo tra sogni e realtà, e dovrà sfruttare ogni sua risorsa
per risolvere un mistero parecchio intricato.
Pur con qualche
problema, in primis il cyber bullismo di Secrecy, questa trilogia è partita
sotto i migliori auspici con una protagonista sveglia e determinata,
accompagnata da un variegato cast di personaggi caratterizzati con sufficiente
cura. La trama si sviluppa con un buon ritmo, aumentando di tensione fino alla
svolta finale e anche il sistema magico, seppur non originalissimo, è
interessante ed accurato.
Bonus: questo libro
si è rivelato una lettura davvero azzeccata per Halloween, con un lato
misterioso e creepy al punto giusto!
Il mio voto è di quattro stelline.
Lasciata la relativa
frivolezza del fantasy per ragazzi, la seconda lettura è stata invece dedicata
ad un libro più impegnativo ma anche abbastanza cupo da poter rientrare nel tema
del mese: “Il fantasma dell’Opera”
di Gaston Leroux. Questo classico è
decisamente indicato per Halloween e ve ne parlo più nel dettaglio QUI, mentre
già vi anticipo che ho valutato con quattro
stelline e mezza.
Piccola pausa dalla
mia TBR per il terzo libro di ottobre; era infatti da parecchio che tenevo
d'occhio l'autrice inglese Sarah Waters
e aspettavo l'occasione per provare uno dei suoi libri, nella fattispecie “Ladra”. Purtroppo per il tema del mese,
non ho riscontrato in questa lettura le ambientazioni gotiche e molto
suggestive che mi aspettavo ma poco male, perché nel complesso ho valutato comunque
questo romanzo con cinque stelline e
QUI potete leggere la mia
recensione completa.
Si ritorna alla TBR
originale con “Angeli ribelli” di Libba Bray, ossia il secondo libro di
questa trilogia etichettata come new gothic, in cui continuano le
sovrannaturali avventure della sedicenne Gemma dopo le sconvolgenti (rolling
eyes) rivelazioni nel finale di “Una grande e terribile bellezza” (ne parlo QUI).
Tormentata dal senso
di colpa e perseguitata da incubi e visioni, in questo capitolo Gemma ha il
compito di vincolare la magia dei regni dispersa dopo il finale del primo libro
e quindi a disposizione anche delle creature malvagie delle Terre d'Inverno.
Nel frattempo arrivano le vacanze di Natale, che porteranno la protagonista -assieme
alle amiche Felicity ed Ann- a Londra dove ritroverà la sua famiglia oltre a
nuovi personaggi.
Lo stile dell'autrice
e la cura dell'edizione non sono variate dal primo volume, ovvero sono ancora
parecchio deludenti: descrizioni degne di un bambino delle elementari da un
lato e cambi dal tu al Voi (al Lei!) dall'altro non aiutano certo a mantenere
accesa l'attenzione del lettore per oltre cinquecento pagine, specialmente se
molte di queste sono dedicate ad eventi e personaggi del tutto irrilevanti ai
fini della trama orizzontale.
Oltre alle scene
inutili, il romanzo è costellato da altre che posso definire semplicemente
assurde: antagonisti che scelgono lo pseudonimo anagrammando il vero nome
(antisgamo, proprio), medici che ignorano il Giuramento di Ippocrate
raccontando ogni dettaglio sulle malattie dei pazienti psichiatrici e -vera
chicca!- le protagoniste che minacciano di maledizioni un tentato suicida e si
convincono di averlo in questo modo “salvato”.
E quando pensavo di
aver ormai toccato il fondo, ecco arrivare anche l'assenza di revisione:
vediamo un personaggio estrarre una bottiglia di assenzio nascosta nella
biblioteca... peccato che quella non fosse casa sua!
Come ha fatto a
mettere lì il superalcolico? e perché la padrona di casa non si stupisce
minimamente? Temo che queste e molte altre domande siano destinate a rimanere
un vero mistero.
Il mio voto è di due stelline.
Sono poi tornata da
un autore che già una volta mi aveva colpito per la crudezza delle sue storie,
ossia J. G. Ballard, nella speranza
che “Un gioco da bambini” mi
regalasse una lettura angosciante e più intonata al tema delle precedenti, e
posso dire di essere stata accontentata. Questo volume si è guadagnato alla
fine quattro stelline, ma per
saperne di più vi rimando QUI per la mia recensione dettagliata.
È arrivato poi il
momento per una lettura in lingua inglese, ma questa volta ho cercato un libro
slegato da qualunque serie in modo da non essere vincolata per i prossimi mesi.
La scelta è ricaduta quindi su uno stand-alone pubblicato lo scorso anno, “To Kill a Kingdom” di Alexandra Christo, che sin dalla
copertina capiamo essere una riscrittura della fiaba “La sirenetta”; essendo
stato pubblicizzato però come un retelling in chiave oscura (anche se a mio
parere, la storia originale de “La sirenetta” è già abbastanza creepy!), ho
pensato fosse perfetto per il mese di Halloween.
La storia viene
narrata al presente da due punti di vista, quello della siren Lira, figlia
della Regina del Mare e collezionatrice di cuori principeschi, e quello del
principe Elian, che al destino di futuro regnante preferisce navigare per i
mari a caccia proprio delle pericolose siren. Queste creature costringono gli
umani ad annegare grazie al loro melodioso canto, per poi strappare i loro
cuori e collezionarli come fossero dei macabri trofei; durante una di queste
battute di caccia all'uomo, Lira contravviene agli ordini della madre e la
indispone al punto da essere severamente punita: trasformata in una ragazza
umana, la principessa finirà proprio a bordo della Saad, la nave di Elian, che
nel frattempo naviga in cerca di un'arma per sconfiggere la Regina del Mare (so
cosa state pensando: un'altra antagonista senza nome!).
In un primo momento,
questo romanzo mi aveva dato un'impressione negativa, con i capitoli iniziali
ricolmi di infodump e dei personaggi secondari davvero macchiettistici; per
fortuna il proseguo della storia ha migliorato in parte la mia opinione.
Innanzitutto, i due protagonisti sono caratterizzati con accuratezza e
l'evolversi della loro relazione presenta solo qualche lieve forzatura, inoltre
il romanzo evita parecchi dei cliché tipici di genere e target. L'aspetto più
riuscito è però il rovesciamento della fiaba di partenza, un po' come succedeva
in “Gargoyle” di Andrew Davidson (QUI la recensione), che risulta adattata in
maniera credibile con tanti piccoli riferimenti pronti a strizzare l'occhio al
lettore più attento.
Purtroppo ci sono
anche parecchi aspetti che, a dispetto di tutta la buona volontà della Christo,
non mi hanno convinta, in primis il worldbuilding: è impensabile una tale
differenza nello sviluppo tecnologico dei vari regni! come pure che Elian sia il
solo in tutto il mondo a voler fermare la piaga delle siren, e la mancanza di
una mappa non aiuta di certo a rendere più chiara la situazione. Ci sono poi
alcune incongruenze, ad esempio Elian e la sua ciurma vengono sempre definiti
dei pirati, mentre al massimo potrebbero essere etichettati come corsari; non
viene mai chiarito quale potere diano i cuori alle siren, se ci sia o meno il
vincolo di ottenerne solo uno all'anno e perché la Regina del Mare non attacchi
la ciurma della Saad se è così facile salire a bordo.
Ma il dettaglio che
maggiormente mi ha turbata è l'esistenza dei mermen, perché a livello biologico
tutto ciò -un maschio condiviso da due specie diverse- non ha alcun senso.
Punto.
Ma non poteva essere
Halloween senza un romanzo di Stephen King!
Nello specifico la mia scelta è ricaduta su un volume terrificante già dalla
copertina, ossia “Pet Sematary”,
romanzo tra i più iconici di questo prolifico autore che quest'anno ha ottenuto
anche una nuova trasposizione cinematografica.
La storia è ambientata
immancabilmente nel Maine, in particolare nella cittadina di Ludlow dove il
dottor Louis Creed si trasferisce con la famiglia per motivi di lavoro; il
giorno stesso del suo arrivo, l'uomo viene messo al corrente dall'anziano
vicino Jud circa la presenza di un cimitero per gli animaletti domestici che
vengono uccisi sulla vicina strada statale. Una serie di sogni terribilmente
reali fanno però capire all'uomo che c'è ben altro nascosto nei boschi, oltre
la barriera di tronchi che delimita il cimitero: una presenza malvagia
collegata all'antica tribù indiana dei micmac, pronta ora a scatenare degli
eventi tragici pur di conquistare il potere perduto.
Penso sia inutile
negare che il libro svolge egregiamente il suo compito di horror, con diverse
scene genuinamente terrificanti ed altre al limite dello splatter. Trovo però
che questo lato sia stato molto ben bilanciato dalla presenza di temi un po'
più rilevanti, in primis la capacità di affrontare il lutto come qualcosa di
non unicamente negativo; in questo aiuta la metafora della resurrezione “sbagliata”,
che va a simboleggiare gli avvenimenti della vita ben peggiori della morte,
come dirà anni dopo Silente ad Harry parlando della fobia di Voldemort nei
confronti della morte.
Interessante anche la
riflessione sul desiderio umano di prevalere sulla morte -non a caso il
protagonista è un medico!-, e questo sogno ancestrale va quasi a sostituire
l'antagonista nella storia, dimostrandosi ben più efficacie di qualsiasi
mostro. Penso sia stata ottima anche la scelta di legare il lato fantastico
della vicenda alle tradizioni indiane ed in particolare alla figura mistica del
Wendigo, anziché puntare sul fantascientifico e far comparire bestie spaziali!
Sempre in confronto
con “Le notti di Salem” (QUI la recensione), in questo libro anche il finale mi
ha convito e l'unico aspetto negativo a mio avviso è la presenza di alcune
scene etichettabili come filler.
Il mio voto è di quattro stelline e mezza.
Completata la mia
TBR, mi sono concessa una lettura extra decisamente leggera con “Sortilegio” di Rachel Hawkins, ovvero il terzo ed ultimo libro nella serie
Prodigium; per la Lettura d'Insieme dovrete però aspettare, perché nel volumone
che ho acquistato è presente anche lo spin-off “Magico” e voglio leggere anche
quello prima di demolir... ehm, giudicare la serie nella sua interezza.
Il romanzo riprendere
le avventure di Sophie tre settimane dopo l'attacco a Thorne Abbey, periodo del
quale la protagonista non ha però alcun ricordo; la ritroviamo tra le Brannick
per scoprire che sua madre è proprio una di queste cacciatrici di creature
soprannaturali. Ovviamente si intuiva già dal finale dello scorso libro, ma la
cara Sophie si meraviglia anche dell'aria che respira figuriamoci della tinta
ai capelli della madre!
In questo capitolo la
missione principale è fermare le sorelle Casnoff ed il loro piano per creare un
esercito di demoni; descritta così può sembrare quasi una storia epica, ma vi
posso assicurare che ho letto poche battaglie letterarie più scontate e assurde
di questa: basti pensare che l'antagonista si piazza nell'esatto punto e con
tutti gli oggetti necessari a sconfiggerla, cosicché la vittoria del buoni sia
garantita al limone.
Per quanto riguarda
personaggi e stile, il livello si mantiene sempre infimo, tanto da far pensare
più ad un libro con target middle grade che young adult. Davvero irritanti i
tentativi della protagonista di accattivarsi il lettore con continui
riferimenti alla cultura pop, come pure l'ottusità dei personaggi adulti.
Sul collegamento al
tema halloweeniano non mi esprimo neppure. Traete voi.
Il mio voto è di una stellina e mezza.
DOVE COMPRARE QUESTI LIBRI
- "Silver" di Kerstin Gier
- "Angeli ribelli" di Libba Bray
- "To Kill a Kingdom" di Alexandra Christo
- "Pet Sematary" di Stephen King
- "Sortilegio" di Rachel Hawkins