venerdì 10 gennaio 2020

Top e Flop 2019 - I migliori del loro genere



Come promesso, oggi andiamo a scoprire quali sono state le migliori letture per quanto riguarda i miei quattro generi preferiti, dei quali leggo più titoli di questi rispetto a tutti gli altri, e sono così riuscita a trovare tre romanzi da consigliare a chi come me apprezza fantasy, storico, distopico e thriller.

Cominciamo con il mio genere preferito dall'infanzia fino ad oggi: il fantasy!


"Cuore oscuro" di Naomi Novik mi ha conquistata con un cast di personaggi che acquista pian piano spessore e un'atmosfera genuinamente magica creata dagli elementi tratti dal folklore polacco e russo.
Nora K. Jemisin è un'autrice che il nostro Paese sta finalmente rivalutando; io l'ho conosciuta con "I centomila regni" e ne sono rimasta molto colpita. Il mondo magico creato in questo romanzo è brillante, così come la particolare relazione tra umani e divinità.
Ho apprezzato anche "La principessa sposa" di William Goldman -praticamente un classico del genere- in particolare per la trama semplice eppure sorprendente e il personaggio di Inigo Montoya, anche se il resto del cast non è da meno.


Continuiamo con i romanzi storici, per i quali sono davvero difficile da accontentare.


Il lavoro di ricerca alla base di "In territori nemico" del gruppo Scrittura Industriale Creativa è degno di menzione, così come la caratterizzazione e lo sviluppo dei personaggi di Adele e Matteo.
"L'ultima dei Neanderthal" di Claire Cameron ha di certo uno spunto narrativo originale, oltre alle interessanti riflessioni sulla maternità e allo stile immediato e coinvolgente dell'autrice.
Personaggi storici e fittizi sono il punto forte di "Il Palazzo d'Inverno" di Eva Stachniak. Mi ha colpita anche l'accuratezza con cui è stato ricostruita la vita nella Russia di metà Settecento, sia per quanto riguarda i nobili a palazzo che i popolani superstiziosi.


Passiamo alla distopia, che non sarebbe un vero e proprio genere, ma piuttosto una sottocategoria della fantascienza.


In "Cloud Atlas. L'atlante delle nuvole" di David Mitchell solo uno dei sei "racconti" rientra nel genere distopico, ma la storia di Sonmi-451 è capace di creare un mondo futuristico eppure non troppo lontano dalla realtà.
L'ambientazione di "L'uomo che voleva essere colpevole" di Henrik Stangerup è ancora relativamente vicina ad un'utopia, e proprio per questo l'ho adorata, così come mi ha convinta lo sviluppo nella caratterizzazione del protagonista Torben.
"Un gioco da bambini" di James G. Ballard ha dalla sua una storia peculiare narrata in modo ancor più peculiare. Ottime le riflessioni sul ruolo della tecnologia e il Pangbourne Village, ambientazione perfetta per questo genere di storia.


E finiamo con il thriller, sopragenere nel quale riunisco anche gialli e horror, ossia ogni tipo di storia capace di emozionare e dare i brividi.


I personaggi di "Nei luoghi oscuri" di Gillian Flynn danno sicuramente una marcia in più alla storia, supportata anche dallo stile gradevole dell'autrice e dall'attenzione che ha reso realistiche l'ambientazione storica e quella contemporanea.
In questo podio non poteva mancare un libro di Stephen King; la scelta è ricaduta su "Pet Sematary" perché affronta con gusto la tematica del lutto, creando nel contempo una storia terrificante.
"La verità sul caso Harry Quebert" di Joël Dicker è estremamente coinvolgente: merito dello stile fluido e di un mistero che tiene incollati alle pagine, con una risoluzione perfetta e soddisfacente.

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