Come
promesso, oggi andiamo a scoprire quali sono state le migliori letture per
quanto riguarda i miei quattro generi preferiti, dei quali leggo più titoli di
questi rispetto a tutti gli altri, e sono così riuscita a trovare tre romanzi
da consigliare a chi come me apprezza fantasy, storico, distopico e thriller.
Cominciamo
con il mio genere preferito dall'infanzia fino ad oggi: il fantasy!
"Cuore oscuro" di Naomi Novik mi ha conquistata con un cast di personaggi che
acquista pian piano spessore e un'atmosfera genuinamente magica creata dagli
elementi tratti dal folklore polacco e russo.
Nora
K. Jemisin è un'autrice che il nostro Paese sta finalmente rivalutando; io l'ho
conosciuta con "I centomila regni" e ne sono rimasta molto colpita.
Il mondo magico creato in questo romanzo è brillante, così come la particolare
relazione tra umani e divinità.
Ho
apprezzato anche "La principessa sposa" di William Goldman
-praticamente un classico del genere- in particolare per la trama semplice
eppure sorprendente e il personaggio di Inigo Montoya, anche se il resto del
cast non è da meno.
Continuiamo
con i romanzi storici, per i quali sono davvero difficile da accontentare.
Il
lavoro di ricerca alla base di "In territori nemico" del gruppo
Scrittura Industriale Creativa è degno di menzione, così come la
caratterizzazione e lo sviluppo dei personaggi di Adele e Matteo.
"L'ultima dei Neanderthal" di Claire Cameron ha di certo uno spunto narrativo
originale, oltre alle interessanti riflessioni sulla maternità e allo stile
immediato e coinvolgente dell'autrice.
Personaggi
storici e fittizi sono il punto forte di "Il Palazzo d'Inverno" di
Eva Stachniak. Mi ha colpita anche l'accuratezza con cui è stato ricostruita la
vita nella Russia di metà Settecento, sia per quanto riguarda i nobili a
palazzo che i popolani superstiziosi.
Passiamo
alla distopia, che non sarebbe un vero e proprio genere, ma piuttosto una
sottocategoria della fantascienza.
In
"Cloud Atlas. L'atlante delle nuvole" di David Mitchell solo uno dei
sei "racconti" rientra nel genere distopico, ma la storia di
Sonmi-451 è capace di creare un mondo futuristico eppure non troppo lontano
dalla realtà.
L'ambientazione
di "L'uomo che voleva essere colpevole" di Henrik Stangerup è ancora
relativamente vicina ad un'utopia, e proprio per questo l'ho adorata, così come
mi ha convinta lo sviluppo nella caratterizzazione del protagonista Torben.
"Un gioco da bambini" di James G. Ballard ha dalla sua una storia peculiare
narrata in modo ancor più peculiare. Ottime le riflessioni sul ruolo della
tecnologia e il Pangbourne Village, ambientazione perfetta per questo genere di
storia.
E
finiamo con il thriller, sopragenere nel quale riunisco anche gialli e horror,
ossia ogni tipo di storia capace di emozionare e dare i brividi.
I
personaggi di "Nei luoghi oscuri" di Gillian Flynn danno sicuramente
una marcia in più alla storia, supportata anche dallo stile gradevole
dell'autrice e dall'attenzione che ha reso realistiche l'ambientazione storica
e quella contemporanea.
In
questo podio non poteva mancare un libro di Stephen King; la scelta è ricaduta
su "Pet Sematary" perché affronta con gusto la tematica del lutto,
creando nel contempo una storia terrificante.
"La verità sul caso Harry Quebert" di Joël Dicker è estremamente coinvolgente:
merito dello stile fluido e di un mistero che tiene incollati alle pagine, con
una risoluzione perfetta e soddisfacente.
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